La terapia intensiva dell'ospedale San Salvatore si arricchisce di altri 6 posti letto a 'pressione negativa', 4 nuovi cui si aggiungono 2 preesistenti che sono stati ristrutturati.
E' stato inaugurato stamane, infatti, il modulo di terapia intensiva "grandi emergenze", realizzato con una donazione privata di 700 mila euro: una parte importante del finanziamento è frutto della generosità di oltre 400 cittadini della nostra provincia che hanno risposto all’appello delle associazioni L’Aquila per la Vita e Va.d.o. a farsi parte attiva nella battaglia contro il Covid 19 e ad unire le forze per uscire dalla crisi sanitaria; la restante parte della somma è stata erogata da Fondazione Carispaq e ANCE L’Aquila.
Fondamentale per l’avvio dell’iniziativa è stata la fattiva collaborazione della Direzione e dell’Ufficio Tecnico della ASL Avezzano, Sulmona, L’Aquila che ha curato la direzione lavori ed il coordinamento per la sicurezza. Una iniziativa attuata sotto la supervisione di Cittadinanza attiva - Tribunale per i diritti del malato dell’Aquila.
È iniziato così un percorso virtuoso che ha visto soggetti privati progettare e realizzare un intervento che, affiancandosi a quello pubblico, ha portato ad un risultato straordinario: quello di avere un modulo di Terapia Intensiva “Grandi Emergenze” pienamente integrato con l’Unità di Terapia Intensiva Generale esistente. Un modello che, oltre a rispondere alle esigenze di efficienza ed efficacia di gestione del personale sanitario, stante la cronica carenza di Medici Anestesisti Rianimatori ed infermieri di area critica, sarà determinante nella stesura del nuovo “piano per il massiccio afflusso di feriti” – PEIMAF - dell’Ospedale San Salvatore.
L’intervento è stato gestito direttamente degli enti finanziatori, riuniti in un Comitato di garanzia che ha visto la Fondazione Carispaq come capofila di progetto per l’attuazione delle procedure previste dall’art. 20 del D. L. 50/2016, che consente di realizzare un'opera pubblica a spese e cura del privato; una scelta che ha assicurato trasparenza nell’utilizzo dei fondi raccolti e tempestività nell'esecuzione dei lavori.
Con la nuova dotazione, che si somma a quella del primo lotto, inaugurato pochi mesi fa, la terapia intensiva del San Salvatore arriva a contare, in totale, 18 posti letto, il doppio di quelli di cui disponeva prima del Covid. L’aspetto più importante è che saranno posti letto strutturali, destinati a rimanere anche una volta terminata la pandemia.
Il reparto costituisce anche il presupposto per il potenziamento delle attività chirurgiche ad alta specializzazione di cui dispone la ASL aquilana, e per il supporto alle necessità formative e di ricerca dell’importante e prestigiosa Scuola di Specializzazione in Anestesia, Rianimazione, Terapia Intensiva e del Dolore dell’Università degli Studi dell’Aquila che avrà a disposizione anche una nuova aula didattica intitolata ad Adriano Perrotti, instancabile sostenitore dei diritti dei diversamente abili, prematuramente scomparso proprio a causa del Covid.
Il progetto è stato illustrato stamane alla presenza del presidente del Comitato di garanzia dei finanziatori, nonché direttore del reparto di terapia intensiva Franco Marinangeli, del presidente di Fondazione Carispaq Domenico Taglieri e del presidente di ANCE L’Aquila Adolfo Cicchetti, nonché dal presidente di L’Aquila per la Vita Giorgio Paravano. "Con il potenziamento della nostra terapia intensiva, L’Aquila per la Vita, i compagni di cordata e i tanti cittadini che hanno reso possibile questa azione, dimostra che esiste una parte della città, la migliore, che ha a cuore non solo i problemi della sanità ma quelli di una comunità intera – le parole di Paravano - Siamo lontani e non ci appartengono le lotte di potere che si giocano ai danni dell’Aquila e pure intorno e dentro il nostro ospedale. Si è parlato spesso dell’Aquila quale città dell’accoglienza. La nostra iniziativa vuole provare a dare un senso compiuto a questa definizione troppo spesso usata a sproposito. Oggi inauguriamo una struttura medica all’avanguardia. Ne siamo orgogliosi. Resta l’amarezza di aver distratto risorse alla nostra mission: 'l’assistenza ai malati oncologici'. L’Aquila all’inizio e nel corso della pandemia è stata fortemente penalizzata nel settore sanitario. Altri hanno avuto un trattamento diverso. Ma noi siamo aquilani e sappiamo rimboccarci le maniche. Ma non siamo più disposti a sostituirci a chi è istituzionalmente preposto alla tutela della nostra salute".
Sono interventi, tra gli altri, il direttore generale della Asl 1 Ferdinando Romano, Antonio Mecozzi, Prorettore Vicario Università degli Studi dell’Aquila, Guido Macchiarelli, Direttore Dipartimento Mesva Università degli Studi dell’Aquila, Nicoletta Verì, Assessore alla Sanità Regione Abruzzo, Pierluigi Biondi, Sindaco dell’Aquila, Marco Marsilio, Presidente Regione Abruzzo, Guido Liris, assessore regionale al Bilancio, Emanuele Imprudente, vice presidente della Giunta regionale.
Il reparto è collegato con il piano terra con un ascensore-montacarichi, così da consentire di trasportare i pazienti di terapia intensiva presi in carico dall’ospedale direttamente, senza farli passare per altri locali. "Questo modulo sarà immediatamente messo in funzione e rappresenta un passo in avanti decisivo anche per l’attività chirurgica dell’Ospedale San Salvatore, oltre che per l’attività di didattica e ricerca legate alla più numerosa scuola di specializzazione dell’Ateneo", ha sottolineato Franco Marinangeli. "Oggi si inaugura il modulo 'privato' che rappresenta il completamento dell’opera pubblica finanziata con decreto legge 34/2020 e alla cui realizzazione hanno concorso una Fondazione, un consorzio di imprese, due onlus, l’Università dell’Aquila e il Tribunale dei diritti del malato. Sicuramente una sinergia unica nel panorama nazionale, con risultati evidenti, a dimostrazione della grande resilienza e generosità della comunità della provincia dell’Aquila".
"La realizzazione di questo Progetto – ha aggiunto Domenico Taglieri – rappresenta una bellissima storia di solidarietà e di concreto utilizzo delle donazioni dei singoli cittadini, soprattutto di quelle di modesta entità, raccolte dalle associazioni Va.DO e L’Aquila per la Vita Onlus nella fase emergenziale e alle quali si sono aggiunti i finanziamenti di Fondazione Carispaq, e Ance L’Aquila che, raddoppiando la somma a disposizione, hanno aperto così la strada, anche sul nostro territorio, ad un modello di crowdfunding su progetti concreti. Per la prima volta si realizza anche nel settore sanitario una partnership importante tra pubblico e privato dove tutti gli attori coinvolti hanno lavorato in sinergia per il bene della collettività. Il progetto realizzato – conclude Taglieri - può ritenersi un esempio virtuoso di sinergia tra istituzioni, reso possibile grazie alla generosità, all’impegno e alla professionalità che tutti gli attori coinvolti hanno profuso nell’iniziativa. Un intervento che ci riempie di gioia e che è motivo d’orgoglio per l’intera comunità"