Col passare dei giorni, emergono dettagli più precisi sulla presunta violenza sessuale avvenuta sabato sera, nei pressi dei portici di San Bernardino.
Stando agli elementi raccolti finora dagli inquirenti, la giovane di 13 anni sarebbe uscita con un gruppo di amici, tutti minorenni; avrebbe poi incontrato un 15enne che già conosceva e si sarebbe allontanata con lui per un chiarimento su alcuni comportamenti tenuti dal ragazzo nelle settimane precedenti. Raggiunto un vicolo, però, il giovane avrebbe tentato di baciarla e, al rifiuto della ragazza, anziché fermarsi avrebbe insistito fino ad arrivare ad un vero e proprio approccio sessuale.
La minore è riuscita a divincolarsi e ha immediatamente avvertito telefonicamente il padre che si è rivolto alle forze dell'ordine; tornata in lacrime dagli amici ha raccontato l'accaduto: la comitiva ha raggiunto il 15enne e, se non fosse stato per gli agenti della Volante della Questura prontamente intervenuti sul posto dopo la segnalazione del genitore della vittima, avrebbe rischiato il linciaggio.
Accompagnata al Pronto soccorso Pediatrico, alla minore sono state riscontrate ecchimosi sulle ginocchia e sulla pancia; la giovane sarebbe profondamente turbata dall'accaduto e, per il momento, ha preferito non tornare a scuola.
Contattato dal Messaggero, l'avvocato Massimo Costantini, legale di fiducia della famiglia, ha precisato al collega Marcello Ianni che "si tratta di un episodio di estrema gravità".
Rispetto a quanto emerso su alcuni organi di stampa, l'avvocato ha inteso smentire "una ricostruzione tendente ad attribuire alla minorenne l'espressione di un consenso, e ciò in ragione del fatto che, sotto il profilo penalistico, non può, e questo in ogni caso, parlarsi di consenso con riferimento a persone di 13 anni. Rispetto alle indiscrezioni sinora emerse, inoltre, pur con quel profilo di garantismo che deve connotare ogni indagine di natura penale, posso soltanto dire che sussistono elementi, non solo testimoniali ma anche documentali, che dovranno essere oggetto di puntuale approfondimento in sede di indagine". La minore - ha confermato Costantini al Messaggero - "si trova in uno stato di profonda prostrazione, dolore e turbamento ed in questo momento deve solo essere tutelata ed assistita con la estrema riservatezza che il caso impone. Confidiamo nell'opera degli investigatori della Polizia".