Mercoledì, 02 Luglio 2014 16:34

Thales Alenia, sit-in dei lavoratori a Roma. Pezzopane: "Sostenere questa importante realtà produttiva"

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Stamane, i lavoratori della Alenia Thales Spazio - che ha sede a L'Aquila, oltre che a Roma, Torino e Milano - hanno organizzato un sit-in di protesta a Piazza Santi Apostoli a Roma.

All'inizio del mese di giugno, l'amministratore delegato di TAS-Italia, Elisio Prette, ha annunciato l'avvio delle procedure per l'apertura della cassa integrazione guadagni ordinaria per 13 settimane e 350 lavoratori degli stabilimenti dell'Aquila, Milano e Roma. Nel capoluogo abruzzese, i dipendenti interessati sarebbero 80.

La motivazione ufficiale della Cigo è la mancata erogazione della prevista trance di finanziamento da parte dell'Agenzia Spaziale Italiana (Asi) per il programma Cosmo SkyMed seconda generazione, con conseguente vuoto lavoro degli addetti attualmente impegnati sul programma.

Con una manifestazione alle porte dello stabilimento aquilano, Fim- Fiom e Uilm avevano chiesto un passo indietro della proprietà, con l'auspicio che le criticità venissero affrontate attraverso scelte industriali e gestionali indirizzate al rafforzamento del settore spaziale nazionale e non attraverso soluzioni che avrebbero il solo risultato di disperdere capacità e professionalità essenziali per mantenere un ruolo di primo piano nei confronti del mercato. Poi, l'appello al governo, a Finmeccanica e all'Asi perché prendessero impegni precisi affinché i finanziamenti venissero erogati rispettando il contratto già firmato di Cosmo e affinché il settore spaziale Italiano - di cui TAS-I è il maggiore attore industriale - ricevesse adeguata attenzione per poter conservare e incrementare la sua rilevanza economica, tecnologica e strategica fondamentale per il Paese.

Richieste ribadite nel sit-in di stamane. Tra i lavoratori, la senatrice del Partito Democratico Stefania Pezzopane. "Oggi ho partecipato al sit-in organizzato a Piazza Santi Apostoli", ha sottolineato. "Sono vicina a questi lavoratori, peraltro espressione dell'eccellenza italiana nell'aerospazio, avendo seguito da vicino la situazione dello stabilimento dell'Aquila, appena costruito. Credo che il governo, e noi dal Parlamento, dobbiamo fare tutto quanto in nostro potere per sostenere questa importante realtà produttiva del nostro Paese".

L'attuale riduzione delle commesse che comporta il rischio di cassa integrazione per 13 settimane - ha sottolineato la senatrice Pezzopane - "è dovuta anche ad una perdita di finanziamenti pubblici provenienti da fondi europei. E' necessario un tavolo di coordinamento di tutti i ministeri competenti, tra cui i ministeri del Lavoro, della Ricerca, delle Attività Produttive e della Difesa, per riaprire prospettive ad un'azienda sana. Su questa vicenda ho già presentato, insieme con altri senatori, un'interrogazione parlamentare sulla quale - ha concluso Pezzopane - chiedo al governo una sollecita risposta".

Nel merito della vicenda, è intervenuto anche il Movimento 5 Stelle dell'Aquila: "Ad ormai più di cinque anni dal terremoto - si legge in una nota - sono state poche le aziende che hanno deciso di investire in città; tra queste merita di certo un posto di rilievo la Thales Alenia Space, che a seguito dell’inagibilità della precedente struttura, ha investito la cifra di ben 42 milioni di euro per la costruzione di un nuovo stabilimento inaugurandolo in pompa magna nello scorso dicembre alla presenza delle più alte cariche istituzionali". Il Movimento Cinque Stelle di L’Aquila si è detto solidale con i lavoratori del territorio abruzzese "che questa mattina si sono uniti con quelli nazionali per manifestare sotto il palazzo della Presidenza del consiglio e si farà promotore di un serio ed approfondito dibattito al fine di trovare delle proposte che possano essere vagliate nelle sedi istituzionali più opportune. In un settore altamente strategico ed innovativo quale l'industria spaziale, non è permissibile che si perda il know-how e le professionalità che nel corso di questi anni si sono acquisite, ne tanto meno che i nostri professionisti siano costretti ad emigrare all’estero per poter lavorare".

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