Venerdì, 18 Giugno 2021 09:32

L'Aquila, la polemica sulla Rete della mobilità d'emergenza: si tratta di una corsia ciclabile lunga 20 km, ecco come comportarsi

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Caro dott. Severgnini, scrivo un breve messaggio, allegando qualche foto, per segnalare come il sindaco dell'Aquila, Pierluigi Biondi, abbia brillantemente risolto il problema di conciliare la viabilità urbana con le piste ciclabili: ha disegnato le piste ciclabili sulle vie carrabili cittadine. Pazienza che adesso non è più possibile transitare né per le macchine, né per le biciclette. Evidentemente, secondo il Sindaco, come succede a volte per i bambini, se una cosa la si disegna diventa reale! Suggerirei all'immaginifico sindaco di risolvere nello stesso modo il problema dei parcheggi: disegnandoli sulle strade! I cittadini, poi, troveranno il modo di regolarsi!

E' finita sulle pagine del Corriere della Sera la rete della mobilità d'emergenza implementata dal Comune dell'Aquila, quelle linee tratteggiate in giallo che disegnano alcune corsie ciclabili provvisorie; a scrivere a Beppe Severgnini, per la rubrica Italians, è stata una cittadina aquilana.

D'altra parte, l'intervento sta facendo parecchio discutere; a livello politico, Forza Italia si è scagliata avverso l'assessora Carla Mannetti parlando di  "cervellotica e incomprensibile segnaletica dedicata alle biciclette". La Mannetti - hanno aggiunto gli 'azzurri' - "forse non si è accorta che, in questo modo, ha creato l’emergenza, quando mezzi pesanti o di soccorso si incroceranno in contemporanea al passaggio dei mezzi a pedale". Ma non sono mancate neanche le critiche dei cittadini che giudicano l'intervento nient'affatto sicuro, per gli automobilisti e i ciclisti. 

Eppure, il progetto era stato già annunciato a novembre scorso, con una conferenza stampa tenuta dal sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi, dall'assessora Mannetti e dall'ingegnera Eleonora Laurini, ideatrice del progetto. 

Di che cosa si tratta? La rete di mobilità dell'emergenza non è una pista ciclabile a tutti gli effetti bensì un corridorio per la mobilità alternativa temporaneo, lungo 20 chilometri, che si sviluppa lungo le principali direttrici urbane, redatta a partire da un documento di Bikenomist (azienda milanese di consulenza, formazione e comunicazione che si occupa di mobilità ciclistica). In pratica, lungo l’asse che va dal terminal di Collemaggio fino al polo universitario e all’ospedale di Coppito - passando per via XX settembre, stazione, via Pile, via dei Medici e via Ficara - si stanno tracciando sull’asfalto, con delle linee gialle, corsie ciclabili della larghezza di 1 metro e 50, una per ciascun senso di marcia (tranne che nel tratto di via Ficara, dove ne sarà realizzata una sola a doppio senso, larga 2 metri e 50).

Su questo circuito si innesterà poi un percorso secondario che connetterà il centro storico alla zona di Colle Sapone.

Le corsie non saranno a uso esclusivo delle bici. In altri termini, le linee gialle non ridurranno le dimensioni della carreggiata – le auto potranno continuare a circolare come avviene oggi – ma serviranno a segnalare agli automobilisti la possibile presenza di ciclisti.

La rete è stata finanziata con risorse pari a 246 mila euro, assegnate al Comune dal cosiddetto “Decreto ciclovie”, un provvedimento approvato ad ottobre 2020 su iniziativa del ministero dei Trasporti con cui il governo ha stanziato 137 milioni di euro per gli enti locali per la progettazione e realizzazione di ciclovie urbane.

Nei giorni scorsi, ai microfoni di Polis su laQtv l'assessore Mannetti ha spiegato che entro la metà di luglio le opere saranno concluse; intanto, "stiamo andando avanti col primo tratto della ciclabile vera e propria, la così detta ‘green way’, che si realizzerà lungo il viale di Collemaggio fino al terminal".

Dunque, come ribadito si tratta di un intervento provvisorio.

La differenza tra una corsia ciclabile, come quella che si sta realizzando all'Aquila, e una pista ciclabile, che si dovrà realizzare - ce lo auguriamo, almeno - è che la prima non è riservata alle biciclette a differenza della seconda: le linee tratteggiate stanno proprio ad indicare che le automobili potranno continuare a circolare regolarmente sapendo, però, che in quelle corsie potrebbero incrociare dei ciclisti; al contrario, le piste sono riservate esclusivamente alle biciclette e le automobili, dunque, non possono oltrepassare le strisce che, in questo caso, sono continue.

Le corsie ciclabili sono state introdotte nel Codice delle strade col 'Decreto rilancio' del maggio 2020.

Ultima modifica il Venerdì, 18 Giugno 2021 16:21

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