Sono 660, in provincia dell’Aquila, le persone vaccinate dalle unità mobili di esercito e carabinieri nell’ambito della campagna di vaccinazione di prossimità promossa dalla Regione nei comuni montani al di sotto dei 500 abitanti, che ha coinvolto anche la provincia di Chieti.
Nell’Aquilano, l’iniziativa, partita il 24 maggio, ha interessato finora 10 comuni - S. Benedetto in Perillis, Carapelle Calvisio, Castelvecchio Calvisio, Castel del Monte, Santo Stefano di Sessanio, Calascio, Collepietro, Villa S. Lucia, Ofena, Caporciano - ma è destinata a proseguire e ad ampliarsi: nei prossimi giorni, infatti, saranno vaccinati a tappeto anche gli altri comuni al di sotto dei 500 abitanti, quelli tra i 500 e i mille nonché le frazioni dei comuni sopra i mille abitanti che si trovano però in zone particolarmente disagiate.
I risultati della campagna sono stati illustrati in conferenza stampa dal sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi, dal presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio, dal direttore del Dipartimento di Igiene e Prevenzione della Asl dell’Aquila Domenico Pompei, dal comandante provinciale dei carabinieri Nazareno Santantonio, dal comandante del Cme (Comando militare esercito) Abruzzo Marco Iovinelli e dal colonnello medico dei carabinieri Salvatore Falvo, che ha coordinato le squadre che hanno battuto il territorio. Presenti, in platea, anche il manager e il direttore sanitario della Asl dell’Aquila, Roberto Testa e Alfonso Mascitelli,
Sono quattro le unità mobili che l’esercito ha messo a disposizione per l’operazione – due nella provincia dell’Aquila e due in quella di Chieti – per un totale di quattro medici e otto infermieri coinvolti. A queste squadre se ne sono aggiunte altre 4 dei carabinieri, composte da altrettanti medici e infermieri distaccatisi dai drive through. A occuparsi della selezione e dell’organizzazione dei comuni in ambiti territoriali ottimali, nonché del reperimento dei dati anagrafici dei vaccinati, è stato il comando provinciale dei carabinieri diretti da Nazareno Santantonio mentre la Asl ha provveduto al rifornimento e all’approvvigionamento delle dosi.
In totale, le dosi somministrate sono state 660: 620 Johnson&Johnson (preferito agli altri vaccini perché non bisognoso del richiamo) e 40 Pfizer (per lo più seconde dosi).
A ricevere il vaccino è stata tutta la popolazione dai 18 anni in su, compresi i disabili e i fragili non trasportabili, che sono stati vaccinati a domicilio.
“Questa campagna ha comportato vari vantaggi” ha spiegato Pierluigi Biondi “Anzitutto, abbiamo limitato i disagi dei residenti, che hanno potuto vaccinarsi senza dover fare chilometri per raggiungere gli hub di riferimento. In secondo luogo, c’è stata un’ottimizzazione delle risorse, sia umane che materiali. Infine abbiamo reso di fatto covid free comuni ricchi di bellezze e gioielli storici e naturalistici, che ora potranno affrontare più serenamente una stagione estiva che, dal punto di vista delle presenze turistiche, promette di essere ancora migliore di quella dello scorso anno. Ma la cosa più importante è che abbiamo dimostrato la vicinanza e la sensibilità dello Stato e delle istituzioni anche nei confronti di cittadini che vivono lontani dai grandi centri urbani”.
“Sono risultati molto importanti” ha sottolineato Marsilio “Lo dimostra anche il fatto che in questi comuni si erano prenotate circa 400 persone ma alla fine ne abbiamo 660. Questo vuol dire che c’è stato un 50% in più delle adesioni, tra le quali rientrano anche quelle di soggetti fragili e ultraottantenni non censiti o sfuggiti alle strutture sanitarie. Un lavoro di dettaglio grazie al quale diversi comuni possono dirsi covid free. Faremo altrettanto nei prossimi giorni continuando il lavoro di vaccinazione porta a porta, per avvicinare sempre più il momento in cui l’intera regione sarà libera da questo incubo della pandemia. Da lunedì prossimo, intanto, saremo in zona bianca. I dati continuano a essere molto incoraggianti”.