Continua la mobilitazione a livello nazionale dei lavoratori impegnati sulla commessa Inps lavorata nelle società Comdata e Network Contact.
Sono 530 i lavoratori nella sede aquilana chiamati a difendere il posto di lavoro.
L'Inps ha costituito una nuova società in house alla quale affidare, alla scadenza degli attuali contratti di appalto, le attività di contact center verso l'utenza. Per fare questo l'istituto di previdenza intende esperire procedure ad evidenza pubblica per l'assunzione di nuovo personale, rinunciando espressamente alla cosiddetta "clausola sociale" che, in alcuni settori tra cui la telefonia, dà modo alla società entrante di acquisire il personale da quella uscente.
Una strada, quella intrapresa dal presidente Tridico, che rischia di lasciare per strada migliaia di lavoratori.
Per questo, oggi è stata giornata di sciopero nazionale: SLC/CGIL, FISTel/CISL e UILCOM/UIL hanno manifestato a Roma, in piazza San Silvestro, contro l'applicazione della selezione pubblica nel processo di internalizzazione del servizio CCM ai clienti.
Al presidio hanno partecipato la preidente Pd in Commissione lavoro a Montecitorio Romina Mura, la deputata dem Stefania Pezzopane e l'assessore regionale Pietro Quaresimale che detiene la delega alle politiche del lavoro. L'assessore - si legge in una nota - ha voluto portare "l'appoggio indiscusso e incondizionato del governo regionale" alla protesta dei lavoratori volta a far tornare indietro i vertici dell'Inps da una decisione "che penalizza pesantemente i lavoratori che, ad oggi, stanno garantendo i servizi telefonici dell'istituto di previdenza".
Non si capisce perché l'Inps voglia applicare la "clausola sociale" - ha sottolineato Quaresimale - considerato che ci sono tutte le condizioni di legge per un passaggi indolore dell'attuale personale nella nuova società in house. Alla vigilia della manifestazione di oggi - ha aggiunto l'assessore - ho provveduto ad inviare al ministro del Lavoro formale richiesta in merito all'applicazione della clausola sociale chiedendo anche la costituzione di un tavolo nazionale di confronto. La stessa richiesta la invierò in giornata anche al ministro della Pubblica amministrazione. Su questa vertenza, la Regione vuole capire se ci sono le condizioni e i margini di intervento e lunedì scorso insieme con il vicepresidente Emanuele Imprudente abbiamo concordato una strategia comune da portare nel confronto con Inps".
"Siamo scese in piazza San Silvestro a fianco dei sindacati e dei lavoratori per sensibilizzare il Governo sul tema della internalizzazione dei lavoratori del call center Inps de L’Aquila", hanno dichiarato in una nota congiunta Pezzopane e Mura. "Il nostro impegno su questa vertenza nasce da lontano - hanno spiegato - quando abbiamo chiesto di applicare la clausola sociale insieme alla norma per l’internalizzazione. Ricordiamo anche il tentativo del Partito Democratico di rendere più esplicita la norma con emendamento a prima firma Pezzopane nel decreto semplificazioni bloccato per l’opposizione del Ministro Brunetta, a differenza del Ministro Orlando che invece era d’accordo con l’emendamento. Inoltre in un apposito ordine del giorno a prima firma Pezzopane, approvato in Aula con il parere favorevole del governo, si è ribadita la necessità di applicare la clausola sociale, riconfermata anche dal Ministro Orlando in risposta al qt in Aula sul medesimo tema. Ma sia il presidente Inps Tridico che il Ministro Brunetta si sono opposti".
Oggi in piazza "abbiamo ribadito che ci faremo parte attiva per creare un confronto permanente fra Inps, sindacati e governo fino a che non si concluda il processo di internalizzazione di tutti i lavoratori. Persone che da anni svolgono un lavoro decisivo che in crisi pandemica è stato indispensabile. Stamattina abbiamo colto il costante impegno dei sindacati e lo spaesamento e la disperazione di chi sperava di essere internalizzato entro il 2021 come prevede la legge approvata in Parlamento. Il nostro impegno sarà massimo", hanno assicurato le esponenti dem.
In mattinata, il sindacato Ugl Telecomunicazioni ha tenuto un presidio dinanzi la sede della Prefettura e, a seguire, un'assemblea aperta nei locali del Csv. "In questi minuti - ha spiegato il segretario regionale Venanzio Cretarola - stiamo manifestando come sindacato anche a Roma, davanti la sede del Ministero del Lavoro. Dopo che anche il Parlamento si è espresso per l'applicazione della clausola sociale, per non mettere a rischio migliaia di posti di lavoro - 560 nella sola città dell'Aquila - è l'organo vigilante che deve intervenire su Inps, cioé il Ministro del Lavoro, esigendo il rispetto delle leggi e delle sentenze che citiamo da mesi. Oggi è il terzo sciopero generale che proclamiamo e l'azione di lotta, nei prossimi giorni, non potrà che intensificarsi se il presidente dell'Inps Tridico continuerà ad essere sordo alle pressioni e alle richieste di intervento. Ripeto: non solo non ascolta i sindacati ma nemmeno al Parlamento".