E' calato un assordante silenzio sulla realizzazione dei sottoservizi; dovevano rappresentare il fiore all'occhiello di una ricostruzione smart, rischiano invece di diventare un ostacolo verso l'atteso ritorno ad una 'piena' normalità.
In attesa che si completi la realizzazione del primo stralcio in centro storico che, di rinvio in rinvio (la fine dei lavori era attesa quasi 5 anni fa, ndr) è ad uno stato d'avanzamento del 98% stando, almeno, alle parole del presidente della Gran Sasso Acqua, stazione appaltante della maxi opera pubblica, Alessandro Piccinini - in realtà, sul sito di Asse Centrale è riportato uno stato d'avanzamento che si attesta al 93%, con 11.6 km realizzati sui 12.5 previsti - si preannunciano tempi lunghissimi per i primi tre lotti del secondo stralcio e, addirittura, non è ancora definita la data di avvio dei lavori per i lotti di viale della Croce Rossa e via Strinella.
Il primo stralcio prevedeva la realizzazione di opere per 33 milioni di euro; il secondo, invece, cuba complessivamente 48 milioni, ed è stato suddiviso in 5 lotti funzionali che erano stati affidati quasi 5 anni fa; i contratti con le imprese aggiudicatarie, in effetti, sono stati firmati tra l'ottobre 2016 e il gennaio 2017. Eppure, siamo ancora all'anno zero.
Stiamo parlando di cantieri che interessano direttamente o indirettamente il centro storico.
In particolare, il primo lotto del secondo stralcio - assegnato alle imprese aquilane Armido Frezza e Walter Frezza per 11,5 milioni di euro - riguarda il Quarto di San Pietro, dalla Fontana Luminosa a via Roma, passando per viale Duca degli Abruzzi e fino al Tribunale in via XX settembre; il secondo - aggiudicato all'emiliana Cons Coop in associazione d'impresa con la teramana Edilstrade Srl per 9,5 milioni - interessa il Quarto San Giovanni / San Marciano, da via XX settembre a via Sassa, passando per il quartiere di Fontesecco; il terzo lotto - andato per 6,5 milioni alla Porcinari Srl, famiglia storica di costruttori di Montorio al Vomano (Teramo), e all'aquilana Vittorini Emidio Srl - si concentra nel Quarto San Giorgio / Villa Comunale, da viale Collemaggio a Porta Napoli fino all'incrocio con Martini.
Gli ultimi due lotti, pur fuori le mura, causeranno comunque dei disagi nell'accesso al cuore della città: parliamo del quarto lotto - assegnato alla Angelo De Cesaris Srl di Francavilla al Mare (Chieti) per 4,7 milioni - che interesserà via Strinella e del quinto lotto, quello più 'esiguo' dal punto di vista economico (3,5 milioni) e assegnato alla Framich di Catania, che insisterà su viale della Croce Rossa.
Tra l'altro, i 5 lotti del secondo stralcio sono funzionali al primo stralcio: da progetto, infatti, dovranno raccogliere le acque bianche e nere dai punti di confine convogliandole a valle.
A che punto sono i lavori?
Il primo lotto non è ancora partito, sebbene l'apertura del cantiere fosse stimata a giugno 2021. A quanto si è potuto apprende, una volta avviati i lavori dureranno almeno 18 mesi; significa che se pure si partisse entro la fine dell'anno, non si concluderebbero prima della metà del 2023, e non stiamo considerando eventuali 'incidenti di percorso'.
Il secondo lotto, invece, è partito: sono stati ultimati i lavori in via Lupacchini, via dell'Addolorata, via San Pietro di Sassa; le opere sono in esecuzione in via Giorgetto. Sono in programmazione i cantieri in via Fontesecco e via Buccio da Ranallo. La durata dei lavori è stata stimata in 18 mesi: tuttavia, c'è l'incognita Ponte Belvedere. Se davvero entro la fine di agosto verrà avviato lo smontaggio della campata, a metà settembre si dovrebbe arrivare allo smantellamento; poi inizierà la ricostruzione, con le opere che, da programma, dovrebbero concludersi in 200 giorni, circa 7 mesi. Insomma, non ci fossero intoppi si arriverebbe a maggio 2022. Fino ad allora, è difficile che si possano portare avanti i lavori dei sottoservizi nella zona di via Fontesecco: a dire che la stima di fine novembre 2022 per la chiusura dei cantieri del secondo lotto pare davvero improbabile.
Ci sono ritardi anche sul terzo lotto che, dalle ultime notizie fornite in sede di Commissione, doveva essere avviato nel giugno 2021. Non è andata così. Di nuovo, se pure si partisse entro la fine dell'anno bisognerebbe attendere almeno la primavera del 2023. E la stima è davvero ottimistica, visto il pregresso. Tra l'altro, difficilmente si potranno portare avanti i lavori in contemporanea considerato che ci sarebbero delle interferenze e che, comunque, la viabilità ne risentirebbe pesantemente.
Per il quarto e quinto lotto invece, come detto, a quasi 5 anni dalla firma dei contratti con le imprese non è ancora definibile la data di inizio lavori.
Questo lo stato dell'arte.