Le motivazioni della recente pronuncia del TAR Abruzzo n. 53/21 - che ha accolto il ricorso presentato dal “Comitato per la tutela di San Vittorino Amiterno” decidendo per l’annullamento dei provvedimenti autorizzatori e degli atti presupposti con cui la Regione Abruzzo, il Comune dell’Aquila e il Comune di Pizzoli avevano concesso ad un soggetto privato l’area ad uso civico di Colle San Mauro per realizzarvi un poligono di tiro - "sono chiare e non lasciano diverse interpretazioni: le aree di uso civico devono essere utilizzate solo per attività finalizzate ad ottenere un beneficio reale per la generalità degli abitanti e, in questa direzione, occorre porre un freno alla 'cattiva prassi' dei mutamenti di destinazione d’uso volti a svilire le finalità d’interesse pubblico delle terre civiche, anche se sdemanializzate".
A maggior ragione, poi - sottolineano in una nota i consiglieri comunali de 'Il Passo Possibile' Emanuela Iorio, Elia Serpetti, Antonio Nardantonio e Americo Di Benedetto - "se si tratta di un’attività pericolosa e rumorosa (è stato accertato sia l’inquinamento acustico che ambientale per le polveri di piombo prodotte) che avviene a ridosso di abitazioni private di San Vittorino nonché di luoghi d’arte di particolare pregio come il Teatro e l'Anfiteatro romano nella medesima area".
Questa giudiziosa sentenza del TAR - aggiungoo i consiglieri - "ha reso evidente ciò che tutti immaginavamo, cioè come il Comune dell’Aquila abbia scelto fin da subito di sostenere, seppur indirettamente, indirizzi non pubblici piuttosto che farsi garante della tutela del diritto alla salute e alla sfera personale dei cittadini della comunità che rappresenta, come buona prassi amministrativa imporrebbe. Non può passare inosservato come l’Amministrazione comunale sia stata volutamente assente nel giudizio proposto nel 2019 dinanzi al Commissario degli Usi Civici d’Abruzzo vertente sulla determinazione della titolarità del diritto civico in contestazione col Comune di Pizzoli, rinunciando quindi a battersi al fianco dei ricorrenti Cives di San Vittorino che, non avendo la loro frazione una propria Amministrazione separata, rivendicavano l’annessione al Comune dell’Aquila dell’Area di San Mauro ad oggi appartenente all’uso civico del Comune di Pizzoli".
Ma c’è di più, perché al peggio non c’è mai fine.
"Oggi apprendiamo che il Comune dell’Aquila (D.G.C. n.174/21) si costituisce nel giudizio proposto al Consiglio di Stato dal Comune di Pizzoli contro la menzionata sentenza del TAR con cui si chiede l’annullamento della relativa DGR per il mutamento della destinazione d’uso della Cava esaurita di San Vittorino: una scelta politicamente inopportuna - così la definiscono Emanuela Iorio, Elia Serpetti, Antonio Nardantonio e Americo Di Benedetto - che, oltre a certificare un poco chiaro e insistente interesse al giudizio dell’Amministrazione, rappresenta una discutibile presa di posizione contro i diritti dei propri cittadini (che dei giudizi pagano pure le spese legali!). Non è la prima volta, purtroppo, che il Comune dimentica l’imparzialità e la trasparenza della propria azione, che non sono soltanto canoni regolativi indispensabili per chi è chiamato ad amministrare bene e nelle regole ma anche principi imprescindibili che impegnano l’Amministrazione a raggiungere il suo fine primario, ossia quell’interesse pubblico proprio della comunità che, scevro da scelte e decisioni politiche, è sempre al di sopra di ogni convenienza".
Ed invece il Comune dell’Aquila, per non smentirsi, dimostra di "scegliere ancora una volta la strada sbagliata, con il rischio evidente che tutti ciò si riduca ad una lite temeraria".