"Insieme al collega Paolo Lattanzio, coordinatore in Commissione antimafia del Comitato sulla prevenzione e repressione delle attività predatorie della criminalità organizzata durante l'emergenza sanitaria, avanzeremo richiesta degli elenchi dei nominativi vaccinati ricadenti nella categoria 'altro' che in Sicilia, Calabria, Campania e Valle d'Aosta risultano avere numeri ben maggiori rispetto alla media nazionale".
Lo ha assicurato il presidente della Commissione parlamentare antimafia, Nicola Morra.
Il presidente dell'Antimafia ha chiesto collaborazione "al fine di fugare ogni dubbio sul rispetto delle priorità di vaccinazione".
Anche la Commissione regionale antindrangheta calabrese - ricorda Morra - si è riunita per discutere riguardo le "metodologie utilizzate per la somministrazione di siero ad 'altre' categorie"; purtroppo, i cittadini continuano a soffrire a causa dei disservizi delle ASP in tante parti d'Italia, c'è quindi necessità di offrire risposte concrete a chi denuncia disservizi anche per mancanza di vaccini, pertanto questa Commissione studierà il caso ormai molto diffuso".
Cosa ci dicono i dati?
In Sicilia, su 880.456 dosi di vaccino somministrate (il 73.7% di quelle disponibili) ben 294.449 fanno riferimento alla categoria 'altro': parliamo del 33.4%; le dosi inoculate agli over 80 sono state 210.354, quelle agli operatori sociosanitari 227.910.
In Campania, su 977.377 dosi di vaccino somministrate (il 76.3% di quelle disponibili) ben 292.231 fanno riferimento alla categoria 'altro': parliamo del 29.8%; le dosi inoculate agli over 80 sono state 292.165, quelle agli operatori sociosanitari 186.992.
In Calabria, su 307.867 dosi di vaccino somministrate (il 66.7% di quelle disponibili) ben 86.074 fanno riferimento alla categoria 'altro': parliamo del 27.9%; le dosi inoculate agli over 80 sono state 87.278, quelle agli operatori sociosanitari 78.626.
In Valle d'Aosta, su 27.798 dosi di vaccino somministrate (l'85.6% di quelle disponibili) ben 8.308 fanno riferimento alla categoria 'altro': parliamo del 29.8%; le dosi inoculate agli over 80 sono state 7.611, quelle agli operatori sociosanitari 6.302.
E in Abruzzo?
Nella nostra regione, su&nbs p;261.073 dosi di vaccino somministrate (il 66.7% di quelle disponibili) ben 47.988 fanno riferimento alla categoria 'altro': parliamo del 18.3%; le dosi inoculate agli over 80 sono state 87.278, quelle agli operatori sociosanitari 78.626.
Questi i numeri.
La domanda è d'obbligo: a chi si fa riferimento con la categoria 'altro'? In Abruzzo a chi sono state inoculate le 47.988 dosi che non sono andate ad over 80, operatori sanitari e sociosanitari, ospiti di strutture residenziali, forze armate e personale scolastico?
D'altra parte, sta facendo parecchio rumore l'inchiesta di laQtv Abruzzo che, nei giorni scorsi, ha svelato come siano girati dei messaggi su un gruppo social che invitano a recarsi nel centro vaccinale di Bazzano dove - viene scritto da un volontario che opera nel centro - "ci sono delle dosi di vaccino disponibili: se qualcuno vuole farlo, fatemi sapere subito che avviso", il testo del messaggio. E alla domanda di un amico, "Scusate la mia stupidità, ma non si era detto che avevano la priorità gli anziani per primi, e poi le forze dell’ordine, i sanitari e le scuole?", la risposta è stata: "Si ma siccome ogni tanto avanza qualche vaccino perché qualcuno non si presenta, piuttosto che buttarlo lo fanno a chiunque".
Uno scambio di messaggi su cui bisognerebbe fare chiarezza.
In queste ore, proprio dall'Abruzzo è partito un appello affinché si faccia chiarezza sulla gestione della campagna vaccinale: "In Abruzzo chi meglio si organizza provvede, chi rimane indietro ha solo da chiamare numeri a cui ormai nessuno risponde. Ci sentiamo confusi, smarriti, indignati. Senza criteri, senza trasparenza non può esserci equità", sottolinea il gruppo 'Vaccini Abruzzo in chiaro' che ha già ricevuto decine di adesioni.
Finora la campagna vaccinale è stata una lotteria. Tante le questione aperte:
- Abbiamo pochi vaccini. I brevetti e la strategia europea di dipendenza dalle multinazionali farmaceutiche limitano la possibilità di aumentare linee produttive e di avere garanzie sulle quantità di vaccini a disposizione.
- La regionalizzazione del sistema sanitario determina trattamenti diversi da nord a sud, anche sui vaccini. Ciascuna regione ha liberamente interpretato il piano vaccinale nazionale, azzoppato dai continui tagli di forniture.
- L'Abruzzo ha impiegato 3 mesi per predisporre un’idea di piano vaccinale regionale.
- Ciascuna Asl ha autonomamente predisposto criteri, tempi e modalità generando sperequazioni territoriali e trattamenti differenziati e iniqui.
- La mancata programmazione regionale e l’assenza di criteri e responsabilità ha determinato comportamenti opachi e corsie preferenziali (sono in corso inchieste).
- La macchina organizzativa per la vaccinazione degli over80 e del personale scolastico è nelle mani di “volontari”, anche i medici e gli infermieri sono reperiti a chiamata, il personale dedicato è insufficiente.
- La vaccinazione delle persone fragili è appena iniziata. La vaccinazione degli over80 doveva terminare a febbraio terminerà ad aprile.
- I sistemi informatici per la manifestazione di interesse e i database trasferiti dalla Regione alle Asl, dalle Asl ai comuni presentano falle, se si ha la sfortuna di non essere censiti si diventa dei fantasmi del vaccino.
- Dopo tre mesi non è ancora concluso il ciclo di vaccinazione per gli ospiti delle RA e delle RSA.
- Continua a mancare l’assunzione massiccia di personale medico e infermieristico in maniera stabile affinché, oltre a sopperire le attuali urgenze possa garantire una sanità pubblica di prossimità e efficace che non trascuri alcuna patologia, non si muore solo di covid.
Quali sono le richieste di 'Vaccini Abruzzo in chiaro'?
- Sospendere i brevetti sui vaccini e indennizzare le case produttrici per rendere la produzione di massa e la vaccinazione accessibile a tutte e tutti, nessuno si salva da solo.
- Porre fine ai rimpalli tra Governo e Regione e dare massima pubblicità al piano vaccinale regionale, appena predisposto, indicando criteri, cronoprogramma, modalità e responsabilità.
- Porre fine alle procedure differenziate tra ciascuna delle 4 Asl, tra Comuni montani e della costa, tra Comuni piccoli e grandi, siamo tutti sulla stessa barca.
- Assumere personale dedicato alla campagna vaccinale senza sguarnire gli ospedali e il personale dedicato al tracciamento, visto che i numeri della pandemia rimangono alti.
- Rendere chiaro su tutto il territorio il cronoprogramma e le priorità della vaccinazione delle persone fragili.
- Non lasciare nessuno indietro a cominciare dagli anziani over80 e dalle persone fragili, non tutti hanno gli strumenti e le conoscenze informatiche per provvedere alle prenotazioni.
- Predisporre l’anagrafe dei vaccinati per porre fine a corsie preferenziali.
- Rendere tutti i dati relativi alla pandemia pubblici con un sito dedicato, per avere la fotografia puntuale e giorno per giorno di quanto avviene sul territorio regionale dai contagi ai vaccini.
- Senza informazione non c’è trasparenza, vogliamo siti istituzionali, indirizzi e-mail e numeri di telefono attivi dove i cittadini possano trovare tutte le informazioni in chiaro.
"Al di là dei riscontri giudiziari, uno Stato, una Regione, un’istituzione che non garantisca il bene primario della sicurezza sanitaria e della salute pubblica deve avere il coraggio di ammettere le proprie incapacità e comunque recuperare il gap attuale. Noi cittadini abbiamo il dovere di garantire che ciò avvenga al più presto con tutti i mezzi della democrazia, perché sono in gioco le nostre vite. Tocca a noi tutti difendere e dare seguito all’articolo 32 della Costituzione. Sosteniamo l’istanza dei Cittadini Europei (ICE) “Tutti hanno diritto alla protezione da Covid-19 – Nessun profitto sulla pandemia”.
Per firmare l'istanza, clicca qui: https://noprofitonpandemic.eu/it
Per aderire all’appello invia una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Segui le informazioni sulla campagna vaccinale in Abruzzo sul gruppo: “Vaccini Abruzzo in Chiaro”.