Sabato, 10 Luglio 2021 22:09

Variante Delta in Italia, Istituto superiore di sanità: "A giugno al 27,7%"

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In Italia, "in base ai dati attualmente disponibili, la percentuale dei casi" da varianti Kappa e Delta (famiglia 'indiana') "riportati alla Sorveglianza integrata Covid-19 è aumentata dal 5,2% nel mese di maggio 2021 al 27,7% nel mese di giugno; la quasi totalità dei quali ascrivibili alla variante Delta".

E' quanto si legge nel rapporto dell'Istituto superiore di sanità 'Prevalenza e distribuzione delle varianti di Sars-CoV-2 di interesse per la sanità pubblica in Italia', aggiornato al 5 luglio. Nel report si evidenzia la necessità di "grande attenzione" alla circolazione di varianti.

"La frequenza e diffusione di casi causati dalle varianti Kappa (lignaggio B.1.617.1) e Delta (lignaggio B.1.617.2) è in aumento - sottolinea il rapporto i cui dati chiave sono stati illustrati dal presidente dell'Iss Silvio Brusaferro ieri al ministero della Salute, durante la conferenza stampa sul monitoraggio della Cabina di regia Istituto superiore di sanità-dicastero - Questi sono principalmente associati a focolai circoscritti identificati in diverse aree del Paese".

"La variante di Sars-CoV-2 prevalente in Italia nell'intero periodo continua ad essere la variante Alfa (lignaggio B.1.1.7), sebbene presenti in percentuale un trend in diminuzione rispetto alle altre varianti", rileva l'Iss. "La variante Gamma (lignaggio P.1) mostra una diffusione maggiore in alcune Regioni/Province autonome italiane, con prevalenza complessiva pari al 11,8% con un andamento stazionario nel periodo di riferimento".

"In linea con quanto osservato in altri Paesi europei con elevata copertura vaccinale - commentano gli esperti - anche in Italia si conferma una sempre maggiore diffusione della variante Delta. Questa variante è caratterizzata da una ulteriore maggiore trasmissibilità e da una parziale riduzione nella capacità di neutralizzazione di anticorpi contro varianti del virus Sars-CoV-2 precedentemente circolanti". Per questo, raccomanda l'Iss, "è necessario continuare a monitorare con grande attenzione la circolazione delle varianti di Sars-CoV-2, e in particolare la presenza di mutazioni riconducibili a una maggiore trasmissibilità e/o associate a una potenziale capacità di evadere la risposta del sistema immunitario".
Che fare per limitare il contagio

Rafforzare le attività di tracciamento, potenziare il sequenziamento e accelerare i richiami vaccinali. Sono le raccomandazioni contenute in una circolare del ministero della Salute, che detta le misure alla luce di una 'Allerta internazionale variante Delta: incremento dei casi Covid-19 in diversi Paesi europei'. "L'allentamento delle misure di controllo nelle ultime settimane - si legge nel documento firmato dal direttore generale Prevenzione, Giovanni Rezza - ha generato un aumento della mobilità delle persone a livello nazionale e internazionale, portando a un aumento delle interazioni sociali della popolazione. Nel contesto italiano, in cui la campagna di vaccinazione non ha ancora raggiunto coperture sufficienti in tutte le fasce di età, la diffusione di varianti a maggiore trasmissibilità può avere un impatto rilevante".

Per questo, "al fine di contenerne ed attenuarne l'impatto, è importante" innanzitutto "mantenere l'incidenza a valori che permettano il sistematico tracciamento della maggior parte dei casi positivi e il sequenziamento massivo di Sars-CoV-2, per individuare precocemente e controllare l'evoluzione di varianti genetiche nel nostro Paese".

"Alla luce di quanto sopra riportato, vista l'attuale distribuzione delle varianti del virus Sars-CoV-2, si raccomanda pertanto di: continuare a monitorare con grande attenzione la circolazione delle varianti del virus Sars-CoV-2 - elenca la circolare ministeriale - rafforzare le attività di tracciamento dei casi e dei contatti di caso; applicare tempestivamente e scrupolosamente sia le previste misure di contenimento della trasmissione, che le misure di isolamento e quarantena in caso di Voc (Variante di preoccupazione, ndr.) Delta sospetta o confermata, per le quali si rimanda alla Circolare n. 22746 del 21 maggio 2021".

Ancora, il dicastero raccomanda di "applicare le indicazioni della circolare del ministero della Salute n. 3787 del 31 gennaio 2021, sequenziando prioritariamente i campioni provenienti da: soggetti vaccinati contro Sars-CoV-2 che successivamente si infettano nonostante lo sviluppo di una risposta immunitaria al vaccino; soggetti in contesti ad alto rischio, quali ospedali nei quali vengono ricoverati pazienti immunocompromessi positivi a Sars-CoV-2 per lunghi periodi; casi di reinfezione; soggetti in arrivo da Paesi con alta incidenza di varianti Sars-CoV-2; in caso di aumento dell'incidenza o cambiamento nella trasmissibilità e/o virulenza dell'infezione in un'area; soggetti appartenenti a cluster per valutare la catena di trasmissione e/o l'efficacia di strategie di contenimento dell'infezione".

Infine, è necessario "garantire strategie vaccinali che tengano conto della possibile minore protezione contro le infezioni da variante Delta dopo una sola dose di vaccino, dell'efficacia sostenuta della vaccinazione completa e della necessità di effettuare una vaccinazione completa contro Covid-19 il prima possibile, se è disponibile, negli individui a rischio di grave infezione".
Le previsioni

"Sulla base delle ultime evidenze disponibili, si prevede che in Europa il 70% delle nuove infezioni da Sars-CoV-2 sarà dovuto alla variante Delta (B.1.617.2) entro l'inizio di agosto e il 90% entro la fine di agosto". Lo ricorda il ministero della Salute, che nella circolare 'Allerta internazionale variante Delta: incremento dei casi Covid-19 in diversi Paesi europei' riporta le stime già diffuse dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattia (Ecdc).

"Qualsiasi allentamento durante i mesi estivi della severità delle misure non farmacologiche in atto nell'Ue/Spazio economico europeo all'inizio di giugno, senza un contemporaneo aumento dei livelli di vaccinazioni complete nella popolazione - si legge nel documento firmato dal direttore generale Prevenzione, Giovanni Rezza - potrebbe portare ad un repentino e significativo aumento dei casi Covid-19 giornalieri in tutte le fasce d'età, e soprattutto in quelle sotto i 50 anni, con un incremento associato dei ricoveri e decessi".

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