Non è un mistero che il Presidente della Giunta regionale Marco Marsilio stia cercando una via per rimuovere il Direttore generale della Asl 1 Roberto Testa, nominato dallo stesso governatore in una filiera politica precisa che porta dritti a Roma, alla segreteria nazionale di Fratelli d'Italia; d'altra parte, i rapporti tra Testa e Marsilio si sono incrinati da tempo, la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la nomina non condivisa di Alfonso Mascitelli a direttore sanitario, e per lo stesso motivo il manager romano è finito nel mirino della Lega non avendo inteso rinnovare l'incarico all'uscente Sabrina Cicogna, indicata in quota Carroccio.
In queste settimane, Marsilio ha sollevato pesanti contestazioni all'operato del Direttore generale, ed in particolare sullo stato d'attuazione degli interventi per il riordino della rete ospedaliera in relazione all'emergenza covid-19, ad un livello di realizzazione "disallineato rispetto alle esigenze di assoluta celerità dettate dalla condizione emergenziale" ha tenuto a ribadire il governatore.
Tant'è vero che è stata avviata la procedura di valutazione dell'operato del manager romano, prevista, appunta, per il mese di maggio. Certo è che il contratto del Direttore generale è 'blindato' e non è affatto semplice arrivare ad una rimozione che rischierebbe di trascinare la Regione in un lungo contenzioso giudiziario.
Per questo, ha assunto una valenza 'politica' assai delicata la vicenda, gravissima, dell'assistente sociale operante presso il Consultorio di Civitella Roveto cui non è stato prorogato il contratto perché in stato di gravidanza. Come riportato da NewsTown, la professionista è stata reintegrata nel suo diritto al lavoro dal Giudice del lavoro del Tribunale di Avezzano che ha stigmatizzato l'operato dell'azienda sanitaria parlando esplicitamente di "discriminazione" [qui abbiamo ricostruito l'intera vicenda].
Alla pubblicazione della notizia sui giornali, l'assessora regionale alla Sanità Nicoletta Verì ha fatto sapere di aver "chiesto alla direzione generale della Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila" di fornire "una relazione puntuale sulla vicenda della lavoratrice: attendiamo che la Asl ci chiarisca i dettagli dell’accaduto – ha aggiunto l’assessora – che, se confermato nelle modalità emerse nelle ultime ore, rappresenterebbe un episodio da censurare con fermezza e sul quale proporremo l’adozione di ogni utile provvedimento disciplinare nei confronti dei responsabili".
Anche il coordinatore regionale della Lega, il deputato Luigi D’Eramo, è intervenuto annunciando la presentazione di un’interrogazione parlamentare.
Ebbene, NewsTown è in grado di svelarvi la risposta di Testa all'assessora Verì, pervenuta in Regione il 7 maggio scorso con nota protocollata col numero 101357/21. Di fatto, il manager conferma che "in prossimità della naturale scadenza dei due contratti", quello della professionista operante a Civitella Roveto e quello di un collega dislocato a Tagliacozzo, "il Responsabile del servizio di assegnazione dei due dipendenti" ha chiesto al Direttore sanitario aziendale, all'epoca la dottoressa Sabrina Cicogna, "l'autorizzazione alla stipula dei nuovi contratti per la durata di 6 mesi". Sulla base di detta richiesta, aggiunge il manager della Asl 1, "il Direttore sanitario aziendale ha ritenuto di autorizzare la stipula del nuovo contratto" per il solo professionista operante a Tagliacozzo.
Dunque, "i conseguenti atti proposti dalla UOC Personale sono stati adottati in esecuzione delle indicazioni del Direttore sanitario aziendale".
Insomma, Testa ha inteso chiarire che la decisione di non prorogare l'incarico alla professionista in maternità è stata assunta da Sabrina Cicogna; il manager ha comunque aggiunto che "con il rispetto dovuto alle decisioni dell'Autorità giudiziaria", che ha intimato di prorogare il contratto di 6 mesi alla operatrice, "è di ogni evidenza cbe la dottoressa non sia stata licenziata perché incinta, come erroneamente riportato, poiché la cessazione del rapporto con essa instaurato è da ricondurre unicamente alla circostanza che il contratto era giunto alla sua naturale scadenza".
Sta di fatto che al collega, con lo stesso profilo professionale, il contratto è stato rinnovato; e pure fosse vero ciò che asserisce Testa, non si spiega come mai l'operatrice non sia stata presa in considerazione neanche successivamente, allorquando l'azienda ha proceduto con altre assunzioni scorrendo la graduatoria e, di fatto, ignorandola, andando a pescare professionisti che avevano un punteggio inferiore.
C'è di più.
NewsTown è entrata in possesso della nota inviata il 25 settembre 2020 dall'UOSD Consultoriale Marsica per chiedere l'attivazione delle procedure di proroga per entrambi i professionisti assunti come collaboratori professionali 'Assistenti sociali'; il dirigente, nella missiva, chiarisce che i due professionisti "hanno espresso fin da ora la disponibilità per ulteriore incarico" e sottolinea "la necessità e l'urgenza di prorogare" gli incarichi.
Ebbene, a penna è scritto testualmente: "parere favorevole solo per l'assistente sociale [...]" con l'indicazione del cognome del professionista operante a Tagliacozzo; e viene aggiunto: "La [...] è in maternità", con riferimento al cognome dell'assistente sociale operante a Civitella Roveto cui non è stato rinnovato il contratto. E le indicazioni sarebbero dell'allora Direttrice sanitaria azienda, Sabrina Cicogna [Cicogna, con nota inviata dal suo avvocato e che può leggersi di seguito, nega che l'indicazione riportante la dicitura "La [...] è in maternità" sia stata aggiunta da Lei, al contrario dell'altra riferita al collega di Tagliacozzo].
Le precisazioni di Sabrina Cicogna
Riceviamo e pubblichiamo la richiesta di rettifica ex art. 8 della legge 47/1948 inviata in redazione dal legale della dottoressa Sabrina Cicogna.
"Egregio Direttore,
Le scrivo con riferimento all’articolo pubblicato in data odierna sul quotidiano da Lei diretto News Town rubricato “Asl1, la vicenda della Assistente sociale discriminata perché incinta...”, avendo ricevuto mandato dalla Dott.ssa Sabrina Cicogna.
Nell’articolo sono presenti alcune imprecisioni, che la mia Assistita intende emendare. Preme innanzitutto evidenziare che la Dott.ssa Cicogna, nell’adempimento delle funzioni di Direttore Sanitario dalla medesima svolte, ha espresso non già una autorizzazione alla proroga del solo contratto del professionista operante a Tagliacozzo, bensì, come di propria competenza, un mero parere tecnico – sanitario, ovverosia un atto a natura infra-procedimentale, come Lei ha certamente avuto modo di verificare avendo dato atto di essere nel possesso della nota sulla quale il predetto parere risulta apposto.
Oltre a ciò, non risponde neanche al vero che l’indicazione aggiunta a penna nella stessa nota “La [...] è in maternità” sia stata apposta dalla Dott.ssa Cicogna, non trattandosi di scritta ad essa riferibile".