“Andiamo verso una vera e propria rivoluzione tecnologica nella sanità abruzzese, sempre più smart e a portata del cittadino”.
Lo sottolinea l’assessore alla Salute, Nicoletta Verì, che fa il punto sui risultati finora centrati e sui progetti in cantiere già avviati.
“La pandemia – rimarca - ha dato una spinta anche all’innovazione tecnologica del sistema sanitario abruzzese: da anni si parlava di fascicolo sanitario elettronico, ricette dematerializzate, servizi on line. Oggi questi servizi sono realtà, insieme ai tanti altri che abbiamo attivato dal mio insediamento, come la telemedicina applicata al diabete e ai disturbi dello spettro autistico”.
Dopo anni di attesa, ora partirà la riorganizzazione tecnologica dell’attuale 118, grazie ad un nuovo supporto informatico in grado di interfacciarsi con i sistemi operativi delle centrali e dei pronto soccorso. “Questo – continua l’assessore – permetterà di accelerare i tempi di risposta agli interventi, consentendo immediatamente di individuare il presidio ospedaliero più adatto alla presa in carico del paziente soccorso”.
L’infrastrutturazione tecnologica dei dipartimenti di emergenza è solo uno dei progetti che sono stati portati avanti nonostante le inevitabili difficoltà provocate dalla pandemia. “Il lavoro – puntualizza la Verì – è andato avanti su molti altri fronti e continueremo ad andare avanti per garantire agli abruzzesi un’assistenza sanitaria sempre migliore. La crisi Covid ci ha spinto ad accelerare i piani sulla telemedicina e l’informatizzazione dei servizi, fermi ormai da troppo tempo. Siamo convinti che siano una opportunità irrinunciabile per centrare l’obiettivo di sanità di prossimità che rappresenta la vera sfida della Lega”.
Un’ulteriore accelerazione arriverà dai fondi del Pnrr: in Abruzzo sono a disposizione circa 50 milioni per l’innovazione tecnologica in sanità. “Le linee di intervento sono già state definite e il finanziamento ci permetterà di completare il lavoro di rinnovamento di tutto il sistema sanitario regionale, che stiamo portando avanti con l’intero gruppo consiliare della Lega”.
Sulla somministrazione della terza dose di vaccino anti Covid-19, invece, Verì ha tenuto a chiarire che "non c'è alcun rallentamento: il dato generale è inferiore alla media nazionale semplicemente perché nella nostra regione la prima fase della vaccinazione ha riguardato fasce della popolazione più ampie, che oggi non possono ancora accedere alla prenotazione della dose booster in quanto non hanno compiuto i 60 anni”.
“La scorsa primavera, prima dell’introduzione del sistema legato alle classi di età – spiega Verì – in Abruzzo abbiamo consentito la vaccinazione a tutti coloro che avessero un codice di esenzione per patologia cronica, ai caregiver e ai familiari dei disabili gravi, a tutti gli operatori dei servizi scolastici (compresi addetti a mense, pulizie e trasporto), a figure professionali che gravitano nel mondo sanitario (informatori scientifici, ottici, audioprotesisti e audiometristi). Gran parte di questi nostri concittadini ha meno di 60 anni di età e dunque oggi non può prenotare la somministrazione della terza dose, a meno che non rientri nella categoria degli ultrafragili, nella quale è ricompreso un numero limitatissimo di patologie. A questa platea rilevante, vanno inoltre aggiunti gli abruzzesi di età compresa tra 60 e 80 anni non titolari di esenzione per patologia, per i quali non sono ancora trascorsi i 6 mesi dalla somministrazione della seconda dose”.
La Verì ribadisce come il piano vaccinale della Regione Abruzzo abbia dimostrato la sua efficacia nel raggiungere i target di copertura fissati dal Governo. “E non era affatto scontato – conclude – perché nelle statistiche complessive siamo stati spesso penalizzati da una variabile che incide in negativo sulle classificazioni, come l’alto numero di residenti all’estero che si registra in molte aree della nostra regione, che magari si sono vaccinati nei Paesi dove vivono abitualmente, ma che per l’anagrafe vaccinale regionale risultano senza neppure una dose”.