Il 12 aprile scorso il sindaco Pierluigi Biondi ha annunciato alla stampa di aver ricevuto comunicazione dal Direttore Generale della ASL1, Roberto Testa, che dal giorno successivo sarebbero iniziate le vaccinazioni COVID per L’Aquila, Sulmona ed a seguire Avezzano.
Al momento, però, il percorso vaccinatorio a domicilio è in grave ritardo.
"Questo comporta notevoli disagi agli utenti ed alle famiglie che hanno la sfortuna di avere familiari non in grado di raggiungere i centri predisposti per le vaccinazioni", sottolinea la segreteria provinciale Spi Cgil. "È palese che anche a fronte di una corretta organizzazione, le carenze sono strutturali perché le vaccinazioni a domicilio presuppongono la presenza di autoambulanza nelle vicinanze del domicilio ed in ogni caso una struttura medica dedicata. In ogni caso ancora una volta emergono le conseguenze di scelte di abbandono della medicina territoriale a favore della medicina privata e dei grandi centri ospedalieri".
Se poi si considera che queste disfunzioni interessano le parti più deboli della popolazione e le loro famiglie, l'affondo, "è necessario che la ASL1 a livello locale, la Regione Abruzzo e la struttura nazionale del Ministero della Sanità si adoperino per garantire ed accelerare un corretto percorso di vaccinazione".