Sabato, 13 Marzo 2021 17:34

Medici di famiglia inizieranno a vaccinare in casa i non deambulanti

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E’ stato sottoscritto nei giorni scorsi l’accordo tra la Regione e i sindacati dei medici di medicina generale Fimmg, Snami e Smi che segna l’avvio della collaborazione per la campagna vaccinale anti Covid 19.

Il documento è stato sottoscritto dall’assessora alla Salute Nicoletta Verì, dai segretari regionali della Fimmg Franco Pagano, dello Smi Pierino Picciani e dello Snami Nicola Grimaldi.

L’adesione alla campagna vaccinale dei medici di assistenza primaria, di continuità assistenziale, dell’emergenza sanitaria territoriale e dei medici iscritti al corso di formazione specifica in medicina generale, avviene su base volontaria e nei prossimi giorni ciascuna Asl provvederà ad acquisire le disponibilità.

"Ieri si è tenuto un incontro con la Asl 1 alla presenza del direttore sanitario Alfonso Mascitelli", spiega a newstown il segretario provinciale della Fimmg Vito Albano; "la volontà è di partire in tempi brevi, iniziando con le vaccinazioni a domicilio dei non deambulanti. Ogni medico di assistenza primaria, ovviamente, procederà con le somministrazioni dei propri pazienti. Dal momento che verranno inoculati i vaccini Pfizer, l'azienda si sta attrezzando per fornici dei contenitori speciali che ci consentano di vaccinare i pazienti in casa". 

Come detto, l'adesione è su base volontaria; tuttavia, "siamo fermanente convinti che la vaccinazione sia l'unico modo per raggiungere l'immunità di gregge e, dunque, i medici di base parteciperanno in modo massiccio. D'altra parte, già in agosto per la somministrazione dei test sierologici sul personale della scuola l'adesione dei medici di famiglia era stata di oltre il 90%".

Nel frattempo che si vaccineranno in casa i non deambulanti, i medici di assistenza primaria avranno la facoltà di scegliere se vaccinare nei propri studi o nei punti di vaccinazione territoriale che saranno allestiti dalle Asl nel rispetto dei protocolli sanitari di sicurezza per operatori e pazienti. Solo in queste strutture potranno invece operare i medici di continuità assistenziale, di emergenza sanitaria territoriale e i medici specializzandi.

In questo modo, spiega Albano, "una volta vaccinati i non deambulanti avvieremo la seconda fase di vaccinazione dei nostri pazienti, in studio o nei punti di vaccinazione territoriale, recependo le priorità che ci saranno comunicate per fascia di popolazione.

Il medico di assistenza primaria collaborerà anche ad integrare gli elenchi degli assistiti che hanno manifestato l’interesse alla vaccinazione attraverso la piattaforma regionale e fornirà loro tutte le informazioni necessarie, oltre ad assisterli nella compilazione preventiva del consenso informato. Si occuperà, inoltre, della sorveglianza sui vaccinati, segnalando tempestivamente eventuali reazioni avverse. Ovviamente, "avremo anche la possibilità di integrare gli elenchi con casi particolari che non dovessero essere inseriti".

Se i tempi verranno rispettati, questa seconda fase potrà essere avviata ai primi di aprile. 

E’ un passo fondamentale che imprimerà un’accelerazione alla campagna vaccinale nella nostra regione, migliorando l’organizzazione e garantendo quell’assistenza sanitaria di prossimità che diventa centrale in un momento di emergenza come quello che stiamo vivendo. 

Albano tiene a chiarire che saranno i medici a contattare i pazienti, sia quelli non deambulanti che avranno la prima dose già nel mese di marzo, col richiamo a 21 giorni, sia quelli che risponderanno alle priorità indicate dal piano vaccinale nazionale e regionale. 

Ultima modifica il Domenica, 14 Marzo 2021 00:45

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