E' stata inaugurata stamane la fine dei lavori di miglioramento antisismico ed efficientamento energetico della sede dei Licei "D. Cotugno" dell'Aquila.
Alla cerimonia hanno presenziato il presidente della Provincia Angelo Caruso, il consigliere provinciale con delega all'edilizia scolastica Vincenzo Calvisi con i colleghi Francesco De Santis e Luca Rocci, l'assessore regionale Guido Liris, il vice presidente vicario del Consiglio regionale Roberto Santangelo, l'assessore comunale alle Opere pubbliche Vito Colonna, la dirigente scolastica del "Cotugno" Serenella Ottaviano, il direttore generale dell'Ufficio scolastico regionale Antonella Tozza.
Concluso l'ultimo stralcio dei lavori finanziato dalla Provincia con 500mila euro: completate le opere di finitura, gli infissi, i nuovi bagni, si è installato un ascensore che non c'era. Con quest’ultimo stanziamento, l’importo complessivo dell’intervento si è attestato a 5 milioni di euro, di cui 2,8 milioni per il miglioramento sismico delle strutture, 1,7 milioni per nuovi impianti ed adeguamento antincendio oltre ai 500 mila euro per le finiture.
Inizialmente, si era previsto d'intervenire su due corpi: si è arrivati, invece, a lavorare su sei corpi del plesso; si è raggiunto, così, un indice di vulnerabilità pari a 0.7.
Ciò ha dilatato però i tempi dell'intervento. Sta di fatto che, oggi, il 'Cotugno' è una scuola sicura e avanzata dal punto di vista energetico.
"L'edificio è stato ripristinato in ogni dettaglio", le parole del presidente della Provincia Angelo Caruso; "certo, mancano gli arredi e gli accessori che arriveranno via via che si procederà con il rientro delle classi. Tuttavia, posso assicurare che i tempi - da concordare con la dirigente scolastica - saranno brevi".
L'obiettivo dichiarato è di far rientrare "tutte le classi" del Cotugno nella sede di via Da Vinci "nel mese di gennaio", ha assicurato Vincenzo Calvisi; intanto, "oggi chiudiamo senz'altro il capitolo dell'adeguamento sismico e dell'efficientamento energetico".
Stamane, NewsTown ha pubblicato alcune fotografie scattate, a quanto ci è stato riferito, una settimana fa, nel corso di un sopralluogo; scatti che hanno fatto parecchio discutere e che raccontavano di opere tutt'altro che ultimate: "le opere strutturali e di efficientamento energetico sono concluse", ha tenuto a ribadire Calvisi; "certo, mancano alcune finiture ed altri interventi che, tuttavia, non sono strutturali. Approfitteremo della pausa natalizia così che, nel mese di gennaio, concordando i tempi con la dirigente scolastica, il Cotugno possa tornare tutto in sede".
E' così che il consigliere provinciale ha tenuto a 'rispondere' alla manifestazione inscenata dalla comunità studentesca del 'Cotugno' per avvertire che, stavolta, ritardi non saranno accettati. "I ragazzi hanno comprensibili impeti giovanili: sono stato anche io studente e rappresentante; il problema è se qualche cattivo maestro, più grande, politicizzato, inculca in questi ragazzi messaggi falsi e strumentali. Ma oggi potranno constatare tutti che la sede è completamente fruibile".
"Nutriamo dei dubbi sulle tempistiche annunciate", hanno ribadito ai nostri microfoni i rappresentanti degli studenti Camilla Spezza e Ivan Chiocci. Pensate che Spezza, oggi al quinto anno del Liceo Classico, ha frequentato le lezioni nella sede di Pettino soltanto per qualche mese, ad inizio del primo anno; addirittura Chiocci, anche lui al quinto anno, non ha mai messo piede in una scuola in muratura: "sono sempre stato smistato da un Musp all'altro", racconta; "non abbiamo mai vissuto la realtà di una scuola vera e propria". E tra l'altro, "in questi anni abbiamo frequentato in condizioni limite per le pessime condizioni dei Musp" aggiunge Spezza.
E' chiaro che, oggi, le ragazze e i ragazzi del 'Cotugno' pretendano tempi certi per il rientro a scuola: "Ogni anno ci è stato promesso che saremmo rientrati e ogni anno siamo rimasti delusi. Speriamo davvero che l'inaugurazione di questa mattina possa tradursi in un rientro vero, di tutte le classi, così da poter fruire di servizi fondamentali come la palestra o l'aula magna che non abbiamo mai avuto" ha ribadito Camilla Spezza.
"Abbiamo perso le speranze", ha sospirato Ivan Chiocci; "è per questo che siamo qui oggi, a protestare, per farci sentire e far capire alle autorità che siamo arrabbiati".
Più che comprensibile.
Ora, se è vero che i lavori strutturali e di efficientamento energetico sono conclusi, è vero anche che alcuni corpi dell'Istituto sono tutt'altro che pronti ad accogliere le classi; abbiamo avuto modo di scattare altre fotografie che rappresentano una situazione simile a quella che vi abbiamo mostrato stamane, poche ore prima del taglio del nastro.
Qui, la differenza tra una classe che ci è stata mostrata e un'altra, un poco più nascosta:
Si tratta di interventi che non sono strutturali, come ci ha ribadito il consigliere provinciale Calvisi ma è più che lecita la protesta della comunità studentesca che pretende, giustamente, parole di verità e tempi certi.
Alimentare le contrapposizioni non serve a niente, soprattutto in una giornata che, comunque, ha rappresentanto un passo avanti importante per la riconsegna alla città di un istituto scolastico che, negli anni, è diventato un simbolo per la comunità. Tuttavia, seguiremo passo passo l'evolversi della vicenda sperando che, stavolta, alle parole seguano i fatti e che i Licei del Cotugno possano tornare in via Da Vinci nel mese di gennaio.
Ciò che abbiamo visto stamane ci lascia qualche dubbio (vi proponiamo altre due foto, tra le altre scattate): vogliamo augurarci, però, che i tempi annunciati vengano rispettati; qualche settimana di ritardo sarebbe anche comprensibile, non di più.
Vigileremo.
La lunga vicenda del Cotugno
Ricorderete che l'edificio di Pettino, in seguito al terremoto del 2009, era stato classificato B, avendo riportato solo danni sulle tamponature e sulle tramezzature nonché limitati danni alle parti strutturali. Fatti i lavori, la scuola venne dichiarata di nuovo agibile e venne riaperta agli studenti già nell'autunno del 2009. Nel maggio 2013, la provincia dell’Aquila commissionò all’ingegner Irene Catana uno studio di vulnerabilità sismica dell’immobile, i cui risultati arrivarono nel dicembre dello stesso anno. La verifica mise in luce l'inadeguatezza dell’intera struttura, ed in particolare del corpo F, a reggere i carichi permanenti e le azioni di servizio (i c.d. carichi statici verticali), anche a causa dei bassi valori di resistenza a compressione del calcestruzzo. Anche l'indice di sicurezza sismica della struttura risultò eccessivamente basso (da 0% a 26,3% in relazione ai singoli blocchi esaminati).
Sulla scorta dei risultati dello studio di vulnerabilità, la Provincia, nel marzo 2015, ordinò a un tecnico di redigere un progetto preliminare per l’esecuzione dei lavori di adeguamento strutturale ai carichi gravitazionali. Lavori che però non sono mai stati eseguiti.
Dopo le scosse di terremoto del gennaio 2017, il 'Cotugno' venne chiuso, al pari di tutte le altre scuole, per effettuare le verifiche di agibilità.
Il 7 febbraio la chiusura fu prorogata di altri 30 giorni per consentire ai tecnici di compiere ulteriori approfondimenti. L’8 marzo la Provincia ordinò la riapertura della scuola, prescrivendo solo la chiusura dei corpi F e G (l’edificio è composto da 8 corpi, classificati con le lettere dell’alfabeto da A a H) a eccezione delle rampe di accesso. Una parte degli studenti venne mandata a frequentare le lezioni in altri istituti. La decisione venne assunta a seguito della relazione prodotta dall'ingegner Pace che ritenne, appunto, l'edificio agibile con esclusione dei corpi interdetti.
Sta di fatto che un gruppo di genitori, rappresentati dagli avvocati Luciano Dell’Orso e Rosario Panebianco, presentò ricorso per chiedere l’annullamento del provvedimento di riapertura della scuola proprio basandosi sulla verifica di vulnerabilità del 2013. E il 2 luglio 2018 il tribunale amministrativo diede loro ragione.
A quel punto, la Provincia fu costretta a chiudere la sede di Pettino spacchettando gli alunni, come detto, su cinque sedi diverse.
Dunque, sono stati avviati i lavori sui corpi F e G, per un importo di circa 1 milione di euro, cui hanno fatto seguito ulteriori opere di miglioramento sui corpi A, C, D, E, al fine di riportare alla piena agibilità la struttura.
Nel frattempo, il Consiglio di Stato ha annullato la sentenza del Tar. Nei fatti, non è cambiato nulla se è vero che si sono portate comunque avanti le opere previste; tuttavia, il pronunciamento dei giudici ha fatto parecchio discutere. "Alla luce dei pur limitati poteri del giudice amministrativo - leggiamo dal dispositivo - a fronte della discrezionalità tecnica della pubblica amministrazione, il provvedimento della Provincia [riaprire l'edificio nel marzo 2017 sulla scorta della relazione dell'ingegner Pace, ndr] appare assistito da un corredo motivazionale non meritevole di appunti e di un controllo estrinseco come può essere quello giurisdizionale corrente, non si appalesa inadeguato o incompleto e comunque rassicurante per quanto concerne la sicurezza dei corpi aperti all'utilizzo scolastico, in questo in maniera più convincente di quanto adombrato dall'ingegner Catana".