Domenica, 06 Marzo 2022 17:37

San Salvatore, area chirurgica ed anestetica in sofferenza. Pezzopane: "Così l'ospedale muore"

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"L’area chirurgica ed anestetica dell'ospedale San Salvatore dell'Aquila è in grande sofferenza: se le istituzioni locali continueranno con la politica di svuotamento in corso, faranno morire il nosocomio".

E' l'atto d'accusa della deputata Stefania Pezzopane, candidata a sindaca con la coalizione di centrosinistra, che sottolinea come non sia affatto un caso che sia stato chiesto un incontro urgente al Direttore generale "da parte di tutti i primari dei reparti operativi; incontro che mi auguro si svolga immediatamente, visto che già più volte sono state fatte richieste di personale e materiali, purtroppo disattese".

Ci vuole un intervento immediato e concreto, ribadisce Pezzopane: "è in pericolo la salute degli aquilani. Si sta scherzando con il fuoco. Regione e Comune nascondono i problemi, o se qualcuno li solleva - come ho già fatto qualche giorno fa - li negano e parlano della preistoria. Forse non si sono resi conto ma la destra governa la regione da tre anni anni ed il comune da cinque: in questi anni si è accelerata una spirale negativa che va interrotto".

Non staremo a guardare questo scempio, la promessa. "Continua un piano di affossamento dell’ospedale aquilano e dell’intera provincia: nell’area chirurgica ed anestetica c’è un enorme allarme sul personale, con liste di attesa lunghissime e con arretrati allucinanti. Mancano medici, infermieri, amministrativi. L’ospedale dell’Aquila è quello con la maggiore mobilità attiva: così si perdono le caratteristiche di eccellenza del nosocomio e si costringe a cercare altrove il luogo della cura e dell’intervento. Inoltre mi arrivano notizie di forniture di dispositivi medici scarse quantitativamente e non di qualità".

Tutto si basa sulla valutazione dei costi e non della qualità e della sicurezza del paziente e di chi opera nella struttura con dispositivi inadeguati. "Bisogna subito che la Regione intervenga con adeguate risorse, riequilibrando immediatamente la schizofrenia costiera che Marsilio ha aggravato in maniera esponenziale. Il sindaco Biondi, massima autorità sanitaria della città, trovi il coraggio di dire basta, e si metta al servizio della città e non al servizio di Marsilio. Si vada immediatamente incontro alle esigenze di questo ed altri reparti dell’ospedale, ascoltando gli operatori che fanno salti mortali ogni giorno e prendendo atto delle richieste delle organizzazioni sindacali".

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