Domenica, 12 Settembre 2021 13:30

Poligono a S. Vittorino, presidio in attesa del pronunciamento dei giudici

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L'Associazione per la tutela di San Vittorino Amiterno ha organizzato, stamane, un partecipato presidio per ribadire, con forza, il 'no' al poligono di tiro che l'associazione sportiva 'Amiternum Academy' ha insediato a Colle Mauro, a ridosso del Teatro e dell'Anfiteatro romano, su quasi nove ettari di uso civico che, per definizione, dovrebbe essere destinato ad attività agro-silvo-pastorali o ad altre attività d'interesse collettivo. 

Sul piazzale antistante l'Anfiteatro, oltre agli esponenti dell'associazione e ai referenti delle associazioni ambientaliste che sostengono questa che è una battaglia di civiltà - parliamo di WWF, Legambiente, Italia nostra, Pro Natura, Fai e Archeoclub - erano presenti, tra gli altri, la deputata del Pd Stefania Pezzopane, i consiglieri comunali Paolo Romano (Italia viva), Antonio Nardantonio e Elia Serpetti (Il Passo Possibile), presidenti, tra l'altro, degli usi civici di Preturo e Arischia, il segretario del circolo aquilano di Sinistra italiana Pierluigi Iannarelli col membro della segreteria regionale Enrico Perilli, il segretario del circolo Pd di Sassa Quirino Crosta e Luca D'Innocenzo di Territorio collettivo.

Si è inteso, così, riaccendere la luce sulla vicenda in attesa del pronunciamento dei giudici; come noto, il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Quinta) ha accolto ad inizio giugno l'istanza cautelare presentata dal Comune di Pizzoli, con la costituzione del Comune dell'Aquila e, per l'effetto, ha sospeso l'esecutività della sentenza di primo grado pronunciata dal Tar in febbraio [qui, l'approfondimento] che, accogliendo il ricorso dell'Associazione per la tutela di San Vittorino Amiterno, aveva annullato tutti gli atti autorizzatori prodotti dai Comuni di Pizzoli e L'Aquile oltre che da Regione Abruzzo.

La trattazione di merito è stata fissata per il 16 dicembre 2021.

"Ciò che potevamo fare come associazione, l'abbiamo fatto" ha sottolineato Alessia Salvemme; "ora, chiediamo ai partiti politici di starci vicino, di darci una mano: si schierino dalla parte dei cittadini, si schierino dalla parte della giustizia", il suo appello. 

Le interviste a Di Meo e Salvemme dell'Associazione per la tutela di San Vittorino Amiterno

Quali interessi dietro il poligono di tiro? La 'solerzia' dei Comuni di Pizzoli e L'Aquila

Viene da chiedersi quali interessi, squisitamente privati, si nascondano dietro le reti del poligono di tiro; viene da chiederselo per l'insistenza con cui il Comune dell'Aquila, il Comune di Pizzoli e Regione Abruzzo stanno difendendo le attività dell'associazione che, a fronte di un canone annuo di 500 euro - avete capito bene, 500 euro - ha insediato il poligono a Colle San Mauro, su quasi 9 ettari di territorio d'uso civico.

Stupisce la 'foga' con cui il Comune di Pizzoli e il Comune dell'Aquila stiano difendendo il poligono: in particolare, il Comune di Pizzoli - pur di far proseguire le attività del poligono - ha dato l’incarico ad un legale pochi giorni dopo la sentenza del Tar. Le spese per il ricorso erano state pari a 5.690,57 €; le spese per l’appello al Consiglio di Stato sono state di 3.939,62 €, a cui devono aggiungersi 975,00 € di contributo unificato. Il totale è di 10.605,19 €: con l'affitto pagato all'Ente dall'"Amiternum Academy", ci vorrebbero vent'anni per coprire le spese sostenute a carico del bilancio comunale. 

Incomprensibile, e grottesco.

D'altra parte, il sindaco di Pizzoli Gianni Anastasio, da qualche giorno coordinatore dei sindaci del cratere 2009, si è sempre detto favorevole all'insediamento.

Nell’appello al Consiglio di Stato, il Comune di Pizzoli ha sostenuto che gli abitanti di San Vittorino non possano rivendicare nulla perché quei territori appartengono a Pizzoli e non a L’Aquila. In realtà, sulla vicenda è in discussione una causa presso il Commissario agli usi civici per definire se il luogo in cui è situato il poligono sia effettivamente uso civico di Pizzoli oppure dell’Aquila. In ogni caso, la sentenza del TAR ha già chiarito come gli abitanti di San Vittorino abbiano diritto a richiedere la sospensione dell’attività del poligono perché ciò di cui bisogna tener conto è la vicinanza di questo poligono alle abitazioni della frazione aquilana.

E qui entra in gioco il Comune dell'Aquila.

Non solo l'Ente non si è costituito per rivendicare il territorio di San Vittorino, ed è la prima volta nella storia che il Comune non si batte al fianco dei cittadini, ma il 30 aprile scorso, con delibera di Giunta 174, ha deciso di partecipare al giudizio dinanzi al Consiglio di Stato instaurato dal Comune di Pizzoli.

Di fatto, la Giunta del sindaco Pierluigi Biondi ha voltato le spalle ai cittadini di San Vittorino che, così scrive il Tar, 'sono stati mossi dall’interesse a tutelare il loro diritto alla salute e alla loro sfera esistenziale e personale' dai pericoli derivanti dai rumori continuativi e repentini accertati da perizia fonometrica. E davvero non se ne comprende il motivo.

L’evolversi di questa vicenda lascia interdetti. Ci si chiede, tra l'altro, come mai la ASL dell’Aquila (Dipartimento di Igiene e Prevenzione) abbia risposto all’esposto fatto il 9/11/2020 dall’Associazione per la tutela di S. Vittorino Amiterno, e al sollecito del 17/01/2021, solo il giorno dopo la sentenza del TAR, e cioè solo il 9 febbraio 2021. Ci si chiede, infine, perché la Soprintendenza, che diede parere favorevole al progetto, ancora non si esprima in merito a quella infelice decisione che rende l’anfiteatro e il teatro luoghi di guerra e non di bellezza.

Ma come mai sono coinvolti i comuni di Pizzoli e L'Aquila?

La vicenda è piuttosto lunga, ed intricata.

L'abitato di San Vittorino è stato una frazione del comune di Pizzoli dall'Unità d'Italia e fino al 1927, quando venne aggregato al Comune dell'Aquila. Nel compiere tale operazione, una parte dell'agro civico storicamente appartenente agli abitanti di San Vittorino è rimasto, dal punto di vista amministrativo, all'interno del territorio comunale di Pizzoli, incluso il compendio dato in concessione alla "Amiternum Academy". Il trasferimento di una sola parte del territorio civico di San Vittorino nella sfera territoriale del Comune dell'Aquila ha creato la peculiare condizione per cui all'interno dei confini amministrativi di Pizzoli è presente una insula di uso civico di proprietà degli abitanti di una frazione di un altro comune, Pizzoli per l'appunto, il quale può esercitare su di essa poteri di gestione.

E sul punto, pende, ad istanza dei cives di San Vittorino, il diudizio dinanzi al Commissario per gli Usi civici che vede contrapposti il Comune di Pizzoli e il Comune dell'Aquila che, tuttavia, nel gennaio scorso ha deciso di non costituirsi per la difesa dei suoi cittadini.

Fatto gravissimo, non era mai successo. Ancora più grave perché nella stessa seduta, per una causa riguardante problemi legati agli usi civici di Camarda, il Comune dell’Aquila aveva presentato invece regolare costituzione.

Negli anni passati, i sindaci di qualsiasi appartenenza politica hanno sempre difeso i diritti dei naturali aquilani sui terreni collettivi. Due casi, tra gli altri: la montagna di Santogna, nel Comune di Leonessa, castello fondatore dell’Aquila che, dopo anni di causa, è stato riconosciuto come proprietà civica dei cittadini aquilani, un’isola amministrativa, una grande area naturalistica in un comune distante che dovrebbe gestire L’Aquila e che oggi purtroppo è in uno stato di completo abbandono; il Castello di Vio e Spitillo, confinante con il lago di Campotosto e caso simile a quello della montagna di San Mauro, rivendicato dal Comune di Pizzoli: una sentenza della Corte di Appello di Roma (Sezione Usi Civici) alcuni anni fa ne ha riconosciuto definitivamente l’uso civico ai cittadini del comune dell’Aquila.

Non solo. 

Il Comune di Pizzoli aveva autorizzato la concessione nel novembre 2016 a titolo gratuito, dietro l'assunzione da parte della "Amiternum Academy" dell'obbligo di bonificare l'area. Al fine di proseguire la sua attività privata, l'Associazione - nel gennaio 2019 - ha chiesto il rinnovo della stessa per ulteriori 9 anni, offendosi, come detto, di pagare un canone mensile di 500 euro stante le spese ancora da sostenere per completare le opere necessarie all'attività. E l'Ente, con delibera del marzo 2019, ha espresso parere favorevole. A quel punto, si sono mossi gli abitanti di San Vittorino che, oltre ad ottenere l'apertura del giudizio pendente innanzi al Commissario per gli Usi civici, ha fatto sì che l'Ufficio Usi civici del Comune dell'Aquila chiedesse alla Regione di sospendere in autotutela il procedimento istruttorio avviato dal Comune di Pizzoli per il mutamento di destinazione d'uso dell'area, ritendendo necessario un approfondimento sulla titolarità di Colle Mauro. 

Una presa di posizione clamorosamente smentita dalla Giunta comunale dell'Aquila che, con delibera 134 del marzo 2020, ha espresso parere favorevole alla concessione alla "Amiternum Academy" impegnandosi, per di più, a mantenere i termini dell'accordo qualora il giudizio demaniale dovesse riconoscere le ragioni del Comune capoluogo. 

Una decisione incredibile e, aggiungiamo, illegittima se è vero che sugli Usi civici la competenza è del Consiglio comunale che comunque, a maggioranza, ha bocciato un ordine del giorno presentato dal consigliere d'opposizione Antonio Nardantonio che chiedeva la costituzione del Comune.

D'altra parte, sull'uso civico dei terreni di cui stiamo discutendo - le parole del Prof. Fabrizio Marinelli - non ci sono dubbi, stante la sentenza del Commissario per gli usi civici del 24 febbraio 1988 con la quale è stata disposta, tra l'altro, la definitiva chiusura delle cave che si trovano abusivamente su tali beni. "Si tratta soltanto di stabilire se il demanio in questione appartiene ai naturali di Pizzoli, dell’Aquila o, come appare maggiormente fondato, ai naturali di San Vittorino. Ma, a prescindere da tale aspetto, e a tacer d’altro, l’autorizzato mutamento di destinazione chiesto dai Comuni di Pizzoli e dell’Aquila, ed autorizzato dalla Regione Abruzzo, è sicuramente illegittimo, quanto meno perché difetta l’interesse pubblico che è presupposto, appunto, del mutamento di destinazione".

Ultima modifica il Domenica, 12 Settembre 2021 22:29

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