Dalle indiscrezioni che emergono il giorno dopo le ispezioni all'Aeroporto dei Parchi dell'Aquila, sui terreni del sedime aeroportuale non sarebbe stato trovato nulla di rilevante. I campioni raccolti dal nucleo speciale composto da Polizia, Vigili del Fuoco e Forestale (giunta da Napoli per l'occasione) saranno inviati a un centro del capoluogo campano per l'analisi dettagliata.
Sono stati emessi tre avvisi di garanzia. Gli indagati, per il presunto interramento di materiale pericoloso, sono l'ad della Xpress (società di gestione dello scalo) Giuseppe Musarella, il responsabile marketing Ignazio Chiaramonte e l'ex dipendente Luigi Iacobelli. Musarella, l'imprenditore calabrese che ha stipulato un contratto di gestione ventennale dello scalo di Preturo, sembra essere tranquillo. In effetti, le ispezioni di ieri non hanno interrotto le normali attività dello scalo, né risulta sequestrata l'area nord dell'aeroporto, sulla quale si erano concentrate le attenzioni delle forze dell'ordine.
Abbiamo intervistato il sindaco dell'Aquila Massimo Cialente, sostenitore da sempre dello sviluppo commerciale dell'Aeroporto dei Parchi. Lo abbiamo incontrato nel suo ufficio, poco prima della convocazione di una giunta urgente, che precederà una conferenza stampa sugli arresti di oggi.
Il sindaco è un fiume in piena. Utilizza parole e argomenti che sembrano richiamare lo spettro dei "poteri forti", evocati all'interno dello stesso ufficio durante la conferenza stampa di annuncio delle dimissioni, in seguito agli arresti di Do ut des, nel gennaio scorso.
"Mi vengono dei dubbi – esordisce il Sindaco – io rispetto pienamente il lavoro della magistratura, che fa il proprio lavoro e ha ordinato l'ispezione dopo aver ricevuto degli esposti. Perché hanno fatto gli esposti? Mi fanno pensare che in questo momento qualcosa stia succedendo. Io non so quali interessi ci siano sull'aeroporto".
Sull'integrità della Xpress, invece, il primo cittadino dubbi non ne ha: "Spesso si parla di cose, senza conoscerle – ammonisce – la società in questione trasporta materiale ospedaliero, è un business per loro. Sono altamente specializzati nel trasporto del materiale ospedaliero utilizzato, per esempio, nelle radioterapie. I lavoratori che trasportano queste sostanze possono stare tranquilli, non c'è nessun pericolo. In Italia non esiste produzione di materiale radioattivo, al di fuori di quello già tracciato".
Del trasporto di colli biologici e sostenze radioattive avevamo già parlato a dicembre dello scorso anno, a proposito di uno dei tanti licenziamenti nei riguardi di lavoratori inizialmente assunti dalla Xpress.
"Il materiale è assolutamente tracciabile, perché esce dall'industria che la produce e viene continuamente monitorato e tracciato – sottolinea Cialente – come si fa a pensare che vengano sotterrati, per di più all'interno del perimetro aeroportuale? Cosa c'è dietro tutto questo clamore? Mi faccio questo tipo di domande, sono abituato a chiedermi sempre il perché".
Secondo Cialente ci potrebbero essere interessi forti sull'aeroporto, tesi a screditare l'attuale gestione e il piano di rilancio dell'amministrazione: "Quando sono diventato Sindaco (maggio 2007, ndr) c'erano già venti cause che riguardavano lo scalo. Io sto cercando di creare semplicemente una infrastruttura adeguata anche alla protezione civile, perché sappiamo bene i problemi infrastrutturali che abbiamo avuto, anche con l'autostrada, nelle ore seguenti al sisma del 6 aprile". E oltre all'utilizzo di protezione civile, poi, c'è la nota volontà di sviluppare un incoming turistico, come lo chiama il Sindaco.
Non resta, dunque, che attendere l'esito definitivo di una ispezione altamente rischiosa – dal punto di vista dell'immagine della Xpress e, finanche, anche delle forze dell'ordine – che, finora, sembra aver dato risultati negativi.