Lunedì, 20 Settembre 2021 09:24

Abruzzo Economy Summit, 1 donna su 31 relatori: sfide strategiche 'roba da uomini'

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"L’economia globale, alla luce della crisi che la pandemia ha innescato, impone nuove sfide strategiche per i territori. Al fine di cogliere appieno le opportunità di ripresa e resilienza, è fondamentale esaminare le dinamiche che plasmeranno il contesto di riferimento nel medio e lungo periodo, unitamente alla capacità di mettere a fuoco scenari di sviluppo e crescita".

E' l'obiettivo di Abruzzo Economy Summit, conferenza regionale sui temi dell’economia che si terrà all'Aurum di Pescara il 24 e 25 settembre.

Un’idea dell’agenzia di comunicazione Mirus - la società di Michele Russo, tra i papabili alla candidatura a governatore all'epoca delle elezioni regionali e poi comunicatore dell'attuale governatore in campagna elettorale - con la media partnership de Il Sole 24 Ore.

"Il summit - viene spiegato - produrrà studi e ricerche utili a orientare le politiche economiche della Regione che, anche attraverso iniziative come questa, si pone come protagonista e motore dello sviluppo economico e come supporto al mondo delle imprese, dei giovani e del lavoro in generale".

Evidentemente, le "nuove sfide strategiche" che interesseranno i territori non sono argomento per donne però, se è vero che su 31 relatori ce ne sarà soltanto una, e cioé Vera Fiorani, Amministratrice delegata e Direttrice generale di RFI. Gli altri 30 sono uomini, dal governatore Marco Marsilio al commissario straordinario per la ricostruzione del centro Italia Giovanni Legnini, dall'amministratore delegato del microcredito centrale Bernardo Mattarella all'economista Giulio Sapelli, dal presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri al senatore Alberto Bagnai fino al ministro per lo Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti

Una scelta imbarazzante, a dire poco. 

Persino la conduzione sarà tutta al maschile, con Massimo Giletti e Fabio Tamburrini, direttore de Il Sole 24 Ore.

La ripresa economica, insomma, è 'roba per uomini', stando almeno agli organizzatori dell'Abruzzo Economy Summit.

Eppure, proprio il 25 settembre a Roma si terrà lo sciopero delle donne che denunciano come serva un’altra visione, pensieri lunghi e scelte coraggiose per non ripetere le vecchie ricette, per non riproporre la follia dello stesso modello di produzione e di consumo. "Oggi le donne – e tra le donne soprattutto quelle straniere - sono più povere, più precarie e il blocco dei licenziamenti e la cassa integrazione sono stati di ben poco aiuto per evitare la perdita dei loro posti di lavoro. Tutte le scelte di gestione dell’epidemia - leggiamo dall'appello alla mobilitazione - hanno prodotto un aumento della fatica delle donne, dalla DAD, al cosiddetto smart working, al contingentamento e al distanziamento, alle restrizioni per anziani, malati e disabili. Le donne, impiegate prevalentemente nei servizi, nell’assistenza e nel commercio, hanno dovuto in gran numero restare a lavorare in presenza, a prendere i mezzi pubblici, per consentire a tutti gli altri di rispettare i lockdown, neppure difese dagli accordi stipulati, dopo aspre battaglie, dai sindacati con le imprese".

Di questi temi, non si parlerà al summit; non si parlerà della 'rivoluzione della cura', che significa passare da un mondo in cui tutto si misura per prestazioni a un mondo in cui diventano fondamentali le relazioni; "una rivoluzione della cura che si contrappone alla cosiddetta 'care economy' oggi usata per coprire e per 'modernizzare' la crisi del welfare, di fatto per rendere inesigibili i diritti che il welfare ha storicamente assunto dalla carta costituzionale. Una rivoluzione della cura che mette al centro il rispetto dell’altro, i diritti e le libertà di tutte e di tutti, a partire dal diritto alla cittadinanza e dal riconoscimento di tutte le soggettività LGBTQ+. Di tutto questo non vi è traccia, non solo nel PNRR ma anche nella visione politica del governo". 

E non ve ne è traccia neanche nel programma di Abruzzo Economy Summit.

Sulla vicenda è intervenuto in queste ore il segretario nazionale di Sinistra italiana Nicola Fratoianni: "1 donna su 31 relatori. Sarebbe opportuno, a questo punto, che il Ministro Giorgetti disdicesse la sua partecipazione e che il Governo Draghi al suo posto mandasse a Pescara la Ministra delle Pari Opportunità, a spiegare che l’Italia è un paese civile e che per questa ragione intende perseguire l’obiettivo di una compiuta partecipazione delle donne alla vita politica, civile ed economica del paese". Non solo: "dovrebbe spiegare anche che senza le donne non c’è una reale prospettiva di sviluppo economico e che la ratio con cui è costruito questo programma dimostra l’arretratezza di ampi settori del paese. Sarebbe una scelta inusuale e conflittuale? Sì certo. Ma senza il conflitto politico e simbolico del movimento femminista, le donne in Italia sarebbero ancora costrette ad occuparsi solo di economia domestica". 

Pezzopane (Pd): "Marsilio si scusi e ripari"

"L’Abruzzo non è regione per donne? Ma come è possibile che tra trentuno relatori dell'Abruzzo Economy Summit ci sia soltanto una donna? Come è possibile occultare le tantissime competenze ed esperienze che le donne rappresentano? E’ inammissibile che una istituzione come la regione decida che le politiche economiche siano argomento riservato ai soli uomini, in puro stile talebano. Le politiche economiche per l’Abruzzo vedono protagoniste le donne, ci sono imprese a guida femminile di straordinario valore, docenti universitarie che studiano, scrivono ed intervengono ovunque; la ex rettrice Paola Inverardi è Sherpa scientifica del G20, solo per fare un esempio. Ci sono giornaliste, sindacaliste, parlamentari, ministre e sottosegretarie, ma tutto questo al Presidente Marsilio sembra non sfiorarlo".

Così Stefania Pezzopane, della Presidenza del gruppo Pd alla Camera. 

"Le donne - prosegue l'esponente dem - esprimono talenti eccezionali ed insieme sono le più colpite dalla crisi economica post pandemia. Quali nuove sfide strategiche si organizzeranno in Abruzzo senza le donne? Una sola donna, Vera Fiorani, Amministratrice delegata e Direttrice generale di RFI, è stata invitata. Gli altri 30 sono tutti uomini. Una scelta imbarazzante, a dire poco. Gli organizzatori dell'Abruzzo Economy Summit e il Presidente della Regione evidentemente ritengono di poter discutere e decidere nuove strategie da soli. Magari proponendo le stesse ricette pensate solo da un genere, ricette strette che escludono le donne ancora ai margini del mercato del lavoro, senza una vera parità salariale, le donne sono quelle che patiscono di più la cassa integrazione, e che fanno lavori più umili oltre che essere vittime di violenza e femminicidi".

"Ma quant’e’ brutto ed offensivo un Abruzzo così - conclude Pezzopane - che ignora i talenti e le fatiche delle donne. La regione chieda scusa alle donne abruzzesi e ponga riparo a questo scandalo”.

Ultima modifica il Lunedì, 20 Settembre 2021 18:08

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