Provare a insegnare a guardare il mondo con gli occhi degli altri, come invita a fare Papa Francesco, è l'ambizione dell'evento "Divisa tra due Terre" che animerà dall'8 al 10 dicembre il Palazzetto dei Nobili a L'Aquila.
In particolare, "Divisa tra due Terre" è il titolo della mostra, la prima personale della fotografa libica Tahani Hadia Josif.
Costretta a fuggire da Bengasi, dove viveva e lavorava, Tahani "approda" - grazie al supporto di amici italiani - a L'Aquila, insieme a suo marito Ali Wak Wak (ritenuto il più grande scultore contemporaneo del suo Paese) per iniziare una nuova vita. Lo scultore muore però dopo un anno, lasciando Tahani sola, in terra straniera, il che le genera una doppia tristezza. Non soltanto è lontana dai propri affetti e dalla propria casa (dove non può tornare perché minacciata dagli integralisti) ma rivede nelle ferite dei luoghi colpiti dal sisma del 2009 gli stessi segni che le bombe di una guerra logora e logorante hanno lasciato sui muri e nelle anime della sua Terra d'origine.
Eppure, proprio come la città che la ospita, Tahani rinasce ancora una volta. Riprende in mano la macchina fotografica e si riapre alla vita. I suoi scatti, alcuni dei quali presentati nella mostra, con i loro colori vividi custodiscono - come scrigni - quella vita; ritraggono le sfumature del Mare Nostrum, le rovine di antiche civiltà o una lunga storia che riecheggia negli sguardi profondi dei protagonisti di alcune di queste fotografie.
L'inaugurazione della mostra, l'8 dicembre alle ore 18, sarà anche l'occasione per riflettere sui rapporti tra Italia e Libia, con la presentazione del volume collettivo "Tripoli, Italia" edito da Castelvecchi, e sull'attualità geopolitica del Mediterraneo.
Parteciperanno assieme a Roberto e Salvatore Santangelo, Antonio Di Bartolomeo (sindaco di San Demetrio, comune adottivo di Tahani Hadia Josif), Franco Salvatori (Tor Vergata) e Fabian Baroni (Fondazione Mediterraneo Antico).
L'evento è organizzato da "L'Aquila che Rinasce" con il sostegno della Fondazione "Senatore Cappelli".