Martedì, 11 Maggio 2021 11:20

Diritto allo studio, associazioni studentesche chiedono riforma della legge regionale

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Una nuova legge regionale per il diritto allo studio.

A chiederla sono "Libera associazione studentesca", "Uds L’Aquila" e "Csl Lanciano", che hanno dato alla luce un manifesto sottoscritto da oltre 20mila studenti abruzzesi.

La legge, la 34 del 1974, dicono le associazioni studentesche, "ormai non è più al passo con le esigenze della scuola di oggi".

La nota congiunta delle associazioni

Il manifesto è stato sottoscritto dai rappresentanti di 20.000 studenti delle scuole abruzzesi.

Ad un anno dallo scoppio della pandemia, i problemi insiti al sistema scolastico regionale (e non solo) si sono manifestati più chiaramente che mai nella vita quotidiana di ogni comunità scolastica, finendo per riempire le pagine dei principali quotidiani nostrani. Temi come quelli dei trasporti e dell’edilizia sono stati, in particolare, i più gettonati. Tali problematiche sono da ricondurre a due principali elementi.

Il primo è l’inefficacia della legge regionale regolante il diritto allo studio, ferma al 1974, che ovviamente non tiene conto dell’evoluzione e della mutazione subita dalla scuola negli ultimi decenni, nonché della crisi economica e pedagogica che il nostro paese sta vivendo. Il secondo è invece l’inaffidabilità delle istituzioni regionali: un lavoro di raccolta dati riguardante il sistema dei trasporti pubblici, a cura della Libera Associazione Studentesca, della Consulta di Pescara e di molti studenti della provincia, è stato prima commissionato e poi ignorato dalla Regione, che un mese dopo e in seguito a varie sollecitazioni ha affermato, attraverso la segreteria dell’assessore ai trasporti D’Annuntiis, di non averlo mai ricevuto e che sarebbe stato necessario inviarlo nuovamente, con l’aleatoria promessa di tenerlo in considerazione in futuro.

Consci della situazione, alcuni collettivi regionali - Libera Associazione Studentesca, UDS L’Aquila e CSL Lanciano – hanno sviluppato un progetto atto a stilare un manifesto che avesse come focus il diritto allo studio in Abruzzo, con l’obiettivo di riproporre all’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni i deficit della realtà scolastica abruzzese e di avviare dei lavori di commissione con la maggioranza per discutere delle possibili soluzioni. La stesura dello stesso è stata comune e condivisa, ogni organizzazione ha posto all’attenzione delle altre le proprie difficoltà, raccolte precedentemente dalle proprie comunità scolastiche di riferimento.

L’idea nasce anche dalla volontà di creare una rete coesa tra i vari collettivi, che possa vantare un respiro più ampio possibile, esteso magari a tutta la regione.

I punti fondamentali su cui si basa il manifesto sono
• i trasporti,
• l’edilizia scolastica,
• il diritto allo studio
• la didattica.

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