“Ormai da mesi segnaliamo il mancato funzionamento dei microfoni posti ad ogni sportello. Ciò comporta che gli operatori, tra l’altro schermati dal plexiglass, sono costretti ad urlare per tutto il turno di lavoro nella speranza di farsi capire dall’utenza. Risultato è che i dipendenti tornano a casa senza voce e l’utenza, sfinita dalle lunghe attese e dalla non comprensione di quanto gli viene detto, chiama le forze dell’ordine quasi quotidianamente”.
A denunciarlo è la Cisal dell’Aquila.
“Ad aggravare tutto ci sono i disservizi collegati al sistema telematico Iasi, sempre della Asl, che questa mattina in alcune postazioni ha smesso definitivamente di funzionare creando ovviamente file infinite di gente che spera di poter pagare il ticket”. Non solo. “I POS per il pagamento - aggiunge la Cisal - non funzionano da una settimana e quindi chi non ha soldi contanti, dopo ore di fila, non può nemmeno pagare la prestazione richiesta. E’ vergognoso che nel 2021 ed in piena pandemia si verifichino queste situazioni”.
Per questo la Cisal dell’Aquila proclama lo stato di agitazione dei lavoratori del Cup con l’auspicio che “la Asl, fino ad ora silente, si adoperi immediatamente per risolvere questi problemi nell’interesse dei lavoratori e degli utenti che con le loro tasse pagano il servizio”.