Lunedì, 15 Marzo 2021 16:39

L'Aquila, la difficile soppressione dei passaggi a livello. Criticità a Pile

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Si è riunita stamane la Commissione Territorio del Comune dell'Aquila; come accaduto altre volte, con altre sedute delle commissioni consiliari, i giornalisti non sono stati informati: ci auguriamo che possa intervenire l'Ordine, considerato che si tratta di una violazione del diritto di cronaca

D'altra parte, la riunione aveva ad oggetto il “Progetto di soppressione dei passaggi a livello e la viabilità alternativa”, un tema di sicuro interesse per i cittadini e, di certo, piuttosto spinoso: il consigliere Stefano Palumbo aveva fatto richiesta di convocazione un anno e mezzo fa senza ottenere risposta, per questo il collega Paolo Romano si è trovato costretto a reiterare la proposta di commissione nel febbraio scorso. Finalmente, il presidente Luca Rocci ha riunito l'assise.

La commissione si poneva l’obiettivo di dirimere le criticità ancora presenti per gli abitati interessati dalla chiusura dei passaggi a livello; una storia vecchia, lascito della passata amministrazione, ma che in questi ultimi quattro anni non ha visto segnare quel cambio di passo che pure era alla base delle promesse elettorali della giunta Biondi.

"Oggetto della commissione erano gli strumenti di mitigazione che a fronte della obbligatorietà di legge della soppressione dei passaggi a livello dovevano garantire alla città meno disagi possibili, come la realizzazione di alcune rotatorie, una soluzione alternativa per la zona di Pile, un accesso ai terreni agricoli per San Gregorio, l’adeguamento della viabilità in località Loretuccio a Sant’Elia e la possibilità di un sottopasso per collegare la fermata di Sassa NSI con il vicino progetto CASE", spiegano Romano e Palumbo.

Di questi interventi, concordati con ANAS e RFI a fine dalla scorsa consiliatura dall’allora assessore Palumbo e inseriti in una deliberazione del 2018 portata in giunta dall’ex vicesindaco Guido Liris, alcuni - dopo quattro anni di mandato - attendono ancora di essere completati.

Per questo, alla presenza dei responsabili di Rfi, del Comune di Barisciano e dell’Anas "si è cercato di creare le basi di una discussione aperta alla conoscenza di tutto il Consiglio comunale e alla definizione delle criticità ancora irrisolte. La commissione di oggi sotto questo punto da vista ha risposto anche più del dovuto alle premesse con l'impegno da parte dell'amministruzione a recuperare il tempo perduto".

In particolare, Paolo Romano ha discusso la proposta che riguarda l’abitato di San Gregorio dove l’unico passaggio a livello esistente risulta già chiuso con non poche difficoltà per i mezzi agricoli della zona costretti a dover passare dentro l’abitato di Onna per recarsi nei campi; "sfruttando l’utilizzo di uno dei due passaggi a livello ancora attivi afferenti al Comune di Barisciano - ha sottolineato Romano - si potrebbe chiedere ad Rfi di costruire una viabilità alternativa attraverso la realizzazione di uno scatolato sotterraneo con idonee altezze e di un piccolo ponte a ridosso del fiume, così da permettere facilmente e in sicurezza il passaggio dei mezzi agricoli".

Il consigliere Palumbo, dal canto suo, ricordando il lavoro fatto nel 2017, all'epoca in cui era assessore, con la raccolta delle tante istanze pervenute dal territorio e con le soluzioni proposte, ha ribadito la necessità di mantenere gli impegni presi con gli abitanti di Sassa, Pile, Sant'Elia e San Gregorio, "coniugando la necessaria sicurezza con le altrettanto importanti esigenze di accessibilità. Questioni da risolvere in fretta se è vero quanto dichiarato in commissione dal responsabile di Rfi, Ing. Mario Esposito, sul profilarsi di un possibile disastro ferroviario colposo a carico dell’amministrazione circa il passaggio a livello di Pile. Un fatto gravissimo, chiaramente verbalizzato, che da parte di una pubblica amministrazione non può passare come una sparata superficiale di un passante", l'affondo dei consiglieri comunali d'opposizione. 

In sostanza, è emerso che il passaggio a livello di Pile non rispetta gli standard previsti; tuttavia, negli anni non si sono fatti passi avanti per addivenire ad una soluzione. Da parte sua, Rfi ha proposto alcune ipotesi progettuali che prevedevano una viabilità alternativa in zona Contrada Cavalli per dare accesso ad una zona che, se venisse chiuso il passaggio a livello, resterebbe di fatto isolata. Un intervento che, però, sarebbe piuttosto complicato e dispendioso dal punto di vista economico. Ecco perché si era arrivati, alla fine della passata consiliatura, a mettere sul tavolo la possibilità di realizzare un sottopassaggio, così come accaduto a Sassa, per risolvere le criticità; è vero, la zona è a rischio allagamenti: tuttavia, le tecnologie permettono oggi di gestire aperture e chiusure dei sottopassi in caso di pericolo e, comunque, si potrebbe chiudere il passaggio a livello evitando, però, di murarlo, lasciando una sbarra che si potrebbe attivare per consentire il passaggio in caso di emergenza. 

Che si scelta l'una o l'altra ipotesi progettuale, è evidente che va trovata al più presto una soluzione: sul punto, Mauro Esposito è stato sin troppo chiaro. 

Ultima modifica il Lunedì, 15 Marzo 2021 18:56

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