Ci saranno anche iscritti e simpatizzanti di Cgil, Cisl e Uil Abruzzo a Roma sabato 16 ottobre per la manifestazione nazionale “Mai più fascismi”, indetta dalle tre sigle confederali all’indomani dell’assalto squadrista alla sede nazionale della Cgil sabato scorso.
Dall’Abruzzo, partiranno quarantadue pullman alla volta della capitale dove, in piazza San Giovanni, alle 14.00 si terrà una mobilitazione per dire no ad ogni rigurgito fascista, nazista e antisemita, ma anche per dire sì al lavoro e alla democrazia.
“Aderiamo convintamente a questa iniziativa nazionale – commentano Carmine Ranieri, Leo Malandra e Michele Lombardo, rispettivamente segretari di Cgil Abruzzo Molise, Cisl Abruzzo Molise e Uil Abruzzo – nella certezza che dire di no ai fascismi sia un dovere morale per le presenti e le future generazioni. Al tempo stesso, com’è nello spirito del sindacato, non sarà solo una manifestazione “contro”: sarà l’occasione per ribadire la centralità del lavoro e della democrazia per la rinascita del nostro Paese, e così anche dell’Abruzzo. Per questo, invitiamo tutte le persone di buona volontà, amanti della libertà, ad unirsi a noi in questo momento importante per la vita dell’Italia intera”.
La nota della Cgil L'Aquila: "Appello alle Realtà Antifasciste"
La vile aggressione fascista perpetrata ai danni della nostra organizzazione deve far riflettere profondamente sul declino sociale e culturale che stiamo attraversando. L’adesione ai valori ed ai principi costituzionali hanno sempre garantito la tenuta democratica del nostro paese. Uguaglianza, solidarietà, democrazia e partecipazione sono i pilastri di una pacifica convivenza tra le persone.
L’attuale modello capitalistico continua a produrre disuguaglianze, povertà e marginalità di intere comunità, le quali attendono risposte concrete che si basino su una nuova visione di Paese. Molte sono state le parole di solidarietà rivolte a noi e al mondo del lavoro, colpito ancora una volta dalla ferocia fascista che con tutta evidenza ha l’intento di limitare la nostra capacità di intervento e di azione. Dividere, frammentare e indebolire il mondo del lavoro è il vero obiettivo delle organizzazioni neofasciste che hanno violato la nostra sede Nazionale e non solo, ma la risposta è stata forte e ferma, unita nei valori e nei principi della Carta Costituzionale.
Domenica scorsa, in linea con quanto avveniva contemporaneamente in tutte le sedi CGIL sul territorio nazionale, all’Aquila ed a Sulmona, abbiamo svolto partecipate assemblee alla presenza di iscritti ed iscritte, lavoratori e lavoratrici, esponenti del mondo dell’associazionismo, dei partiti politici, delle istituzioni e di cittadine e cittadini. Unanime è stato il coro di condanna per quei vili ed ignobili atti. Ciò che abbiamo chiesto ai rappresentanti delle Istituzioni anche in quell’assise è che alla solidarietà espressa verbalmente si leghi anche una solidarietà attiva. Non possiamo accontentarci; il pericolo è che diventi riduttiva la sola condanna tout court degli atti di violenza e che si sottovaluti la vera matrice che porta a tali azioni. E’ necessario dapprima comprendere e poi agire riconoscendo che quegli atti violenti hanno una chiara ed inequivocabile radice politica ed ideologica, palesemente contraria ai valori e principi costituzionali.
La politica deve produrre atti politici, azioni di tutela e garanzia nel rispetto della legge, deve essere capace di assumersi le proprie responsabilità difendendo la comunità che istituzionalmente rappresenta. Eppure ancora una volta, dopo il voto contrario del consiglio comunale dell’Aquila e del consiglio della Regione Abruzzo su mozioni che richiamavano i valori dell’antifascismo, dobbiamo prendere atto che gli opportunismi elettorali o di partito prevalgono sul senso di responsabilità ed è per questa ragione che dove non sono arrivate sin d’ora le istituzioni deve arrivare l’agire comune.
È opportuno costruire, oggi come ieri, un ampio fronte antifascista, che sia in grado di riappropiarsi di spazi comuni e decisioni collegiali, che abbia la capacità di ricostruire un insieme che superi gli individualismi, di riaffermare dal basso un nuovo modello di società, che sia democratica, partecipativa, solidale, ugualitaria e a presidio di diritti e tutele per tutte e tutti. Il nostro agire deve arrivare nelle aree più periferiche e marginali dei nostri territori, riconsegnando loro dignità ed emancipazione, provando a ricostruire un nuovo modello di sviluppo economico, rispettoso delle specifiche vocazioni e degli elementi valoriali ed identitari contenuti nella Carta Costituzionale.
Dobbiamo essere in grado di ricostruire una cultura democratica antifascista che sia di insegnamento per le nuove generazioni, denunciando senza paura e timidezza le ambiguità e gli equivoci che arrecano un pregiudizio alla realizzazione del bene comune. Attuare i valori ed i principi della nostra carta costituzionale deve essere un impegno collettivo, realizzabile con azioni concrete. Il lavoro, la solidarietà tra le persone, il rispetto delle diversità, la difesa del territorio e di chi lo abita devono essere protagonisti dell’agenda comune.
Chiediamo a tutte le forze antifasciste e democratiche di collaborare all'elaborazione di un protocollo che individui e stabilisca le modalità per azioni di contrasto costanti e condivise da attuare ogni volta che spazi fisici, politici e identitari saranno
oggetto di incursioni fasciste anticostituzionali.
Chiediamo a tutte le forze antifasciste e democratiche di unirsi a noi per ostacolare pericoli e derive che minano, anche nel nostro territorio, i valori dell’Italia nata dalla guerra di Liberazione da quello stesso fascismo che, mai ostacolato, oggi torna prepotentemente in azione sfruttando le fragilità sociali ed umane del momento di crisi.
Non è più il tempo della timidezza. Stiamo dalla parte giusta.