Martedì, 23 Novembre 2021 23:57

L'Aquila: a gennaio il Cotugno tornerà nella sede di Pettino. Conclusi i lavori

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Il prossimo 9 dicembre l'edificio scolastico di via Leonardo da Vinci verrà finalmente restituito al Convitto nazionale 'D. Cotugno' con i Licei annessi.

Già da gennaio, dunque, le studentesse e gli studenti potranno tornare nella loro scuola dopo anni di peripezie, spacchettati in cinque sedi diverse sul territorio. 

A darne notizia è stato il consigliere provinciale con delega all'edilizia scolastica Vincenzo Calvisi, ospite ieri sera della trasmissione Polis su laQtv.

Si è concluso l'ultimo stralcio di lavori finanziato con 500mila euro stanziati dalla Provincia nell'aprile scorso: si sono completate le opere di finitura, gli infissi, i nuovi bagni e si è installato un ascensore che non c'era. Con quest’ultimo stanziamento, l’importo complessivo dell’intervento si è attestato a 5 milioni di euro, di cui 2,8 milioni per il miglioramento sismico delle strutture, 1,7 milioni per nuovi impianti ed adeguamento antincendio oltre ai 500 mila euro per le finiture.

Inizialmente, si era previsto d'intervenire su due corpi: si è arrivati, invece, a lavorare su sei corpi del plesso. Ciò ha dilatato i tempi dell'intervento: "Riconsegniamo un edificio migliorato sismicamente, si è arrivati ad un indice di vulnerabilità pari allo 0,7%, adeguato per la normativa antincendio ed efficientato energeticamente", le parole di Calvisi.

La lunga vicenda del Cotugno

Si chiude, così, una vicenda che si trascina da anni.

 

Ricorderete che l'edificio di Pettino, in seguito al terremoto del 2009, era stato classificato B, avendo riportato solo danni sulle tamponature e sulle tramezzature nonché limitati danni alle parti strutturali. Fatti i lavori, la scuola venne dichiarata di nuovo agibile e venne riaperta agli studenti già nell'autunno del 2009. Nel maggio 2013, la provincia dell’Aquila commissionò all’ingegner Irene Catana uno studio di vulnerabilità sismica dell’immobile, i cui risultati arrivarono nel dicembre dello stesso anno. La verifica mise in luce l'inadeguatezza dell’intera struttura, ed in particolare del corpo F, a reggere i carichi permanenti e le azioni di servizio (i c.d. carichi statici verticali), anche a causa dei bassi valori di resistenza a compressione del calcestruzzo. Anche l'indice di sicurezza sismica della struttura risultò eccessivamente basso (da 0% a 26,3% in relazione ai singoli blocchi esaminati).

Sulla scorta dei risultati dello studio di vulnerabilità, la Provincia, nel marzo 2015, ordinò a un tecnico di redigere un progetto preliminare per l’esecuzione dei lavori di adeguamento strutturale ai carichi gravitazionali. Lavori che però non sono mai stati eseguiti.

Dopo le scosse di terremoto del gennaio 2017, il 'Cotugno' venne chiuso, al pari di tutte le altre scuole, per effettuare le verifiche di agibilità.

Il 7 febbraio la chiusura fu prorogata di altri 30 giorni per consentire ai tecnici di compiere ulteriori approfondimenti. L’8 marzo la Provincia ordinò la riapertura della scuola, prescrivendo solo la chiusura dei corpi F e G (l’edificio è composto da 8 corpi, classificati con le lettere dell’alfabeto da A a H) a eccezione delle rampe di accesso. Una parte degli studenti venne mandata a frequentare le lezioni in altri istituti. La decisione venne assunta a seguito della relazione prodotta dall'ingegner Pace che ritenne, appunto, l'edificio agibile con esclusione dei corpi interdetti. 

Sta di fatto che un gruppo di genitori, rappresentati dagli avvocati Luciano Dell’Orso e Rosario Panebianco, presentò ricorso per chiedere l’annullamento del provvedimento di riapertura della scuola proprio basandosi sulla verifica di vulnerabilità del 2013. E il 2 luglio 2018 il tribunale amministrativo diede loro ragione. 

A quel punto, la Provincia fu costretta a chiudere la sede di Pettino spacchettando gli alunni, come detto, su cinque sedi diverse.

Dunque, sono stati avviati i lavori sui corpi F e G, per un importo di circa 1 milione di euro, cui hanno fatto seguito ulteriori opere di miglioramento sui corpi A, C, D, E, al fine di riportare alla piena agibilità la struttura.

Nel frattempo, il Consiglio di Stato ha annullato la sentenza del Tar. Nei fatti, non è cambiato nulla se è vero che si sono portate comunque avanti le opere previste; tuttavia, il pronunciamento dei giudici ha fatto parecchio discutere. "Alla luce dei pur limitati poteri del giudice amministrativo - leggiamo dal dispositivo - a fronte della discrezionalità tecnica della pubblica amministrazione, il provvedimento della Provincia [riaprire l'edificio nel marzo 2017 sulla scorta della relazione dell'ingegner Pace, ndr] appare assistito da un corredo motivazionale non meritevole di appunti e di un controllo estrinseco come può essere quello giurisdizionale corrente, non si appalesa inadeguato o incompleto e comunque rassicurante per quanto concerne la sicurezza dei corpi aperti all'utilizzo scolastico, in questo in maniera più convincente di quanto adombrato dall'ingegner Catana".

 

Di certo, oggi la scuola è decisamente più sicura di allora.

Ultima modifica il Mercoledì, 08 Dicembre 2021 18:56

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