"Poco più che lavoratori interinali: eppure sono professionisti. Parliamo di operai e impiagati che garantiscono 365 giorni l'anno, 24 ore su 24, il servizio di manutenzione negli ospedali e nei presìdi medici sanitari della Asl 1. Malgrado una gestione vecchia e approssimata della sanità pubblica, sono gli uomini e le donne che rendono possibile un servizio accettabile per tutti i cittadini. Negli ultimi 8 anni hanno cambiato 3 datori di lavoro e, dal 1° ottobre, cambieranno di nuovo divisa".
A denunciarlo sono i sindacati Cgil e Cisl che sottolineano come, in termini contrattuali, a parte il cambio di casacca e di regolamenti interni, ciò significa "azzerare ogni volta gli scatti di anzianità, vedersi liquidare il T.F.R., lottare per mantenere il livello professionale acquisito; tutto ciò perché, probabilmente, 'conviene così', e così deve essere per volere di una politica sempre più miope nella scelta di Direttori Generali lontani dagli interessi della società civile".
Il 1° ottobre 2021, dunque, poco meno di 100 lavoratori operanti nella Asl 1 si troveranno, affiancati dai sindacalisti della Cisl e della Cgil, "a 'combattere' l’ennesima battaglia per conservare il posto di lavoro: nessuno deve restare a casa, sebbene a leggere la delibera dell'azienda sanitaria si evinca altro. Si troveranno a 'combattere' l’ennesima battaglia di civiltà, contro il pasticciato provvedimento del 21 luglio scorso che, di fatto, con l’ottica Consip del risparmio pubblico mette in discussione lavoro, lavoratori e servizi, facendoli diventare, forse, dipendenti di una S.p.A. e di una sua consociata, con pochissime garanzie future rispetto alle attuali gestioni".
All’atto della pubblicazione della delibera, le organizzazioni sindacali hanno chiesto un incontro urgente alla Asl 1 e alla ANTAS S.p.A. (aggiudicataria dell’appalto con decorrenza dal 1° ottobre 2021) ma la società si è resa disponibile solo per un incontro in video conferenza il 30 agosto, mentre l'azienda sanitaria nulla ha risposto. I sindacati hanno respinto formalmente la disponibilità della ANTAS rispetto all’incontro su piattaforma digitale, ritenendo indispensabile un confronto in presenza e, soprattutto, alla presenza della ASL 1, con comunicazione del 19 agosto in cui fissavano la data per un incontro da tenersi il 23 agosto in una sede da concordare: c’è stato, però, un ulteriore slittamento della data proposta da parte di ANTAS e nessuna risposta ufficiale dall'azienda sanitaria.
Pertanto, fortemente preoccupate per il possibile mantenimento degli attuali livelli occupazionali, Cgil e Cisl hanno deciso di proclamare lo stato di agitazione dalle ore 24.00 del 24.08.2021, con relativo blocco di ogni forma di straordinario, e dichiarano lo sciopero di 8 ore per il giorno 09.09.2021, con le modalità che saranno comunicate, in ottemperanza alle disposizioni di legge, in materia di servizio nei pubblici servizi.