Giovedì, 24 Febbraio 2022 08:45

Putin invade l'Ucraina ed intima ai paesi stranieri di "evitare interferenze": campagna militare su due direttrici

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Putin ha lanciato una campagna militare che ha colto il mondo di sorpresa.

Non l'invasione dei territori autodichiaratisi indipendenti, non solo almeno, bensì un'ondata di attacchi in tutta l'Ucraina per spazzare via le forze armate e, così, la volontà di resistenza del Paese.

Poco dopo le 5:45 del mattino, il presidente russo ha annunciato in tv l'autorizzazione a operazioni militari del Donbass e ha lanciato un appello ai soldati ucraini affinché deponessero le armi; il capo del Cremlino ha intimato ai Paesi stranieri di evitare interferenze, altrimenti - ha detto - ci saranno conseguenze mai viste.

In quel momento, si sono avvertite le prime esplosioni a Kiev e nelle altre città.

Mosca ha messo in campo tutto il suo arsenale: dai missili balistici Iskander ai cruise, dai grandi bombardieri ai droni, all’artiglieria pesante ai lanciarazzi multipli. L'obiettivo è cancellare le infrastrutture della Difesa ucraìna e trasmettere il messaggio di una guerra senza quartiere alla popolazione.

Putin è entrato in Ucraina dalla Crimea: da lì, lunghe colonne di mezzi corazzati hanno puntato verso il confine. Stanno avanzando in due direzioni: verso Mariupol, il centro conteso dal 2014 e ritenuto strategico da Mosca perché controlla i rifornimenti idrici della Crimea, e verso il Donbass meridionale. A Mariupol si prevede che gli ucraini tenteranno di resistere con maggiore incisività.

Ma i fronti principali sono altrove.

Putin è entrato anche da nord, dalla Bielorussia: centinaia di cannoni di grosso calibro e lanciarazzi pesanti Smerch hanno aperto il fuoco sulle posizioni ucraine; intanto, i russi colpivano le principali città con missili balistici e da crociera, concentrati sugli snodi nevralgici delle forze armate ucraine: comandi, depositi di munizioni, centrali di comunicazione, porti e soprattutto aeroporti; 

Piste e hangar dell’aeronautica sono stati bersagliati ovunque nel Paese: anche nella parte occidentale più vicina alla frontiera polacca.

Stando alle informazioni che giungono dal fronte di guerra, almeno cinque basi dell’aviazione e il quartiere generale della Guardia Nazionale risultano distrutti. A Odessa, sul Mar Nero, una raffica di missili Kalibr - forse partiti dai sottomarini - hanno devastato le installazioni portuali della principale base della marina ucraina. Non si ha notizia di navi affondate, ma è probabile che le poche vedette della flotta di Kiev siano state messe fuori uso.

Putin ha messo in campo una manovra su due direttrici.

Mezzi corazzati russi sono entrati nel territorio delle repubbliche separatiste, avanzando verso le trincee ucraine. Li accompagnano elicotteri da battaglia Ka52 Alligator, pronti a eliminare qualsiasi ostacolo. Una massa d’urto ancora più massiccia invece dovrebbe procedere da nord verso Kharkiv, la città più grande dell’area presa di mira dalle incursioni missilistiche. Ma da questa zona arrivano pochissime notizie. Ovunque vengono segnalati problemi nelle comunicazioni radio e telefoniche.

I social media - tranne TikTok - in larga parte del Paese paiono non funzionare. Non è un effetto dei bombardamenti, ma dei sistemi di disturbo elettronico schierati dall’armata russa, che cercano di impedire qualsiasi forma di coordinamento della resistenza. 

Lo spettro del peggior conflitto bellico in Europa dalla seconda guerra mondiale tormenta il mondo dall'alba. 

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