Mercoledì, 17 Marzo 2021 10:18

San Salvatore: manca personale in Neonatologia e Neuropsichiatria infantile

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Si è riunita stamane la terza Commissione consiliare, Politiche sociali, culturali e formative, presieduta dalla consigliera Chiara Mancinelli (Forza Italia) che, su proposta della consigliera comunale Emanuela Iorio (Il Passo Possibile), ha analizzato la situazione dei reparti di Neuropsichiatria infantile, Pediatria e Neonatologia dell’ospedale 'San Salvatore' dell’Aquila.

Ebbene, è emerso uno spaccato davvero preoccupante: i reparti sono in forte difficoltà per la cronica assenza di personale, dovuta, da un lato, alla mancata programmazione degli anni precedenti, con assunzioni a tempo determinato che, di fatto, non hanno 'fidelizzato' i professionisti e, dall'altro, alla scarsa attrattività dell'ospedale dell'Aquila, evidenza ribadita dal manager della Asl 1 Roberto Testa e ancor più chiaramente da Sandra Di Fabio, direttora della Uoc 'Neonatologia e Tin'.

"Sono stati pubblicati avvisi vari", ha sottolineato Di Fabio; "purtroppo, non troviamo personale qualificato. E pure dovessimo indire concorsi a tempo indeterminato, non credo che il risultato sarebbe diverso. E' stato pubblicato un avviso per la neonatologia: sappiamo già, però, che non riusciremo ad avere altro che uno specializzando al V° anno che, evidentemente, non sarà ancora autonomo in reparto".

E' chiaro che la scarsa attrattività dell'ospedale aquilano, e dell'azienda sanitaria provinciale in generale, chiama in causa la gestione aziendale, passata e presente, di certo la mancata programmazione ma dovrebbe interrogare anche la classe dirigente politica, considerato che i professionisti preferiscono altri territori in considerazione di scelte e opportunità di vita che, evidentemente, il territorio provinciale, e la città dell'Aquila, fa ancora fatica ad offrire. 

E su questo bisognerebbe avviare una profonda riflessione.

C'è una grave carenza di personale nella Uoc di Neuropsichiatria infantile territoriale, come confermato dalla dirigente Maria Pia Legge, e nella UOSD di Neuropsichiatria infantile D.U. Il reparto ospedaliero si 'regge' sul direttore, su una unità di personale e su tirocinanti e collaboratori esterni; tre professionisti andati in pensione non sono stati sostituiti; l'unità operativa universitaria ha in organico un solo medico. Non sono presenti psicologi, terapisti della neuro e psicomotricità dell'età evolutiva, assistenti sociali e, soprattutto, tecnici della riabilitazione psichiatrica che dovrebbero essere figure centrali in questi reparti; in sostanza, ha giustamente sottolineato la consigliera comunale Emanuela Iorio, di professione Pediatra, manca l'intero team, e ciò significa non riuscire a garantire ai più piccoli la dovuta asssistenza. 

Giusto un mese fa, il sindacato Nursind aveva denunciato, in effetti, che "il totale delle prestazioni ambulatoriali, nel 2018, si era attestato a 2.123, mentre nel 2020 il totale delle prestazioni ambulatoriali è sceso in modo evidente a 1.335. Per fare un paragone - aveva aggiunto la sindacalista Milhem Chaled - nella Asl di Pescara, in Neuropsichiatria infantile, sono assunti regolarmente sei neuropsichiatri infantili, quattro psicologi, due assistenti sociali, cinque infermieri, tre logopedisti e quattro tecnici della riabilitazione psichiatrica. Proprio quest’ultimo, figura ormai consolidata in quasi tutti i dipartimenti di Salute Mentale, all’Aquila, sede del primo corso di laurea di questa categoria e culla della cultura storica della Psichiatria, non c'è".

A quanto si è appreso dal manager della Asl Roberto Testa, l'Università si sta muovendo per istruire un concorso; l'azienda sanitaria, da parte sua, è in attesa di concorsi già banditi da altre Asl per individuare professionisti che fossero intenzionati a venire a lavorare all'Aquila. Intanto, le famiglie con bambini e bambine fragili vivono difficoltà ancora maggiori in periodo di pandemia. 

Ma l'azienda sanitaria non riesce a garantire neanche il dovuto screening pediatrico su neonati e lattanti: si pensi alle visite oculistiche o all'ecografia delle anche, particolarmente importante per le piccole nate. Si tratta di visite che i genitori debbono fare privatamente, e ciò incide pesantemente sulle famiglie che vivono difficoltà economiche. 

In 'Neonatologia e Tin', poi, su 8 unità di personale ben 4 sono in maternità e, di nuovo, non si è ancora proceduto a sostituirle; anche in questo reparto, i professionisti presenti debbono fare letteralmente i 'salti mortali' per assicure la dovuta cura ai piccoli pazienti. 

Una situazione che andrebbe 'sanata' in brevissimo tempo: l'auspicio è che la Asl inizi a pubblicare bandi di concorso a tempo indeterminato, provando a fidelizzare i professionisti offrendogli precise garanzie, e che si intensifichi la collaborazione con l'Università, anche e soprattutto per una puntuale programmazione dei corsi di specializzazione indirizzando l'offerta verso quelle professionalità che è difficile 'reperire' sul mercato. 

 

Ultima modifica il Mercoledì, 17 Marzo 2021 23:09

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