Giovedì, 16 Dicembre 2021 10:04

Funivia tra la stazione ferroviaria e Roio Poggio: si ricomincia da capo

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E' stata pubblicata qualche giorno fa una determina dirigenziale che ha avviato, di nuovo, la procedura d'affidamento col criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa della progettazione di fattibilità tecnico ed economica del progetto preliminare di collegamento con impianto funivario tra la stazione ferroviaria dell'Aquila e Roio Poggio passando per la facoltà di ingegneria a Monteluco di Roio.

Dovrà seguire, poi, il progetto defintivo e, quindi, l'appalto.

Scriviamo di nuovo perché, in realtà, una determina d'affidamento era stata già pubblicata a settembre 2020. 

Un passo indietro.

Il Comune dell'Aquila, in quanto capoluogo di regione, ai sensi del D.M. 171/2019 "Fondo per la progettazione di fattibilità delle infrastrutture e degli insediamenti prioritari per lo sviluppo del paese nonché per la Project review delle infrastrutture già finanziate", è stato destinatario di un finanziamento da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per la redazione di progetti di fattibilità tecnico economica preliminare di opere coerenti con le strategie del Pums.

Le somme assegnate all'Ente ammontano a 494mila euro; il meccanismo previsto dal MIT prevedeva il totale impegno delle risorse entro il 31/12/2020.

Ebbene, con delibera di Giunta comunale 486 del 6 novembre 2019, l’amministrazione attiva ha inviato al Ministero gli elenchi delle opere di cui intendeva candidare a finanziamento la redazione del progetto di fattibilità e la richiesta è stata accolta positivamente con provvedimento del 23 dicembre 2019. In particolare, si tratta di 10 opere, di cui 8 riguardanti la redazione di progetti di infrastrutture per la mobilità e due riguardanti piani settoriali di dettaglio del Pums (il Biciplan comunale, reso obbligatorio dalla L.2/2018 "Disposizioni per lo sviluppo della mobilità in bicicletta e la realizzazione della rete nazionale di percorribilità ciclistica"; il Piano della sosta su suolo pubblico).

E tra i progetti d'infrastrutture per la mobilità, è stato inserito, appunto, il collegamento a fune tra la stazione ferroviaria e il polo universitario di Roio: “è l’intervento più sostanzioso, per la progettazione sono previsti 205mila euro; d’altra parte, è un’opera su cui puntiamo molto, con l’appoggio dell’Università” aveva spiegato l'assessora Carla Mannetti.

Di qui la pubblicazione della determina a settembre 2020, con l’indagine di mercato per l'affidamento della progettazione di fattibilità tecnica ed economica; si sarebbe poi proceduto, si spiegò, con una procedura negoziata senza bando, ai sensi del recente Decreto Semplificazione, previa consultazione di almeno cinque operatori economici per arrivare all’affidamento dell'incarico di progettazione. 

E così è andata. 

I cinque operatori sono stati individuati, previo sorteggio: si trattava di Giuseppe Cerchiaro di Cosenza (mandatario); Roberto Carpaneto per conto di una società di ingegneria di Genova; Massimo Maldina (mandatario) di Genova; Piergiacomo Giuppani di Sondrio e Dino Pignatelli dell’Aquila (come mandatario di un raggruppamento temporaneo). Con loro, si sarebbe dovuta aprire una procedura negoziata per l'affidamento dell'incarico.

Se non fosse che, nel giugno scorso, il Comune dell'Aquila ha deciso di revocare la gara per l'affidamento della progettazione "in autotutela" per "una fuga di notizie sui nominativi dei progettisti ammessi a partecipare"; nel febbraio 2021, è stato spiegato nell'atto di revoca, "l'Ente ha avuto conoscenza della pubblicazione, avvenuta a metà del precedente gennaio, su organi di stampa locali, delle generalità relative ai rappresentanti legali dei cinque operatori sorteggiati per essere invitati alla procedura negoziata. Considerato quanto previsto in merito alla tutela del principio di riservatezza fino alla scadenza del termine per la presentazione delle offerte si ritiene che quanto verificatosi costituisca violazione del principio di riservatezza e che ci siano le condizioni per procedere, nell’esercizio del potere di autotutela alla revoca di tutti i provvedimenti amministrativi e le relative attività connesse e conseguenti, espletate in riferimento all’avvio della procedura per l’affidamento del servizio di progettazione di fattibilità tecnico economica dell’intervento di collegamento tramite impianto a fune tra la stazione ferroviaria dell’Aquila e il Polo universitario di Roio".

Una decisione che ha fatto storcere il naso a molti; ci si è chiesti in che modo la pubblicazione sui giornali dei nominativi dei rappresentanti legali dei cinque operatori economici sorteggiati potesse determinare la revoca della gara. Sta di fatto che così ha deciso il Comune dell'Aquila.

E non si può che notare come i consiglieri di opposizione avessero sollevato una questione di opportunità politica e amministrativa sulla partecipazione alla gara di Dino Pignatelli che, oltre all'attività professionale privata, riveste il ruolo di amministratore unico del Centro turistico del Gran Sasso, società partecipata del Comune dell'Aquila. "Questa amministrazione continua a governare la città in modo superficiale esponendo sistematicamente l’ente comunale al rischio che, su molti provvedimenti presi, possano essere sollevati potenziali conflitti di interesse", l'affondo di Paolo Romano, Stefano Palumbo, Elisabetta Vicini, Edlira Banushaj, Stefano Albano, Giustino Masciocco, Carla Cimoroni e Angelo Mancini.

"E' opportuno - si erano chiesti i consiglieri - che un amministratore di una società a capitale pubblico, partecipi (in qualità di mandatario di un raggruppamento temporaneo di concorrenti) ad un avviso emesso dallo stesso Ente che lo ha nominato? Sia chiaro che l’ing. Pignatelli è libero di poter partecipare a qualunque gara da solo oppure in società con altri, se possiede i requisiti richiesti, ma esiste anche un’etica amministrativa che imporrebbe maggiore attenzione e consapevolezza nello svolgimento del proprio ruolo" avevano ribadito i consiglieri di minoranza. "Se avesse depositato le proprie dimissioni, pur non dovute, per poi partecipare alla procedura di selezione per l’incarico di progettazione, avrebbe dato, a nostro giudizio, una lezione di buon governo onorando la sua funzione pubblica. Purtroppo – avevano aggiunto – l’ing. Dino Pignatelli non è nuovo a questi metodi per i quali è stato in più di un’occasione redarguito da tutte le forze politiche presenti in consiglio comunale, sia esse di opposizione che di maggioranza, in particolare sulle nomine del direttore d’esercizio e del suo sostituto. A volte l’opportunità di non fare qualcosa vale molto di più delle norme che lo permetterebbero".

Non sappiamo se la vicenda Pignatelli abbia inciso nelle decisioni assunte dall'Ente. 

Un anno e tre mesi dopo, però, si riparte da capo con l'avvio della procedura d'affidamento della progettazione di fattibilità tecnico ed economica. 

Ma cosa prevede il preliminare? Una funivia di circa due chilometri, con un primo tratto dalla stazione ferroviaria dell'Aquila alla facoltà di ingegneria di Monteluco di Roio e un secondo tratto, di circa 250 metri, che da Monteluco porterà alla frazione di Roio Poggio dove prima del sisma c'era la facoltà di Economia.

Il tempo previsto per completare i lavori è circa 4 anni.

"Il collegamento tramite impianto a fune che si intende realizzare - si legge nella relazione al progetto preliminare - origina dal fronte sud della stazione ferroviaria in corrispondenza di terreni pianeggianti e attualmente liberi da costruzioni su cui è possibile ubicare la stazione di valle. Nel suo primo tratto, il tracciato dell'impianto supera sia l'alveo del fiume Aterno, posto alla stessa quota della stazione ferroviaria, che la strada regionale 615 di collegamento tra L'Aquila e Roio e prosegue in salita su tutto il versante nord-est della collina interamente ricoperto da una pineta, e in cui è presente un gruppo di residenze private. Dopo aver oltrepassato la sommità della collina, dove sorge un importante ponte radio per telecomunicazioni, il primo tratto termina in corrispondenza della stazione intermedia di monte in una zona priva di vegetazione vicina al parcheggio della facoltà di Ingegneria. Dalla stazione intermedia di monte il tracciato dell'impianto prosegue verso la frazione di Poggio con una deviazione in direzione sud-est per circa 250 metri di lunghezza inclinata. Dopo aver superato una zona priva di vegetazione, libera da costruzioni, ma con presenza di linee aeree di distribuzione, il tracciato termina alla stazione finale, da individuare in prossimità del Parco delle Rimembranze a ridosso dell'abitato di Poggio. A circa 200 metri da questa zona si trova la piazza del Santuario Madonna di Roio, dove è presente la fermata del trasporto pubblico locale".

La realizzazione del nuovo impianto di trasporto a fune, viene ribadito, "consentirà di riorganizzare integralmente l'assetto della rete del servizio di trasporto automobilistico nell'area, ricorrendo a servizi navetta a chiamata per il collegamento delle case sparse e dei nuclei presenti sui crinali montani verso il colle di Roio da dove poter proseguire verso la città con l'impianto a fune".

 

Ultima modifica il Giovedì, 16 Dicembre 2021 22:00

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