Lunedì, 14 Giugno 2021 17:43

Asl 1, revoca Testa: Marsilio frena, rinviata discussione in Giunta

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Tutto rimandato. 

Nel pomeriggio si è riunita la Giunta regionale che, tuttavia, non ha discusso la delibera che dovrebbe portare alla revocata anticipata del manager della Asl 1 Roberto Testa, il cui mandato andrebbe a scadenza naturale nel 2023.

Evidentemente, l'esecutivo ha deciso di prendere altro tempo; d'altra parte, si tratta di un provvedimento delicatissimo: il contratto dei manager delle aziende sanitarie è blindato e le cause di risoluzione anticipata vanno, dunque, opportunamente motivate; altrimenti, il rischio è di soccombere in sede giudiziaria con esborso di ingenti risorse economiche a carico delle casse regionali.

E' già accaduto, in questa legislatura: appena insediato, Marsilio ha deciso di far decadere il manager della Asl di Pescara Armando Mancini che, impugnando l'atto, ha visto le sue ragioni riconosciute in primo grado e in appello; un provvedimento "illegittimo", quello della giunta regionale, che ha determinato, dunque, un costo economico e sociale per la Regione e per la sanità territoriale pescarese.

Ecco il motivo per cui i dirigenti stanno studiando il dossier che dovrebbe portare alla revoca, provando a renderlo inattaccabile; a preoccupare è un eventuale intervento della Corte dei Conti che, se la Regione dovesse soccombere in giudizio innanzi ad un ricorso del manager romano, potrebbe far pagare i dovuti risarcimenti agli estensori del provvedimento che, a quanto si apprende, porterebbe la firma del direttore del Dipartimento Sanità Claudio D'Amario, del rup del procedimento Barbara Morganti e dell'assessora alla Salute Nicoletta Verì.

Si procede con estrema cautela, insomma.

Come noto, la Regione ha avviato ad inizio maggio il procedimento per la risoluzione del contratto di prestazione d'opera del direttore generale della Asl 1, addirittura in anticipo rispetto alla valutazione di metà mandato fissata per settembre, cui vengono imputati "evidenti errori di programmazione nella campagna vaccinale" oltre ad una "insufficiente capacità organizzativa per i test molecolari per la rilevazione del covid", una "insufficiente capacità di contact tracing" dovuta, anche, al mancato "reclutamento delle risorse umane" che, d'altra parte, hanno reso impossibile attivare "posti letti programmati", e una "mancata vigilanza sul corretto monitoraggio della situazione epidemiologica".

Non solo.

La Regione contesta al manager romano un "atteggiamento ostruzionistico e pretestuoso" nell'applicazione degli adempimenti da rendersi "in attuazione dei provvedimenti programmatori regionali adottati"; in particolare, Marsilio e l'assessora regionale Verì rimproverano a Testa "inerzia operativa nell’attuazione della Rete Covid".

Nei giorni scorsi, l’assessore regionale alla Sanità Nicoletta Verì ha mosso altre contestazioni sulla condotta della Asl dell’Aquila, che avrebbe sbagliato a comunicare, nel monitoraggio settimanale svolto dall’unità di crisi, il numero degli attualmente positivi al Covid, inserendo nel conteggio casi risalenti addirittura all’estate scorsa. “Un fatto eclatante, sul quale il Dipartimento ha già chiesto conto ai vertici della Asl” l'affondo dell'assessore.

Tuttavia, Testa appare piuttosto tranquillo: "Il bilancio di questi due anni? Lo ritengo positivo", le sue parole a newstown. "Quando mi sono insediato era in corso un’attività di programmazione che abbiamo dovuto rivedere per via dell’ondata pandemica ma l’azienda ha risposto in maniera egregia, curando non solo i pazienti della provincia dell’Aquila ma anche quelli di altre province". 

Il manager ha risposto punto per punto alle contestazioni mosse dalla Regione e avrebbe già dato mandato ad un pool di legali di portare a giudizio la Regione, nel caso si dovesse arrivare alla revoca.

D'altra parte il rapporto con il governatore Marco Marsilio, che l'aveva voluto all'Aquila su preciso mandato della segreteria nazionale di Fratelli d'Italia, è logoro da tempo: la rottura definitiva si è consumata con la nomina di Alfonso Mascitelli a direttore sanitario, con la mancata proroga dell'incarico a Sabrina Cicogna; una mossa che ha scatenato le ire della Lega, mettendo Marsilio in seria difficoltà.

Staremo a vedere che cosa accadrà nelle prossime ore.

Certo è che la revoca del manager della Asl 1 sarebbe un fallimento politico per la Giunta di centrodestra, e per Marsilio e Fratelli d'Italia in particolare, che avevano voluto la nomina di Testa e che, oggi, rischiano di lasciare senza governance l'azienda sanitaria provinciale nel pieno di una emergenza sanitaria; e andrebbero dunque spiegati chiaramente i motivi che hanno portato alla scelta del manager romano e le ragioni che potrebbero determinare la sua decadenza. In politica, ci si dovrebbe assumere la responsabilità delle nomine soprattutto se, come il centrodestra, ci si richiama al principio dello spoils system.

 

Ultima modifica il Lunedì, 21 Giugno 2021 21:37

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