Regione Abruzzo sta predisponendo il piano per l'accoglienza dei cittadini e delle cittadine ucraine in fuga dalla guerra.
E' fissata per domani, alle 12:15 nella sala operativa della Protezione civile regionale all'Aquila, l'unità di crisi che deciderà quali strutture attivare per l'ospitalità: oltre ai centri di accoglienza, si parla degli alberghi della costa, del progetto Case dell'Aquila e dell'Interporto di Avezzano; potrebbero essere utilizzati anche gli alloggi messi a disposizione dai cittadini privati: sono 120 le famiglie abruzzesi che, ad oggi, hanno risposto alla chiamata di associazioni e comunità di ucraini integrati in regione, mettendo a disposizione stanze, appartamenti vuoti o seconde case per ospitare i profughi. Chi volesse contribuire in questo modo deve rivolgersi alla prefettura della propria provincia; sono i tavoli tecnici insediati dai prefetti, infatti, che smistano i profughi in arrivo sul territorio che non abbiano già amici o familiari residenti che possano ospitarli. Ai tavoli delle prefetture siedono anche i rappresentanti dei Comuni, della Croce Rossa e delle associazioni che si occupano dell'assistenza, come la Caritas. Quindi le offerte di abitazioni o posti letto possono essere presentate anche a loro.
Al vertice di domani parteciperanno il governatore e commissario per l'emergenza Marco Marsilio, i prefetti, il responsabile della Protezione civile abruzzese Mauro Casinghini, il presidente di Anci Abruzzo Gianguido D'Alberto, l'assessore regionale alla Sanità Nicoletta Verì, i direttori generali delle quattro Asl, il responsabile regionale delle maxi emergenze sanitarie Alberto Albani e quello della campagna di vaccinazione Maurizio Brucchi.
Nel frattempo, il Governo ha attivato i sistemi sanitari per vaccinare i profughi in arrivo: gli ucraini - che hanno una percentuale di protezione vaccinale inferiore a quella degli italiani - riceveranno la tessera sanitaria provvisoria e, dalle Asl, la somministrazione del vaccino anti-Covid negli hub e nei centri di accoglienza. In Abruzzo ci sono scorte per oltre 180mila dosi dei sieri Pfizer e Novavax. Ma i profughi riceveranno anche vaccini di routine, come quelli per Morbillo e Pertosse.
Mobilitate anche le scuole per accogliere i bambini ucraini: il ministero dell'Istruzione ha inviato una nota alle istituzioni scolastiche con le prime indicazioni e le prime risorse (stanziato subito un milione di euro) previste per garantire il diritto allo studio e il supporto psicologico e linguistico a bambini e ragazzi in fuga dalla guerra.