Domenica, 29 Agosto 2021 14:22

Violenza sulle donne, in Abruzzo in aumento le chiamate al numero 1522

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Nel 2020 più di 43 donne abruzzesi ogni 100.000 si sono rivolte al numero verde 1522, istituito nel 2006 dal Dipartimento per le Pari Opportunità, per accogliere, tramite operatrici specializzate, le richieste di aiuto e sostegno delle vittime di violenza e stalking. Nel 2019 erano state circa 28.

E' quanto emerge dai dati pubblicati dall’Istat nel Rapporto sui Sustainable Development Goals (SDGs), che offre le misure statistiche finalizzate al monitoraggio dell’Agenda 2030 dell’Onu. Quest'ultima ha, tra i propri obiettivi, anche quello di porre fine, a ogni forma di discriminazione nei confronti di donne e ragazze e di eliminare ogni forma di violenza nei confronti di donne e bambine, sia nella sfera privata che in quella pubblica.

Il dato sulle chiamate al numero di emergenza 1522 riguardante l'Abruzzo è il quinto più alto a livello nazionale, dopo Lazio (60.5), Piemonte (44.6), Campania e Lombardia (entrambe con 44.4). Lo scorso anno, in Italia, oltre 49 donne ogni 100.000 si sono rivolte al servizio del dipartimento delle Pari Opportunità: nel 2019 la cifra era di circa 27.

Un aumento, quello delle chiamate, che è stato diffuso tra tutte le regioni. Il tipo di violenza più segnalato è quella psicologica, che quasi sempre si accompagna a quella fisica.

La violenza contro le donne e la pandemia

Dall’inizio della pandemia in Europa si è manifestato un preoccupante aumento degli episodi di violenza sulle donne, e il fenomeno ha coinvolto anche l’Italia. Nel contesto del lockdown le famiglie sono state più a stretto contatto e hanno trascorso più tempo assieme, aumentando così il rischio che le donne e i figli siano esposti alla violenza soprattutto se in famiglia vi sono gravi perdite economiche o di lavoro. Man mano che le risorse economiche diventano più scarse, possono aumentare anche forme di abuso, di potere e di controllo da parte del partner.  Nel 2020, spiega il Ministero della Salute, le chiamate al 1522 sono aumentate del 79,5% rispetto al 2019, sia per telefono, sia via chat (+71%). Il boom di chiamate si è avuto a partire da fine marzo 2020, in piena emergenza Covid-19, con picchi ad aprile (+176,9% rispetto allo stesso mese del 2019) e a maggio (+182,2 rispetto a maggio 2019).

Oltre ai delitti rimane il problema della violenza di genere, che spesso non viene denunciata. Per questo il ministero dell'Interno utilizza i cosiddetti "reati spia", quei reati che sono indicatori di violenza di genere, espressione dunque di abusi fisici, sessuali, psicologici o economici, diretti contro una donna in quanto tale. Nel primo semestre del 2021 sono stati 19.128, con l'incidenza delle vittime donne che rimane invariata, attestandosi al 79%.

Femminicidi

Per quanto riguarda i femminicidi, nel periodo 1° gennaio–22 agosto 2021, secondo il report periodico elaborato dal Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale della Polizia Criminale, su 178 omicidi registrati in totale in Italia, 74 hanno visto come vittime donne, di cui 65 uccise in ambito familiare/affettivo. Di queste, 46 hanno trovato la morte per mano del partner/ex partner. Particolarmente tragici gli ultimi giorni di agosto, con due casi di omicidio (uno ad Aci Trezza e uno nel Milanese) e un altro di aggressione con coltello (Bari).

Nello stesso periodo dello scorso anno, i femminicidi erano stati 65.

In Abruzzo, nel 2021, non ci sono stati casi anche se si sono registrati diversi episodi di aggressione, compresi tentati omicidi (come quello verificatosi a fine luglio a Sulmona). Nel 2019 le vittime di femminicidio erano state 5, nel 2020 una.

Ultima modifica il Domenica, 29 Agosto 2021 21:54

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