A Pescara la pressione sul sistema sanitario si fa sempre più forte a causa dell'impennata di contagi, complice la circolazione diffusa della variante inglese; in media 30 al giorno gli accessi in ospedale da parte di pazienti che necessitano di ricovero.
Tra le persone ospedalizzate anche 30enni e 40enni con sintomi acuti.
In affanno tutta la catena di gestione dell'emergenza, dal 118 al pronto soccorso e al Covid Hospital. Nel sottolineare che "Pescara sta vivendo il momento più delicato dall'inizio della pandemia", il referente regionale per le emergenze e direttore del Pronto soccorso, Alberto Albani, ha spiegato all'ANSA che "ci aspettiamo un ulteriore peggioramento".
Il Covid Hospital è al completo: decine i pazienti già trasferiti in altri ospedali, soprattutto all'Aquila. I posti che si liberano con le dimissioni e con i decessi non sono sufficienti ad accogliere i nuovi pazienti. La situazione è talmente critica che molte persone attendono in pronto soccorso anche più di un giorno prima di poter essere ricoverate.
"Stiamo vedendo gli effetti dei comportamenti sbagliati della scorsa settimana e dei giorni precedenti - ha sottolineato Albani - La zona gialla non deve essere vista come un 'liberi tutti'. Se ci si comporta nel modo adeguato si tratta di misure che consentono all'economia di reggere, ma è fondamentale il rispetto delle regole. Invece abbiamo assistito a scene assurde e oggi ne vediamo gli effetti. Ci attendiamo un ulteriore peggioramento per la prossima settimana".