Con delibera di giunta comunale n. 42 dell’8 febbraio scorso [puoi leggerla qui], su proposta dell’assessora Fausta Bergamotto è stato approvato lo schema di avviso pubblico per la manifestazione d’interesse, non vincolante, alla permuta di stabili considerati ‘strategici’ in cambio dei beni immobili entrati a patrimonio dell’Ente a seguito dell’esercizio dell’acquisto equivalente.
La ratio del provvedimento è presto detta: il Comune dell’Aquila ha acquisito a patrimonio molteplici unità immobiliari ad uso abitativo provvedendo, inoltre, all’acquisizione dei 4.449 alloggi che costituiscono il cosiddetto 'Progetto C.A.S.E.; ebbene, si legge in delibera, “a fronte di un così consistente patrimonio immobiliare, risulta attualmente utile ed economicamente più vantaggioso disporre di immobili ‘autonomi’ da adibire ad uso ufficio piuttosto che immobili ad uso abitativo e ricompresi in consorzi/condomini; si pensi, solo in via esemplificativa, al risparmio in termini di riduzione dei costi: per oneri condominiali; per spese di manutenzione delle parti comuni; per la partecipazione alle assemblee condominiali; per le spese dell'amministratore di condominio fino a giungere, di conseguenza, alla ulteriore riduzione delle spese che ad oggi il Comune sostiene per la locazione di immobili ad uso ufficio".
Di qui, l'idea di ricorrere all’istituto della permuta che già costituisce per l’Amministrazione Comunale "un utile strumento per conseguire finalità di riqualificazione e recupero edilizio altrimenti conseguibili soltanto con l’esproprio per pubblica utilità, compensando pertanto i relativi oneri ed eliminando, inoltre, quelli derivanti dalla conflittualità insita in tale procedura poiché la permuta è attivata in accordo con gli interessati".
In sostanza, il Comune dell’Aquila è pronto ad acquisire:
- immobili per uso ufficio o per ricovero di automezzi di servizio, officina meccanica e uso magazzino;
- immobili per finalità di ricomposizione/razionalizzazione della proprietà pubblica, così da raggruppare magari in un unico stabile, se possibile, le proprietà a patrimonio con evidenti risparmi economici;
- immobili di interesse storico, artistico, architettonico, ovvero singole unità immobiliari per le quali risulti comunque sussistente un interesse pubblico funzionale al raggiungimento di obiettivi ritenuti strategici o di riqualificazione territoriale;
permutandoli con le abitazioni equivalenti a patrimonio.
Nell’ultima fattispecie indicata dovrebbero rientrare anche le ‘Cancelle’: nei giorni scorsi, ai microfoni del Tgr, il vicesindaco Raffaele Daniele aveva già lasciato intendere che l’amministrazione era pronta ad acquisirle con la permuta di alcuni appartamenti così da realizzarvi il museo della Perdonanza.
Cittadini ed enti pubblici, dunque, potranno proporre in permuta immobili che appartengano alle tre categorie indicate in delibera per ottenere in cambio appartamenti, rispondendo ad un bando non vincolante; ovviamente, gli stabili proposti dovranno essere oggetto di una specifica perizia di stima.
Sia chiaro: al momento, stiamo parlando di una manifestazione d’interesse che ha funzione di mera programmazione, con lo scopo di acquisire eventuali disponibilità ad essere invitati a negoziazione. In altre parole, rispondere all'avviso non determina l’insorgenza di alcun titolo, diritto o interesse giuridicamente rilevante per pretendere la prosecuzione della procedura.
A pronunciarsi sulle permute dovrà essere il Consiglio comunale.