Domenica, 13 Febbraio 2022 14:20

L'Aquila: lo storico palazzo delle Poste è in vendita per 12 milioni

di 

Si riaccendono le luci sullo storico palazzo affacciato su Piazza Duomo che, fino al sisma dell'aprile 2009, ospitava l'ufficio centrale di Poste Italiane: l'edificio è stato posto in vendita, nelle settimane scorse, per 12 milioni di euro.

Ricorderete che Poste Italiane aveva venduto il palazzo nel 2011 ad un misterioso fondo immobiliare privato di Isernia, scatenando le ire dell'allora sindaco Massimo Cialente che aveva accusato Poste di non aver informato l'amministrazione della decisione assunta. Si temeva, all'epoca, una possibile speculazione edilizia: si paventò la possibilità che venisse richiesto un cambio di destinazione d'uso, da direzionale a residenziale, con l'idea di realizzarvi delle abitazioni di pregio nel cuore della città.

D'altra parte, parliamo di un edificio di quasi 4mila metri quadrati.

L'Assessore alla Ricostruzione dell'epoca, Pietro Di Stefano, chiarì tuttavia che l'ipotesi non era stata neppure presa in considerazione. 

A seguito di un'inchiesta di NewsTown, si scoprì che il fondo immobiliare faceva riferimento all'imprenditore molisano Camillo Colella; la proprietà dell'edificio, infatti, era la Servizi Generali a terzi srl, società con unico socio che aveva sede a Roma, in via Amendola Giovanni. Usiamo il passato perché, costituita l'11 dicembre 2007, la srl venne cancellata dall'anagrafica della Camera di Commercio sette anni dopo, il 6 novembre 2014. Amministratore unico e rappresentante dell'impresa era Nicolino Montanaro, professione ingegnere. La società, con capitale sociale di 10mila euro, si occupava di servizi amministrativi e tecnici, gestionali e, più in generale, di attività di edilizia in genere.

Ma chi era il socio unico? La Colella Holding srl che detiene, tra l'altro, il 100% della società Acqua Santa Croce.

Come detto, la società è stata cancellata nel novembre 2014, per fusione mediante incorporazione in altra società, proprio la Colella Holding srl.

La Holding, che era socio unico della Servizi Generali a terzi srl prima di incorporarla, è stata costituita nel dicembre 2003 ma ha iniziato le attività nel giugno 2005. Capitale ben più sostanzioso, 20milioni di euro, la società ha sede, guarda caso, in via Giovanni Amendola, a Roma: amministratore unico è Camillo Colella, che detiene l'85% delle quote societarie. 

Non si hanno notizie di vendita del palazzo in questi anni che, dunque, dovrebbe essere ancora di proprietà della società dell'imprenditore molisano (in questi casi, il condizionale è d'obbligo), lo stesso imprenditore patron della Santa Croce, oltre che dell'acqua molisana 'Castellina', attivo con il suo gruppo anche nel settore edile e immobiliare, con particolare attenzione ai lavori di recupero e di restauro d'immobili di alto valore storico ed architettonico, oltre che nella gestione di numerosi e importanti complessi immobiliari ubicati nelle principali città italiane ed europee.

Lo stesso Camillo Colella che, all'alba del 27 gennaio scorso, è stato arrestato dal nucleo di polizia economico-finanziario della Guardia di Finanza di Roma. 

L'imprenditore, già finito agli arresti con l’accusa di evasione fiscale nel 2015 per decisione del Tribunale di Avezzano, è accusato ora di bancarotta fraudolenta per il fallimento della immobiliare Como srl, dichiarato dal Tribunale di Roma nel giugno 2019 e su cui pende, tra l'altro, un ricorso in Cassazione. A suo carico è stato disposto il sequestro preventivo di beni fino alla concorrenza di 71 milioni di euro. 7

Tra i beni coinvolti dal sequestro la Colella holding srl, la Farmes sas e la Roma Resort srl.

È stata fissata per martedì l’udienza davanti al Tribunale del Riesame di Roma chiamata ad esaminare il ricorso presentato dall’avvocato Alessandro Diddi, legale dell’imprenditore molisano rinchiuso nel carcere di Isernia; il professor Diddi, del foro di Roma, chiede la scarcerazione del suo assistito dopo il rigetto della istanza di revoca o mitigazione della misura che era stata presentata al Gip dopo l’interrogatorio di garanzia nel quale Colella ha riposto per cinque ore alle domande dei magistrati.

Oltre le vicende giudiziarie che seguiranno il loro iter, bisognerà capire che ne sarà, eventualmente, dei beni della Colella Holding e se ci sono eventualmente investitori interessati all'acquisizione dello storico palazzo che è un patrimonio della città. 


Ultima modifica il Lunedì, 14 Febbraio 2022 13:22

Articoli correlati (da tag)

Chiudi