"E' inammissibile che la lotta contro il Covid sia affidata alla sorte".
Ad affermarlo, in una nota congiunta, sono i segretari della provincia dell'Aquila di Cgil, Cisl e Uil Francesco Marrelli, Paolo Sangermano e Fabrizio Truono, in riferimento a un'intervista rilasciata al quotidiano Il Centro dalla dottoressa Maria Chiara Pasanisi, responsabile del centro vaccinazioni Covid dell'ospedale S. Salvatore, nella quale è stato annunciato, come criterio per la selezione delle persone da vaccinare, in questa fase contrassegnata dalla scarsità di dosi, quello del sorteggio (sempre attingendo comunque dagli elenchi regionali).
La nota dei sindacati
Apprendiamo con sconcerto e preoccupazione che la soluzione alle lungaggini ed alle difficoltà nella vaccinazione venga affidata alla casualità.
Per superare le criticità organizzative e logistiche si utilizzerà, infatti, il metodo dell’estrazione, del sorteggio dei nominati.
Tale soluzione, contraria ai criteri di trasparenza, certezza ed universalità va in deroga anche alle linee guida nazionali sulle categorie da sottoporre a vaccinazione e non rispetta le priorità indicate.
In questa provincia la creatività non manca, anzi sostituisce la logica e la capacità di organizzare compiutamente il servizio sanitario per avvicinarlo ai bisogni ed alle necessità della popolazione.
Non sono più ammissibili i ritardi sin d’ora riscontrati, ritardi che stanno generando confusione ed apprensione nella nostra comunità a partire dalle persone anziane e i soggetti fragili.
Il virus si sconfigge accelerando la fase di vaccinazione, ricostruendo un sistema di tracciamento efficace, anche e soprattutto a seguito dell’aumento dei casi che proprio in queste ore stiamo riscontrando.
La casualità non risolve i problemi, ma li amplifica, li rende strutturali. L’approssimazione delle soluzioni proposte dalla stessa Asl non costruisce le necessarie soluzioni organizzative e logistiche, ma risulta essere un semplice palliativo e fa perder tempo alla ricerca delle reali soluzioni. Abbiamo intere comunità al margine, anziani che dovranno attraversare ampi territori per essere sottoposti a vaccinazione, con continui spostamenti da un luogo ad un altro.
Continua a mancare certezza ed organizzazione, il nostro territorio non merita tale approssimazione, merita, al contrario, un sistema sanitario efficace, efficiente e di prossimità anche in questa fase in cui è richiesto il massimo sforzo per assistere cittadine e cittadini.
Si torni alla serietà ed alla logica, si torni alla programmazione degli interventi e dei servizi, si torni al rispetto delle persone, si eviti di rendere ancora più incerto il futuro della nostra comunità.
“Io speriamo che me la cavo” non può essere il principio guida di chi dovrebbe ricercare le soluzioni a tutela e salvaguardia della salute pubblica.
È necessario pertanto accelerare la convocazione di un tavolo di confronto con le organizzazioni sindacali, che proprio ieri ne avevano fatto richiesta, affinché si possano ricercare soluzioni improntate a criteri di universalità, coerenza, trasparenza e giustizia nelle procedure di vaccinazione.