Forum H2O e Stazione Ornitologica Abruzzese esprimono grande soddisfazione per l'ennesima vittoria contro un progetto petrolifero in Abruzzo, quello che è stato definito "il più grande giacimento" di gas in terraferma in Europa, a Bomba (Chieti).
Il Ministero della Transizione Ecologica, sommerso da osservazioni di Regione, Comuni e associazioni, non ha potuto far altro che esprimere parere negativo su un progetto che era stato già pesantemente censurato dalla V.I.A. regionale e dal Consiglio di Stato.
"Dobbiamo dire che il comportamento del Ministero è stato comunque grave visto che ha permesso di riaprire un procedimento che in realtà doveva essere considerato chiuso", l'affondo degli ambientalisti. Nel parere negativo della commissione VIA nazionale del marzo 2021 si può leggere: 'Nonostante il tempo avuto a disposizione e la numerosità ed abbondanza delle produzioni operate dal Proponente, le criticità [...] non sono state superate, in quanto è mancata l’analisi degli impatti, diretti e indiretti, di cantiere, di realizzazione, di esercizio, di dismissione, sulle matrici rilevanti'.
Tra le più gravi, sottolineano gli ambientalisti, "la mancata adeguata valutazione della localizzazione dell’opera, definita nel corso dell’audizione tecnica del 19.3.2021 come 'il più grande giacimento di gas naturale onshore in Europa', in corrispondenza di una complessa situazione tettonica e a ridosso di una diga in terra battuta che sbarra un invaso di 4 milioni di metri cubi di acqua; diga completata nel 1962 quando ancora non era stata rilevata la complessità geologica della zona".
Da subito le associazioni sottolineato nelle osservazioni i rischi per la presenza di faglie attive nell'area e di terremoti indotti. "La comunità abruzzese tutta ha dato un altro contributo concreto all'abbandono delle fossili. Per l'ennesima volta lottare porta a risultati concreti per il territorio e per l'ambiente".