Nel cuore del Mare Nostrum, l'ennesima terribile tragedia.
Sono oltre 5mila gli immigrati soccorsi nelle ultime 48 ore dalle navi della Marina militare inserite nel Canale di Sicilia. Purtroppo, su uno dei barconi sono stati rinvenuti i cadaveri di una trentina di persone: si trovavano nella stiva di prua di un peschereccio con a bordo 566 profughi, accostato dalla fregata "Grecale".
Secondo il personale medico intervenuto in mare, a causare la morte è stata una probabile asfissia o l'annegamento negli spazi angusti sottocoperta. Proprio l'impraticabilità dei locali ha impedito il recupero della salme. Imbarcati i superstiti, perciò, la "Grecale" ha rimorchiato il barcone verso il porto di Pozzallo (Ragusa) dove arriverà domani. Oggi a Pozzallo approderà anche la corvetta "Chimera" con altri 353 immigrati.
"E' l'ennesima tragedia dell'immigrazione. Non sappiamo neppure dove mettere i 30 cadaveri. Abbiamo solo due celle frigo, occupate, e dovrò adoperarmi con i colleghi dei Comuni limitrofi. Faremo il possibile come abbiamo sempre fatto da quando c'è questa emergenza ma auspico con forza che a tutti i livelli sia lo stesso", si è lasciato andare il sindaco di Pozzallo, Luigi Ammatuna, che conferma come nel centro di prima accoglienza si "stia provvedendo allo 'svuotamento' dei circa 150 immigrati presenti ancora stamane, per consentire l'arrivo degli altri".
Dal 2000 al 2013 sono morti più di 23mila migranti nel tentativo di raggiungere l’Europa via mare o attraversando i confini via terra del vecchio continente. Un mare di vittime dell'immigrazione: si intitola così una delle decine di pubblicazioni che - nei mesi scorsi - sono apparse sui giornali di tutta Europa in merito all’inchiesta “The Migrants Files”, un lavoro di dieci giornalisti da sei paesi europei in parte finanziato dalla Journalism Fund e a cui stanno partecipando anche i giornalisti di DataNinja (parliamo di Alessio Cimarelli, Andrea Nelson Mauro e Jacopo Ottaviani, ben noto data-free-lance italiano).
Incrociando i due database più ampi sulle vittime delle immigrazioni verso l’Europa degli ultimi 14 anni (dal 2000 al 2013, estremi inclusi), quello di Fortress Europe di Gabriele del Grande e quello del network UNITED for Intercultural Action, si è ottenuta la più grande banca dati di morti e dispersi tra i migranti che tentano quotidianamente di oltrepassare le mura ed entrare nella Fortezza Europa.
È tutta qui, liberamente consultabile, sulla piattaforma detective.io. E i numeri complessivi sono da guerra: più di 23mila vittime in questo inizio di XXI secolo appunto, il 50% in più rispetto alle cifre (comunque non ufficiali o istituzionali) note finora.
In Italia, è stata pubblicata in esclusiva con L’Espresso, sulla versione on-line: “Migranti, la guerra del Mediterraneo”. Qui invece è riprodotta la mappa interattiva con il bilancio delle vittime, zona per zona.