“Da tempo denunciamo il problema relativo alla carenza di personale presso la ASL1: fin dall’inizio abbiamo espresso la nostra massima disponibilità per combattere questa tragedia che ci ha colpiti; purtroppo, ad oggi dobbiamo prendere atto che la maggior parte delle nostre richieste sono state disattese”.
Il Segretario Generale Cisl Fp Abruzzo Molise Vincenzo Mennucci, unitamente al Coordinatore Sanità di L’Aquila Marcello Ferretti e ai Coordinatori Anastasia Fusco e Orazio Soccorsi, sottolineano come “i servizi sanitari della Asl della provincia dell'Aquila si trovino ormai in una situazione critica e di grande sofferenza; ciò è dovuto sia al permanere dell’emergenza pandemica e, dunque, alla conseguente urgenza di sostenere l’espansione delle attività Covid, sia alla necessità di garantire il mantenimento dell’assistenza ordinaria. Da tempo le gravidanze non sono sostituite, il personale con problemi di salute aumenta, persino il personale in quiescenza non viene rimpiazzato; In assistenza mancano sempre più Medici, Infermieri e OSS, e quei pochi che possono essere assunti entrano in ASL con tempi lunghissimi".
La Asl 1 - ribadisce la Cisl - "non può continuare a dare assistenza sanitaria pensando esclusivamente a risparmi di gestione. Bisogna puntare ad un sistema di qualità, attraverso un uso razionale delle risorse, dove il problema non sia spendere meno ma spendere meglio. Il personale deve essere visto come una risorsa e non come un mero costo. La programmazione aziendale deve essere vera e deve prendere in considerazione l’effettiva realtà delle cose, premiando la volontà e il senso di responsabilità dei lavoratori seri, e sono tanti. La struttura delle Professioni Sanitarie è ormai carente dal punto di vista del personale e dovrebbe essere potenziata per svolgere al meglio la propria funzione istituzionale. Non si può attendere oltre".
Dalla stessa struttura i lavoratori sono mesi che aspettano una mobilità interna che ormai si è persa nella burocrazia più assoluta. Aggiunge la Cisl FP: “già nei precedenti incontri con la Direzione Generale abbiamo sottolineato l’emergenza relativa alla carenza di personale e alla precarizzazione fuori controllo del lavoro. Ad oggi sono tantissimi i lavoratori che, pur avendo maturati i requisiti previsti dalla normativa vigente, sono in attesa delle procedure per la stabilizzazione, per non parlare dei tanti professionisti in scadenza di comando che, se a breve, non avranno la proroga saranno costretti a rientrare nelle Aziende di appartenenza”. Viene sottolineato, inoltre, come sia "inaccettabile che in questi giorni, a causa dell’ampliamento dei posti letto per COVID, si stiano sottraendo risorse umane indispensabili in reparti strategici con conseguente rischio sull’erogazione dell’assistenza nelle 24 ore".
Da quasi due anni i lavoratori e le lavoratrici stanno combattendo in prima fila questa durissima battaglia per poter garantire alla comunità le prestazione di cui i cittadini hanno bisogno. "Non è di certo sfruttando le prestazioni aggiuntive che si risolvono le criticità attuali: sicuramente non è una soluzione continuare a spostare i pazienti da un reparto all’altro variando continuamente la funzione dei reparti. Sono questi i temi su cui vogliamo confrontarci fin da subito e non su annunci generici che vengono fatti tramite gli organi di stampa. Noi siamo disponibili ad un confronto serrato per definire questi percorsi. L’Azienda Sanitaria esca allo scoperto e pensi una volta per tutte alla valorizzazione delle risorse umane e alla qualità dell’assistenza erogata. In assenza di un vero confronto, valuteremo con i lavoratori le iniziative da intraprendere".