L’erogazione dei servizi sanitari delle aree interne e più marginali continua ad essere uno dei tanti nodi irrisolti della nostra provincia.
Il comune di Pescasseroli è ancora carente del medico di postazione del 118; questo costringe una intera comunità all’assenza di un servizio fondamentale che garantisce un adeguato intervento in caso di emergenza o di urgenza.
Parliamo di un comprensorio, quello del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, che esprime anche una esigenza sanitaria legata alla sua vocazione turistica, con una importante presenza di turisti, appassionati della montagna e della natura. Un comprensorio che ha vissuto in questi anni un inesorabile spopolamento al pari di altre realtà del nostro territorio, dovuto anche dalla provvisorietà dei servizi essenziali quali quelli sanitari che, di fatto, priva un intera comunità del diritto alla salute ed alla cura.
"Continuiamo a vivere una emergenza dentro l’emergenza - denuncia la Cgil - non solo la pandemia ma anche la strutturale carenza di servizi sanitari rivolti alla popolazione soprattutto nelle aree più fragili della nostra provincia. Si parla da mesi delle risorse del PNRR come soluzione a tutti i problemi generati dalla pandemia, finalizzate a superare le tante disuguaglianze, ma tutto ciò rischia di essere vanificato dall’assenza di programmazione e di interventi strutturali, che possano realmente riconsegnare fiducia e benessere alle cittadine ed ai cittadini, con l’intento di soddisfare almeno i bisogni primari", sottolineano il segretario provinciale Francesco Marrelli, il segretario della Funzione pubblica Anthony Pasqualone e quello dello Spi Orante Venti.
Per restituire dignità alle nostre comunità "è inutile ricorrere ancora a millantate virtù neoliberiste per cui al mercato è assegnato il compito di regolare la vita degli individui, a prescindere dai bisogni che questi esprimono. Solo la presenza dello Stato nelle sue diverse articolazioni può garantire l’erogazione di servizi essenziali, diffusi ed uguali per tutti e tutte. E’ lo Stato che deve servire la collettività. Per uscire dalla crisi economica e sociale bisogna ripartire dai bisogni della popolazione, trovare le dovute soluzioni ai problemi e ricostruire un sistema di fiducia verso le istituzioni che sono chiamate con responsabilità a programmare i necessari interventi sui territori, partendo dal sistema sanitario, scuola e trasporti".
Le nostre comunità - aggiunge la Cgil - "meritano rispetto, ma meritano soprattutto un progetto socio-economico-culturale, un contratto sociale territoriale, che restituisca loro la prospettiva di un vivere dignitoso e il più possibile vicino a quello di chi vive nei più grandi centri abitati. Non è accettabile che dopo mesi un intero comprensorio sia sprovvisto del medico del 118. Per questa ragione nei prossimi giorni saremo presenti nel comune di Pascasseroli con il progetto della Carovana dei Diritti per denunciare questa grave mancanza e per chiederne una soluzione immediata e strutturale".