Lunedì, 23 Giugno 2014 11:25

Inchiesta 'Betrayal': Vinci e Mancinelli si avvalgono della facoltà di non rispondere

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Stamane, l'imprenditore Nunzio Massimo Vinci e la dirigente del Mibac, Alessandra Mancinelli, dinanzi ai magistrati che stanno indagando sulle presunte mazzette nell'ambito della ricostruzione del patrimonio ecclesiastico e culturale, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. 

Entrambi, sono finiti nel video [ve lo riproponiamo] che - stando agli inquirenti - rappresenterebbe la prova della consegna di una mazzetta da 10mila euro, anticipo della tangente da 190mila euro che varrebbero l'1% dei 19milioni stanziati per l'appalto di recupero e consolidamento della chiesta di Santa Maria Paganica. 

L'appalto era stato 'promesso' a Nunzio Massimo Vinci che si era costituito in Ati con la ditta individuale Cricchi, retrodatando e falsificando atti firmati da don Renzo Narduzzi, il parroco di Santa Maria Paganica. Lavori da 19milioni di euro che, sperava l'imprenditore, sarebbero potuti lievitare fino a 40 con l'aiuto dell'ex vicecommissario Luciano Marchetti.

I sostituti procuratori Antonietta Picardi e David Mancini, avvalendosi del lavoro degli investigatori della Sezione criminalità organizzata (Sco) della Squadra mobile della Questura e dei militari del Nucleo di polizia tributaria delle Fiamme gialle, vanno dunque avanti nell’inchiesta che vede per ora indagate 17 persone, 5 delle quali agli arresti (due in carcere, Alessandra Mancinelli e Nunzio Massimo Vinci appunto e altre tre ai domiciliari, Luciano Marchetti, Patrizio Cricchi e Graziano Rosone). Sono scattati anche degli accertamenti patrimoniali sui conti dei parroci dell'Arcidiocesi aquilana.  

L'ipotesi al vaglio degli inquirenti è che il meccanismo utilizzato per Santa Maria Paganica possa essere stato riprodotto anche per altri importati appalti. Che si fossero costituiti, in altre parole, veri e propri 'cartelli di imprese', tra progettisti e imprenditori, individuati secondo canali specifici per accaparrarsi i lavori più ghiotti. Addetta alla pianificazione Alessandra Mancinelli, la funzionaria del Mibac vicinissima all'ex vicecommissario Marchetti, che avrebbe falsificato anche la gara d'appalto per la ricostruzione della chiesa di San Silvestro così da far vincere una ditta amica. Del sistema, per intenderci. Per questa vicenda, risulta indagato per soppressione, distruzione, occultamento di atti veri, falso materiale in atto pubblico e uso di atto falso, oltre alla Mancinelli, anche Fausto Anzellotti, il rappresentante della Solaspe srl in associazione temporanea di impresa con la Baglioni srl.

Dunque, gli accertamenti patrimoniali. Che seguono da vicino anche le indagini condotte dalla Guardia di Finanza sul presunto riciclaggio di 6milioni di euro provenienti da finte donazioni, attraverso società off-shore e finiti poi in alcuni conti dello Ior. Al centro delle indagini, monsignor Nunzio Scarano, ex contabile dell’Apsa (amministrazione del patrimonio sede apostolica). Sarebbe socio di una ditta edile del teramano, impegnata nei lavori di ricostruzione.

A quanto pare, gli imprenditori Vinci e Cricchi volevano entrare anche negli appalti nel Comune di San Demetrio nei Vestini. Non solo: sotto la lente d'ingrandimento, ci sono anche gli appalti per il restauro del Forte Spagnolo, della chiesa di Sant'Agostino e per Palazzo Margherita.

 

Ultima modifica il Lunedì, 23 Giugno 2014 11:57

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