Sono circa 2mila gli studenti universitari iscritti ai tre atenei abruzzesi che non hanno ancora percepito le borse di studio 2020/2021.
Si tratta dei cosiddetti “idonei non beneficiari”, ai quali le Adsu (Aziende per il diritto allo studio) non possono liquidare il contributo per mancanza di fondi. A garantire questi ultimi deve essere la Regione che, per legge, deve versare il 40% del Fis (il fondo integrativo statale, che quest’anno ammonta a circa 8 milioni).
Ad oggi risulta essere stato messo a bilancio meno di un milione ma ne servono altri 4 per coprire tutto il fabbisogno.
Dopo mesi di inerzia e di indifferenza agli appelli lanciati sia dagli studenti che dai partiti, la giunta si è mossa ai ripari approvando, due giorni fa, una delibera con cui si impegna a reperire tali risorse nel corso della riprogrammazione finanziaria in corso.
E’ l’Adsu di Chieti-Pescara, con oltre 1300 idonei non beneficiari, quella con il più alto numero di studenti che non hanno ancora incassato le borse. Seguono L’Aquila, con quasi 400, e Teramo, con circa 200.
Quello dei ritardi nei pagamenti è un problema che non nasce certo oggi. Nel 2020, la Regione stanziò 1,8 milioni nella legge di Bilancio e altri 3,1 milioni li mise a disposizione con un emendamento al Cura Abruzzo 2, approvato nel mese di maggio. Con questo secondo stanziamento, vennero soddisfatte tutte le richieste.
Quest’anno andrà più o meno nello stesso modo: con i 4 milioni annunciati dalla giunta (per la precisione, 4 milioni e 100mila euro), entro l’estate sarà completato lo scorrimento di tutte le graduatorie. Non è ancora chiaro a quale legge verranno “agganciate” le risorse né quali saranno le esatte tempistiche. Nel mentre, le Adsu sono state autorizzate a ricorrere allo strumento dell' anticipo di cassa per iniziare a pagare almeno una parte delle borse. Il che suona come una beffa perché le aziende per il diritto allo studio sono senza soldi: quella dell'Aquila, per esempio, sta operando in dodicesimi perché non ha ancora approvato il bilancio. In più è afflitta da tutta una serie di altri problemi (ne abbiamo parlato QUI) relativi alla ricostruzione delle proprie sedi e alla provvisorietà di quelle attualmente in uso.
"La decisione della giunta” afferma l’assessore regionale con delega al diritto allo studio Pietro Quaresimale “viene incontro alle richieste degli studenti e delle loro famiglie, ma soprattutto evidenzia la responsabilità di questo esecutivo che ha deciso di finanziare tutte le borse per dare le giuste opportunità a tutti. Voglio evidenziare che rispetto agli anni scorsi, lo sforzo finanziario della Regione è stato più rilevante a conferma dell'attenzione verso questo settore".