Ance Abruzzo ha chiesto un incontro urgente ai vertici regionale per analizzare gli "straordinari aumenti dei prezzi di materiali da costruzione".
La missiva dello scorso aprile inviata dal presidente Antonio D'Intino spiega che "stiamo assistendo a significativi incrementi nei prezzi di acquisto di alcuni dei principali materiali da costruzione, la cui entità sta determinando enormi difficoltà alle imprese appaltatrici, già gravate da ingenti sofferenze finanziarie e patrimoniali dovute all'evento pandemico in corso che ha impattato su un sistema in crisi da oltre dieci anni".
Si tratta di incrementi straordinari che vanno ben oltre l'alea contrattuale, "travalicando le normali fluttuazioni del mercato".
D'Intino ha fatto riferimento, in particolare, "all'eccezionale aumento del prezzo dell'acciaio, che tra novembre 2020 e febbraio 2021, è schizzato del 130%. La dinamica investe, oltre i prodotti siderurgici, anche altri materiali di primaria importanza per l'edilizia, quali i polietileni, che hanno registrato incrementi superiori al 40%, il rame con + 17%, il petrolio con + 34%. I dati, peraltro, sono in continua evoluzione con incrementi destinati ad aumentare".
L'attuale Codice degli Appalti non prevede adeguati meccanismi di revisione prezzi, "pertanto i contratti non sono più economicamente sostenibili, con i conseguenti rischi di rallentamenti dei lavori e possibili contenziosi" ha aggiunto D'Intino. "Come ANCE stiamo sensibilizzando, tra gli altri, i Ministeri di riferimento, quali MIMS, MEF e MISE, e l'ANAC per un intervento normativo al fine di evitare un blocco degli appalti. In questa fase, riteniamo opportuno ed urgente anche un incontro a livello regionale, nel contesto del CEREMOCO, al fine di affrontare la problematica ed individuare i migliori strumenti e le strategie da adottare a livello territoriale".
Pezzopane (Pd): "Emendamento per bloccare aumento prezzi materie prime. Governo dia ok, è emergenza cantieri"
“La ripresa del nostro Paese, dopo anni di crisi e la pandemia da Covid-19, non può essere pregiudicata da ulteriori fattori esogeni come il forte rincaro dei prezzi di alcune materie prime per le costruzioni quali acciaio e ferro, rincari, derivati dai mercati internazionali, ad iniziare dalla Cina, a cui si aggiungono aumenti generati dalle filiere di distribuzione interne. Per questo ho presentato un emendamento, sottoscritto da tutti i deputati dem in commissione Ambiente e sostenuto da tutto il Gruppo del Pd, che prevede un monitoraggio dei prezzi trimestrale per evitare speculazioni, abbinato ad un sistema di compensazioni e revisione dei prezzi con rivalutazioni con un diverso regime per le opere appaltate prima e dopo il nuovo Codice”.
Lo dichiara la deputata dem Stefania Pezzopane, capogruppo Pd in commissione Ambiente alla Camera, della presidenza del Gruppo Pd.
“Questo emendamento - conclude l’esponente dem - è frutto di un intenso dialogo con il governo, del nostro lavoro parlamentare con diversi atti di sindacato ispettivo e delle varie interlocuzioni con l’Ance, la Cna e i sindacati di categoria. Un aumento di oltre il 20% avrebbe delle ripercussioni molto negative sui cantieri, sia quelli della ricostruzione post terremoti, che i cantieri e le opere del Super Bonus e quelle finanziate con il Pnrr, mettendone fortemente a rischio la continuità. Siamo sicuri che il governo prenderà nella giusta considerazione il nostro emendamento e dia parere positivo quando sarà esaminato in commissione”.