La commissione consiliare "Gestione del territorio" ha approvato una delibera di giunta destinata a introdurre importanti novità nella ricostruzione del centro storico dell'Aquila.
Il provvedimento, in sostanza, invidua alcuni casi per i quali si potrà ricostruire in deroga al piano regolatore generale. Le eccezioni riguardano gli edifici crollati a seguito del terremoto o demoliti su ordinanza sindacale e i cosiddetti edifici incongrui.
Per i primi, la delibera fornisce agli uffici tecnici alcuni criteri interpretativi per il concetto di ripristino integrale e stabilisce che, nel caso in cui si tratti di edifici crollati o demoliti su ordinanza sindacale o, ancora, di edifici in muratura che hanno subito crolli parziali per almeno il 25% del volume, il ripristino può prevedere anche l'utilizzo di tecniche costruttive innovative e non necessariamente fedeli a quelle originarie.
In altri termini, si potrà ricostruire anche con l'ausilio di tecniche moderne (ad esempio, prevedendo una struttura portante in acciaio o cemento armato) purché tutto il resto (configurazione architettonica, morfologia, tipologia) resti intatto e fedele all'originale.
Per quanto riguarda, invece, gli edifici incongrui - quelli, cioè, in contrasto con l'identità del centro storico (ad esempio i condomini di quattro piani in cemento armato costruiti accanto a chiese o edifici di pregio) - la delibera consentirà di introdurre alcune modifiche migliorative e andare in deroga rispetto al prg, che invece obbligherebbe a ricostruirli tal quali com'erano e dov'erano.