Venerdì, 07 Gennaio 2022 15:33

Marrelli (Cgil): "Sul Pnrr, in provincia dell'Aquila sono necessarie scelte condivise"

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"Come accade ormai in tutti i territori, anche nella nostra Provincia, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è al centro del dibattito politico, individuato, troppo spesso, come panacea di tutti mali. Mali prodotti non solo dalla pandemia da covid-19, ma conseguenza di ritardi strutturali che attanagliano le nostre comunità da oltre un ventennio".

E' la riflessione del segretario provinciale della Cgil Francesco Marrelli che sottolinea come, in questi giorni, si continuino a leggere "intenzioni e impegni che rischiano, però, di rappresentare un elemento distintivo di dimostrazione del 'saper fare', mancante, ad ogni buon conto, di una fondamentale funzione di utilità, almeno per ciò che si intende per utilità legata alle risorse del PNRR ed alle sue finalità".

Anche la Cgil riscontra "una mancanza di visione generale e strategica per l’attuazione integrata dei progetti, che abbiano il proposito di superare le tante disuguaglianze, di generare occupazione stabile e di qualità, di contrastare la povertà, di transitare la società verso una economia sostenibile ed un modello sociale inclusivo e di rigenerare le nostre città e periferie".

Occorre una vera condivisione dal basso, aggiunge Marrelli, "una propositiva interlocuzione finalizzata a comprendere fino in fondo i bisogni che occorre soddisfare. Non basta avere risorse da spendere: è necessario avere una idea di come e perché spenderle. Non si tratta solamente di pianificare l’attribuzione di risorse finanziarie, ma di saper cogliere l’occasione di agire possibilità e capacità per declinare la necessità di riconsegnare dignità, equità e giustizia sociale alle nostre comunità".

Proprio in questi giorni assistiamo ad un peggioramento della fase pandemica, torniamo di nuovo in piena emergenza; nonostante siano passati ormai due anni, l’emergenza sembra essere divenuta la parola più comunemente usata dalla retorica politica. "La politica, però, era chiamata a trovare soluzioni, a costruire una programmazione che evitasse quel ripetersi ciclico di alcuni accadimenti. Si profila, invece, il ripetersi di un copione già visto: la difficoltà dell’accesso alle cure con gli ospedali di nuovo in sofferenza e una conseguente contrazione dei servizi sanitari; tornano a manifestarsi le tante criticità e fragilità del sistema scolastico, il sovraffollamento nei mezzi pubblici e, di nuovo, lo spettro della crisi economica come conseguenza della pandemia che, determinando contrazione occupazionale, si traduce in assenza di reddito e scivolamento verso condizioni di povertà".

Non tutto è risolvibile con il PNRR, che - rimarca il segretario provinciale della Cgil - "doveva essere un fondo aggiuntivo agli interventi che Istituzioni centrali e locali avrebbero dovuto già mettere in campo. Almeno su alcuni settori, come sanità, trasporto, scuola e lavoro. È di nuovo mancata una capacità programmatoria, finalizzata a risolvere alcuni problemi, per poi predisporre la base di nuovi investimenti tramite le risorse aggiuntive destinate al nostro Paese. La collettività ha posto tante domande alla politica che ancora non trovano risposte, lo ha fatto interrogandola, ma lo ha fatto anche facendo vedere dignitosamente le condizioni materiali di molte e molti, la sofferenza e la solitudine di sentirsi deboli davanti ad una crisi, sia essa sanitaria che economica. Non vorremmo che tra qualche anno guardando indietro sopraggiungesse un senso di sconforto non avendo avuto la lungimirante capacità di spendere con un fine chiaro le tante risorse di cui disponiamo".

Cgil Cisl e Uil hanno sottoscritto il 29 dicembre 2021 un Protocollo d’Intesa con il Presidente del Consiglio dei Ministri per la 'Partecipazione e il confronto nell’ambito del piano di ripresa e resilienza e del piano nazionale per gli investimenti complementari', ribadendo la necessità di aprire la discussione anche alle forze sociali, sia in ambito nazionale che territoriale e richiamando, nel contempo, le finalità di cambiamento del Paese. "Un cambiamento che non può prescindere dal richiamo a principi di equità, solidarietà e giustizia sociale e finalizzato al rilancio dell’occupazione, in particolare femminile e giovanile", aggiunge Marrelli.

Per questo, il sindacato si aspetta "una convocazione a breve da parte dei soggetti promotori dei diversi progetti per discutere di risorse, finalità, obiettivi e tempi di realizzazione. Ci aspettiamo un coinvolgimento fattivo che guardi ai problemi che abbiamo denunciato in questi lunghi mesi e che attanagliano la nostra provincia. Avere la capacità di condividere una strategia è sinonimo di capacità di governare le istituzioni e le comunità a cui ci si riferisce. Ricostruire i territori, il senso di appartenenza, lo spirito di solidarietà e di impegno devono essere azioni comuni su cui costruire un rinnovato modello partecipativo. È necessario avere un obiettivo per le azioni che si mettono in campo e questo fine è il benessere comune. Se non ora quando, se non ora che abbiamo ingenti risorse per ripensare il nostro vivere e il nostro agire comunitario". 

Ultima modifica il Domenica, 09 Gennaio 2022 14:37

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