Riceviamo e pubblichiamo la lettera di una mamma, a nome di 122 dei tanti genitori che, da lunedì, si ritrovano a casa con i propri figli a far fronte alla ormai famosa didattica a distanza.
"La 'Dad', quella che è stata definita un fallimento, inutile per i bambini delle elementari e che crea enormi gap di apprendimento", sottolineano.
"Le maestre di mio figlio (prima elementare) sono bravissime, ma Marco Marsilio sa che cosa vuol dire fare lezione davanti ad un PC alla scuola primaria? Credo di no. L'ordinanza di sabato scorso ha creato enormi disagi per i genitori che lavorano, ma ancora di più ha destabilizzato i nostri bambini che ormai vedono nella scuola l'unico modo per socializzare e restare vicini 'ma distanti'.
Per la provincia dell'Aquila questa ordinanza non ha motivo di esistere, soprattutto alla luce del nuovo DPCM che, secondo le indicazioni del CTS, parla di chiusure localizzate per provincie o comuni in cui la soglia dei contagi sia al di sopra di 250 casi ogni 100.000 abitanti. Beh, secondo i dati regionali nella nostra provincia siamo ben al di sotto della soglia di allarme (ad oggi 116 casi ogni 100.000 abitanti).
Quali sono i dati oggettivi che hanno portato a questa decisione per la nostra realtà provinciale? Ed inoltre, come può un'ordinanza del genere non avere un termine di scadenza? Marsilio pensa che l'anno in presenza sia concluso?
Pretendiamo delle risposte, e francamente rimaniamo senza parole di fronte al silenzio dei nostri rappresentanti locali e Regionali (Biondi e Liris non hanno detto mezza parola in difesa del nostro territorio).
Qui non è un problema di congedi familiari ma di diritti per i nostri bambini.
Chiediamo a gran voce la riapertura delle scuole in provincia dell'Aquila. La scuola non è un parcheggio: è un diritto ed uno strumento fondamentale di crescita che va tutelato".