Giovedì, 10 Luglio 2014 08:27

Tagliacozzo, esplode fabbrica di fuochi di artificio: tre morti

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Tre morti e quattro feriti. E' il terribile bilancio della violenta esplosione che ha sventrato la casamatta della "Pirotecnica Paolelli", fabbrica di fuochi d'artificio in località San Donato, Tagliacozzo, in provincia dell'Aquila.

Vittime dell'ennesima tragedia del lavoro, Antonio Morsani e Antonello D'Ambrosio, operai della ditta, e Valerio Paolelli, figlio del titolare Sergio: i cadaveri carbonizzati sono stati recuperati dai soccorritori e la zona è stata messa in sicurezza, almeno parzialmente. Le operazioni continueranno nei prossimi giorni. Da Siena è arrivato il perito nominato dalla procura di Avezzano, il maggiore dei paracadutisti Paride Minervini, esperto balistico che già nel 2006 si era occupato dello scoppio della fabbrica di fuochi d'artificio di Cerchio (L'Aquila), dove morì una persona e tre rimasero ferite. 

Impressionante lo scenario materializzatosi davanti agli occhi dei soccorritori: nel giro di un quarto d'ora, si sono succeduti diversi altri scoppi (almeno tre) mentre i residenti dei comuni limitrofi hanno riferito di finestre andate in frantumi, di energia elettrica saltata e di impressione che la terra avesse tremato, "come per un terremoto".

La prima deflagrazione ha provocato una densa colonna di fumo, visibile anche a distanza di alcuni chilometri, mentre nel bosco circostante si sono innescati alcun focolai di incendio. Vigili del fuoco, carabinieri e forestale hanno subito provveduto ad interdire la zona prima di perimetrare e sequestrare l'ampia area interessata dall'evento. Nella zona dell'esplosione è saltata la corrente elettrica e sono andate distrutte diverse finestre negli edifici circostanti. L'incidente ha creato un fungo di fumo visibile anche a distanza di chilometri: "Abbiamo sentito diverse esplosioni fortissime - ha affermato a NewsTown un abitante della zona, che si trova a circa a un km dai locali dell'azienda - nella mia abitazione è caduto anche l'intonaco sui muri". 

 

Aperto fascicolo per omicidio colposo

Ancora da accertare le cause del disastro. L'inchiesta è coordinata dal capo della Procura di Avezzano, Maurizio Maria Cerrato: la Procura della Repubblica ha aperto un fascicolo al momento a carico di ignoti nel quale viene ipotizzato il reato di omicidio colposo plurimo e disastro colposo. Nelle prossime ore, potrebbero scattare gli avvisi di garanzia nei confronti degli amministratori della ditta familiare Paolelli: il patron Sergio, rimasto ferito nella deflagrazione, la moglie Lorenza Mattei - titolare della ditta e mamma di Valerio - e dell'altro figlio Armando, rimasto illeso. 

"Ce l’aspettavamo", ha commentato l’avvocato della famiglia Paolelli, Cesidio Di Salvatore, "era un atto dovuto. Allo stesso tempo, però, mi sembra di poter dichiarare che i miei assistiti, per quanto colpiti nel fisico e nell’animo a causa della tragedia subita, sono sereni per le indagini perché sicuramente dimostreranno che non c’è alcuna responsabilità da parte loro per quanto accaduto. La famiglia Paolelli", ha aggiunto il legale, "ha sempre adottato uno standard di sicurezza adeguato e che veniva rispettato quotidianamente. Per noi si è trattato di un caso fortuito, del tutto imprevedibile e non imputabile a nessuno di loro". Uno dei due feriti dimessi non era assunto, ma il legale ha spiegato che "si trattava di un consulente, capitato nel posto sbagliato al momento sbagliato".

 

I titolari sotto shock: "Non riusciamo a capire cosa sia successo"

"Non riusciamo a capire cosa sia successo", ha detto Sabrina Paoletti, sopravvissuta, tra i pianti e i singhiozzi ai soccorritori. La donna non riesce a darsi una spiegazione di quei minuti terribili. Il padre Sergio, in preda a un vero e autentico shock, continuava a ripetere "Dio mio, Dio mio", gettato in un angolo per terra.

Lo stupore dei sopravvissuti si mischia con quello dei primi soccorritori tra vicini e conoscenti per i quali l'azienda Paolelli era "assolutamente rigorosa e molto esperta, e con tutte le regole a posto". Al momento, non si sa ancora se la fabbrica pirotecnica dei Paolelli fungesse anche da deposito giudiziario, ma dal Comune di Tagliacozzo è trapelata la voce che i Paolelli avessero chiesto un aumento della quantità di esplosivo da detenere per alzare la soglia di sicurezza.

Cordoglio e "profonda tristezza" sono state espresse dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, al sindaco di Tagliacozzo, Maurizio Di Marco Testa.

 

Il precedente

La tragedia di San Donato ha drammatiche, inquietanti analogie con quella di meno di un anno fa a Città Sant'Angelo, in provincia di Pescara: il 25 luglio 2013 nella frazione di Villa Cipressi esplosero 100 quintali di materiali nella fabbrica di fuochi d'artificio dei fratelli Di Giacomo. Calcinacci, fiamme e vetri rotti ricaddero in un raggio di cinque chilometri: lo scoppio sventro' una collina e rase al suolo sette depositi. Pesantissimo il bilancio: cinque vittime, l'ultima delle quali - un vigile del fuoco che faceva parte della prima squadra di soccorso - perse la vita a Roma dopo mesi di sofferenza e lotta contro le ustioni.

 

Le reazioni. Sul luogo del disastro anche Luciano D'Alfonso

Il presidente della Giunta regionale, Luciano D'Alfonso, ha appreso con sgomento la notizia del tragico incidente accaduto a Tagliacozzo. D'Alfonso sta seguendo l'evoluzione della vicenda tenendosi in contatto con i soccorritori. "Ringrazio sin d'ora - ha detto il presidente della Giunta regionale - i Vigili del Fuoco, il Corpo Forestale, i volontari della Protezione civile, il personale del 118, i Carabinieri e quanti stanno lavorando sul luogo della tragedia. La Regione - conclude D'Alfonso - è a disposizione per ogni esigenza". D'Alfonso si è recato, nel tardo pomeriggio, sul luogo dell'incidente. Dopo aver ottenuto da Pierluigi Caputi, capo della Protezione civile regionale, informazioni sulla dinamica dell'evento e sugli interventi effettuati e da effettuare, D'Alfonso ha confermato la più ampia disponibilità della Regione ad adoperarsi per la riuscita delle operazioni di soccorso, chiedendo poi di essere aggiornato con sull'evolversi della situazione.

La tragedia accaduta oggi a San Donato di Tagliacozzo riaccende la polemica dei sindacati, da mesi sul piede di guerra, sulla riorganizzazione del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco che, sulla base di quanto elaborato dal Viminale, per il Comando provinciale dell'Aquila prevede forti tagli al personale operativo. "Da mesi - si legge in una nota a firma dei segretari provinciale dei sindacati di categoria CONAPO e UILPA, rispettivamente Elio D'Annibale e Stefano del Romano - stiamo cercando di far comprendere ai vertici del Dipartimento dei Vigili del Fuoco che il progetto di riordino elaborato, in fase di attuazione, per la provincia aquilana e' assolutamente fuori luogo e inadeguato in riferimento agli organici delle sedi dipendenti".

"In particolare - spiegano i rappresentanti sindacali - i comprensori di L'Aquila ed Avezzano sono notoriamente ad alto rischio di incidenti rilevanti e, purtroppo, quanto accaduto oggi ne e' l'ennesima dimostrazione. E' anche per questo motivo che, sin dallo scorso mese di aprile, abbiamo intrapreso un braccio di ferro con l'amministrazione centrale al fine di scongiurare l'ulteriore penalizzazione di questo territorio mettendo scriteriatamente le mani sugli organici gia' ridotti al minimo". "Gia' dalle settimane scorse - rendono noto CONAPO e UILPA - sono iniziate a vedersi le conseguenze di questo inadeguato riordino con la conseguente riduzione delle squadre di intervento. Oggi, come consuetudine in questi casi per rispondere alle esigenze della sede di Avezzano, ovviamente rimasta sguarnita del personale tutto intervenuto a Tagliacozzo, e' dovuta partire una squadra completa da L'Aquila al fine di garantire il soccorso pubblico ordinario nell'area marsicana. Cio', evidentemente, ripercuotendosi sullo svolgimento del servizio delle sede centrale che, ovviamente, non puo' chiudere i battenti".

"Tutto questo - terminano D'Annibale e Del Romano esprimendo sentimenti di cordoglio e vicinanza alle famiglie delle vittime rimaste coinvolte nell'esplosione di Tagliacozzo - e' inaccettabile e continueremo a batterci con ogni mezzo affinche' il personale in servizio presso le sedi della provincia dell'Aquila, a cominciare proprio da quella di Avezzano, non solo non sia ridimensionato ma, piuttosto, sia potenziato, riuscendo a garantire adeguati standard di soccorso e sicurezza ai cittadini".

 "A nome del Gruppo regionale del Partito Democratico, avendo appreso la notizia del terrificante incidente che ha portato all'esplosione di una fabbrica di fuochi d'artificio nei pressi di Tagliacozzo, intendo esprimere il massimo cordoglio per la scomparsa di due persone ed il ferimento di altre quattro, in quello che e' il bilancio, purtroppo ancora provvisorio, di questa sciagura". Lo afferma il capogruppo Pd Sandro Mariani. Si tratta - prosegue - di un incidente spaventoso, che potrebbe aver coinvolto anche altre persone ed al momento rimaniamo in trepidante attesa, sperando ovviamente che possano essere incolumi. Esprimo tutta la mia solidarieta' alla famiglia Paolelli, vittima di questa disgrazia assieme alle altre famiglie coinvolte, cui dico sin d'ora che saremo vicini. Un plauso alle forze dell'ordine che sono state tempestive ed efficaci nell'intervenire e portare soccorso in questo delicatissimo frangente".

Cordoglio e vicinanza alle famiglie delle vittime e dei feriti sono stati espressi anche dalla senatrice Pd dell'Aquila Stefania Pezzopane: "Lo scoppio della fabbrica di fuochi di artificio a Tagliacozzo, che ha provocato morti e feriti, oltre agli incendi con cui sono ancora alle prese i vigili del fuoco, è un evento terribile che ha colpito un'intera comunità. Esprimo grande dolore e vicinanza ai feriti, alle loro famiglie e a quelle delle vittime".

"L'esplosione della ditta di fuochi d'artificio a Tagliacozzo è una terribile tragedia che colpisce un'intera regione. Voglio esprimere, in questo momento di dolore, la mia vicinanza ai familiari delle vittime". Lo dichiara il sottosegretario all'Economia Giovanni Legnini. "E' la seconda tragedia, in un anno, in questo delicato settore. Un evento che deve far riflettere anche sulla necessità di intervenire con controlli rigorosi e puntuali per assicurare la sicurezza sui luoghi di lavoro".

 

Ultima modifica il Venerdì, 11 Luglio 2014 14:39

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