Mantenere alta l'attenzione sul covid ma senza dimenticare, in termini di terapie e assistenza, altre forme di infezione virale.
E’ l’impostazione che ha ispirato il convegno che si è tenuto stamane, all’Aquila, dal titolo: ‘Oltre il covid, stato dell’arte sulle infezioni virali’.
Un focus, organizzato dal direttore di malattie infettive dell’ospedale San Salvatore, Alessandro Grimaldi, a cui hanno partecipato circa 60 specialisti, provenienti da diverse province d’Abruzzo e dal Lazio.
La prima parte dei lavori è stata incentrata sul covid e sulle terapie attuali mentre nella seconda i relatori hanno spaziato su altri fronti, mettendo a fuoco ulteriori problematiche sanitarie.
Sono intervenuti, tra gli altri, il manager della Asl 1, Ferdinando Romano, il direttore dell’Agenzia sanitaria regionale, Pierluigi Cosenza e il presidente dell’Ordine provinciale dei medici, Maurizio Ortu.
Presenti, oltre al promotore dell’iniziativa, Anna Rita Ciccaglione e Roberto Bruni, specialisti dell’Istituto superiore della sanità, Simona Giambenedetto dell’Università Cattolica di Roma e Francesca De Paulis, direttrice del servizio di igiene e degli alimenti di origine animale della Asl provinciale di L’Aquila che ha parlato, in particolare, dell’epatite E nel mondo animale e della trasmissione all’uomo.
“Il convegno interregionale”, ha sottolineato Grimaldi, “ha segnato il ritorno ai confronti in presenza dopo due anni di stop dovuti all’emergenza e rappresenta un punto di ripartenza per fare il punto della situazione, misurarsi con le esperienze di altri colleghi e tracciare nuovi orizzonti per l’immediato futuro. Il covid - ha aggiunto - ha assorbito e continua ad assorbire molte delle energie del sistema sanitario ma adesso è necessario riorganizzarsi anche per affrontare altre patologie della filiera infettiva che non sono meno importanti, recuperando il terreno perduto. Per motivi di sicurezza ripartiremo con un convegno meno affollato ma con relatori molto qualificati".
Mantenere sempre alti i riflettori sul covid ma con un’attenzione non secondaria, in termini di terapie e assistenza, alle altre forme di infezione virale.