Martedì, 02 Marzo 2021 23:48

Caritas L'Aquila: "Durante pandemia triplicato numero famiglie assistite"

di 

Durante la pandemia è triplicato il numero di famiglie assistite dalla Caritas dell’Aquila.

A dirlo è stato il direttore dell’organismo della Cei, don Dante Di Nardo, nel corso della seduta della terza commissione consiliare (Politiche sociali), presieduta da Chiara Mancinelli.

“Dalle 30 del periodo pre-Covid siamo passati alle cento, circa, attuali” ha sottolineato don Dante “Ogni settimana distribuiamo circa 100 pacchi alimentari e le richieste sono in continuo aumento. La distribuzione avviene nella sede centrale a Coppito, nelle sedi parrocchiali ma anche a domicilio. Fino a dicembre pagavamo anche le bollette ma con il nuovo anno abbiamo deciso di destinare le risorse di cui disponiamo, che sono comunque limitate, all’acquisto dei pacchi alimentari”.

Tra le famiglie bisognose di aiuto, spiega don Dante, è aumentato in particolare il peso di quelle con minori, nuclei che prima della pandemia riuscivano a sbarcare il lunario e che ora hanno problemi a mettere insieme il pranzo con la cena. Sono famiglie in cui i genitori avevano lavoretti precari o intermittenti che il coronavirus ha spazzato via e che non ce la fanno ad andare avanti solo con i sussidi e con la cassa integrazione, entrambi peraltro erogati spesso anche in ritardo.

Che la situazione sia drammatica lo dicono anche i numeri forniti da Gianni Pappalepore, vice presidente della Casa del Volontariato: “Dall’inizio della pandemia abbiamo distribuito, grazie alla convenzione sottoscritta con il Comune e alla rete solidale a cui abbiamo dato vita insieme a decine di associazioni di volontariato aquilane, 1650 pacchi alimentari a circa 560 famiglie, di cui 270 con minori. Per quanto riguarda invece i buoni spesa, con il primo bando ne abbiamo consegnati 1456, con il secondo 228 e con il terzo, il Natale scorso, 1342”.

“Quello che secondo noi andrebbe fatto" dice Pappalepore "è un salto di qualità. La rete assistenziale a cui abbiamo dato vita insieme alle altri associazioni andrebbe istituzionalizzata a livello comunale, per essere anche più efficienti nell’assegnazione degli aiuti. Ma bisognerebbe anche estendere il tipo di intervento, perché l’emergenza riguarda anche il pagamento delle bollette e degli affitti. Infine, andrebbe creato, sempre a livello comunale, un gruppo di studio, formato da rappresentanti delle associazioni di volontariato, dello stesso Comune e dell’Università, sulla povertà, seguire un approccio più scientifico che dia la possibilità di programmare meglio le politiche da attuare”.   

Un dato allarmante, sottolinea don Dante, è quello che riguarda la povertà educativa minorile: tra le famiglie a cui la Caritas dà sostegno, almeno una decina ha bambini in età scolare che hanno difficoltà a pagarsi i libri, le mense, lo scuolabus o che hanno problemi con la didattica a distanza, vuoi perché non hanno una connessione internet veloce vuoi perché non possiedono un computer o uno smartphone o non sanno usarli. “Abbiamo dovuto far fronte anche a queste problematiche” racconta don Dante “Per quanto riguarda la Dad, anche grazie alla solidarietà delle scuole, che ci hanno donato il loro materiale, siamo riusciti almeno a dare un computer ai bambini che ne avevano bisogno”.

Gli effetti della pandemia, specifica don Dante, non sono solo economici e sanitari: la crisi materiale sta generando un impoverimento delle qualità e delle risorse umane individuali e sociali. “Per questo abbiamo attivato anche un numero di telefono attivo tutti i giorni, per dare sostegno psicologico, supporto morale o semplicemente ascolto a chi ne ha bisogno”.

Articoli correlati (da tag)

Chiudi