È stato presentato nei giorni scorsi il Progetto HPDU 1.0 (High Performance Derma Unit) svolto presso la U.O. di Dermatologia Generale ed Oncologica dell’Ospedale Regionale San Salvatore dell’Aquila, diretta dalla Prof. Maria Concetta Fargnoli.
“Il progetto HPDU 1.0, realizzato grazie alla collaborazione non condizionante di Novartis, ha avuto l’obiettivo di migliorare la gestione del percorso di cura del paziente, fondata sulla presa in carico precoce e sull’utilizzo efficiente delle risorse organizzative” ha precisato la Prof.ssa Fargnoli.
Le malattie dermatologiche, la cui prevalenza è aumentata del 15,5% dal 1990 al 2018, risultano altamente impattanti sulla vita dei pazienti: sono infatti l’ottava causa di disabilità e interessano circa 9,7 milioni di persone tra i 15 e i 64 anni. Le malattie della pelle comportano inoltre un peso significativo, sia dal lato psicologico-emotivo, con impatto rilevante sulla qualità della vita affettiva, sociale e lavorativa del paziente, che dal lato economico legato alla disabilità ed alla conseguente perdita di produttività.
In particolare, la psoriasi è una malattia infiammatoria della pelle ad andamento cronico-recidivante che si stima in Italia interessi 1.500.000 pazienti. Si manifesta con placche eritemato-squamose e si associa spesso a diverse altre condizioni patologiche, quali malattie cardiovascolari, obesità, diabete, dislipidemia, sindrome metabolica, depressione, artrite psoriasica.
La loro diagnosi precoce e il loro trattamento è fondamentale per una buona gestione della patologia. In questo senso l’ottimizzazione dei percorsi di cura è estremamente importante. "Il progetto HPDU 1.0, concluso nell’Unità di Dermatologia dell’Ospedale dell’Aquila - aggiunge la Prof.ssa Fargnoli - ha analizzato il percorso di cura e la presa in carico delle persone che presentano la malattia psoriasica. Durante il progetto HPDU 1.0, della durata di circa un anno, sono state realizzate diverse attività articolate nella fase di analisi (tramite interviste e attività di raccolta dati relativi al processo organizzativo-gestionale dell’U.O.), di progettazione (identificando le criticità e le opportunità di miglioramento dell’U.O di Dermatologia) e di implementazione delle soluzioni di miglioramento proposte sulla base dei gap e delle potenziali aree di ottimizzazione.
Per esempio, l’U.O di Dermatologia ha ridefinito l’organizzazione della gestione delle prime visite nell’Ambulatorio Psoriasi, prevedendo slot dedicati alle diverse tipologie di accesso dei pazienti (prime visite o follow up) e dedicando un ambulatorio specifico ai pazienti con classe di priorità breve o urgente. È stato inoltre riorganizzato il sistema di gestione delle prenotazioni delle visite di controllo, facendo gestire il processo direttamente ai medici interni. Grazie a queste misure organizzative, si è osservato un significativo miglioramento dei tempi di attesa, in particolare per l’Ambulatorio Psoriasi (da 240 giorni a 44 giorni).
Inoltre, è stata fortificata l’integrazione con la medicina territoriale (MMG e specialisti) grazie all’utilizzo delle schede di concordanza che hanno permesso un aumento dell’appropriatezza prescrittiva da parte degli specialisti invianti il paziente al centro, garantendo una presa in carico precoce e un’eccellente gestione del percorso di cura. Infine, sono stati presi accordi con l’Ospedale di Avezzano per svolgere consulenze e garantire una maggiore capillarità sul territorio, in particolare per effettuare i primi screening dei pazienti.
La novità del progetto sta nel supporto privato a un processo di riorganizzazione e di efficientamento del modello organizzativo, i cui vantaggi sono enormi sia a livello economico che di risultati clinici.
I risultati dello studio HPDU 1.0 hanno messo in evidenza alcuni punti di forza della U.O. di Dermatologia, come l’importante flusso di mobilità attiva di pazienti della regione e di altre regioni (il 20% dei pazienti con Psoriasi provengono da Asl diverse da quella dell’Aquila ed il 14% da altre regioni) e la presenza di uno specifico ambulatorio “Psoriasi” con personale dedicato, per la presa in carico precoce dei pazienti con il compito, tra gli altri, di un contatto diretto con i Medici di Medicina Generale per garantire loro un supporto costante.
"Il progetto - ha chiosato il manager della ASL Roberto Testa - è stato molto apprezzato dalla governance aziendale, che sta cercando, in un momento difficile come quello che stiamo vivendo, di recuperare risorse attraverso soluzioni e modelli organizzativi innovativi".